Oggi Di Maio e Salvini, con i capigruppo di M5s e Lega, convocati al Quirinale da Mattarella. Pronto il loro candidato come capo del governo

di ROMANO LUSI – Luigi Di Maio e Matteo Salvini con i capigruppo di Camera e Senato di M5s e Lega sono stati convocati al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella per oggi pomeriggio dopo che i due leader dei rispettivi partiti gli hanno comunicato di essere pronti a formulargli una proposta per la scelta di una personalità a cui il capo dello Stato potrebbe dare l’incarico di formare un governo che potrà contare su una maggioranza parlamentare.  “Stamattina – ha detto ieri Matteo Salvini durante un comizio a Fiumicino e parlando dell’incontro avuto in mattinata con Luigi Di Maio – abbiamo chiuso l’accordo sul premier e sulla squadra di ministri. Speriamo che nessuno metta veti su una scelta che rappresenta la volontà della maggioranza degli italiani”. Il faccia a faccia, durato poco più di un’ora, è terminato all’ora di pranzo ed è stato tutto incentrato sul nodo del premier e sulla squadra di governo. Nel corso della giornata i due leader hanno avuto anche una serie di contatti telefonici.

Ovviamente i due sono fiduciosi che il presidente della Repubblica – cui spetta il diritto, sancito dalla Costituzione, di decidere chi designare alla formazione del governo – accoglierà la loro proposta  e che il designato proporrà al presidente i nomi che loro hanno individuato come possibili ministri, la cui nomina, comunque, spetta anch’essa a Mattarella.

«Questo fine settimana l’ho passato a sostenere sindaci in varie città ma la cosa che cambia dalla prossima settimana – ha detto Di Maio – è che il Movimento 5Stelle andrà al governo del Paese. Io e Salvini abbiamo chiuso un accordo politico. Ovviamente le prerogative sono ora del presidente della Repubblica, sceglierà lui i passaggi da compiere. Prima di spread e dei parametri di Bruxelles vengono i cittadini italiani – ha sottolineato il leader M5s – con i loro diritti essenziali. E se dovremo pretendere qualcosa in Europa non andremo col cappello in mano ma chiederemo i margini per poter spendere come seconda forza manifatturiera in Europa e che da 20 miliardi e ne vede rientrare 10-12».

Naturalmente fino a questa sera impazzirà il toto-premier sia negli ambienti politici sia sui massa media. Il nome che viene fatto più frequentemente per Palazzo Chigi è quello di Giuseppe Conte, docente di Diritto Privato e membro del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. Per i ministeri si fanno i nomi di Giampaolo Massolo agli Esteri, mentre Luigi Di Maio e Matteo Salvini sarebbero destinati il primo al Ministero dello Sviluppo Economico-Lavoro (il M5S ha proposto l’unione dei due dicasteri) e il secondo all’Interno. Ma, ripetiamo, l’ultima parola spetta a Mattarella.

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