Dietrofront di Renzi sulla “legittima difesa”. E Grassi commenta: “Meno male che il Senato c’è…”

Matteo Renzi ha spiazzato i suoi deputati e – dopo aver lasciato che, appena poche ore prima, presentassero e votassero a Montecitorio la ridicola legge sulla legittima difesa – ha ammesso che quelle norme sono un pasticcio (lo stesso termine che abbiano adoperato noi su l’Altro quotidiano) e che, quando passeranno all’esame del Senato,  dovranno  essere radicalmente modificate. In colpo solo Renzi è riuscito a fare una doppia figuraccia: ha sconfessato i suoi fedelissimi ed ha ammesso che per salvargli la faccia sarò necessario quel Senato che  lui con la riforma costituzionale bocciata dal referendum voleva cancellare. Tant’è che il presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso, ha avuto buon gioco nel commentare “Meno male che c’è il Senato”.

In realtà Renzi ha capito che la base del Pd non ha gradito quella legge e allora ha fatto subito il dietrofront, anche se rimane ambiguo sui motivi delle sue riserve e su come correggere le storture. Comunque è certo che si fanno sentire sul ri-segretario del Pd le richieste dei sindaci, che sono sul territorio e sono le prime antenne delle richieste dei cittadini.

Al Senato però il problema è anche un altro: la maggioranza potrebbe non avere i numeri per far passare la legge. I Democratici e Progressisti, gli ex Pd, già a Montecitorio non hanno votato la legittima difesa. Una posizione che confermano anche per Palazzo Madama, dove sono determinanti: “Meno armi, meno morti – scrive il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, tra i leader di Mdp – Appena approvato alla Camera, il ddl sulla legittima difesa, è già naufragato: al Senato non ci sono i numeri. Il voto contrario di Articolo Uno-Mdp mette a rischio il passaggio a Palazzo Madama. Una sinistra seria serve al Paese e alla democrazia”.

La capogruppo al Senato del Democratici e Progressisti, Maria Cecilia Guerra, spiega: “Difendersi da un’aggressione è legittimo. E infatti le norme del nostro codice penale garantiscono già il diritto a difendersi in tutti i casi in cui vi sia anche solo il pericolo di essere aggrediti, si usi un’arma legittimamente detenuta e si agisca anche per tutelare i beni propri o altrui. Non è rendendo più incerti e pasticciati i confini fra legittima difesa e licenza di uccidere che si affronta il problema della sicurezza”.

Dalla parte opposta c’è il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che già ieri, durante il voto finale della legge, aveva manifestato in più modi, dentro e fuori Montecitorio, la sua contrarietà alla nuova normativa. “Se vanno avanti con questa schifezza – insiste oggi parlando a Sky – raccogliamo le firme per un referendum per cancellarla. Come fa il Pd ad approvare una norma il giovedì e dire il contrario il venerdì? ”.

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