Dipendenti della Regione Sicilia: il 20% sono sindacalisti e in tanti ricorrono a trucchi per avere i permessi con la “104”

Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci (foto), eletto nelle ultime elezioni regionali di novembre con il centrodestra, ha scelto la conferenza stampa per denunciare l’abnorme situazione del personale dell’ente di cui si trova a capo da pochi mesi. Un personale numeroso sulla carta ma che si assottiglia scandalosamente in conseguenza soprattutto di due strumenti che vengono adottati in maniera spropositata:  il ricorso alla legge 104 (che consente ai lavoratori dipendenti di assentarsi per curare un familiare malato) e  il permesso sindacale, di cui usufruiscono ben 2600 dipendenti!

A proposito del primo strumento pare che alcuni dipendenti si siano fatti adottare da anziani malati per poter beneficiare della legge 104, che concede permessi retribuiti a chi assiste familiari con handicap. ”È possibile – dice Musumeci – che su 13mila dipendenti, 2.350 usufruiscano della legge 104?”. La norma, introdotta nel 1992, garantisce una serie di agevolazioni ai lavoratori pubblici e privati affetti da disabilità grave e ai familiari che assistono una persona con handicap in situazione di gravità.
Ma non solo. Ci altri numeri. “Duemilaseicento dipendenti (ndr: cioè il 20% del totale) – ha detto Musumeci  – sono dirigenti sindacali e non possono essere distaccati”. È per questo motivo che la Regione ha difficoltà a “trovare tecnici e altre professionalità” nonostante possa contare su ben 13mila dipendenti. “Si pensi che non possiamo trasferire personale da un ufficio all’altro oltre i 50 chilometri – ha spiegato il governatore – e che tra due anni andranno in pensione altri tremila dipendenti. Sono convinto – ma è soprattutto un auspicio – che per superare le difficoltà che ne conseguiranno troveremo le organizzazioni sindacali dalla nostra parte perché ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Il tempo dei giochetti e dei ricatti reciproci è scaduto”.

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