Dall’Associazione magistrati critiche alla politica. Coda di paglia del Pd

Mattarella a Bari ( foto della collaboratrice Isabella Maselli )
Mattarella a Bari ( foto di Isabella Maselli, Ansa)

Dure critiche alla politica in generale, ma al governo in particolare, dai magistrati al 32mo Congreesso dell’Anm in corso a Bari, a cui partecipa anche il presidente della Repubblica Mattarella. Il presidente Rodolfo Sabelli dice che tra le toghe e la politica non è più scontro aperto, ma resta la tensione., con una “dinamica meno accesa nella forma ma più complessa”. Sabelli  punta l’indice contro chi con una “consapevole strategia di delegittimazione” ha raffigurato l’Anm come espressione di una “corporazione volta alla difesa dei propri privilegi”. Renzi non viene citato, ma si sa che a gettare discredito sui magistrati ripetutamente è stato lui, inserendoli quasi nella lista dei “gufi”.

La tensione con la politica viene espressa anche nella ‘bocciatura della Riforma della Giustizia : ‘C’è una “timidezza” negli interventi normativi per il contrasto alla corruzione, “incoerente” con la scelta di aumentare le sanzioni per alcuni reati comuni, che sa invece di “cedimento a superficiali appetiti giustizialisti”. l ddl sulla prescrizione: “è deludente”.

Sabelli non fa nomi ma è chiaro che si riferisce alle polemiche che ci sono state tra il premier e il sindacato delle toghe sulle riforme del governo che hanno riguardato lo status dei magistrati (dal taglio delle ferie alla nuova disciplina sulla responsabilità civile). E sul tema delle intercettazioni: “ha finito con l’assumere una centralità che risulta persino maggiore dell’attenzione dedicata ai problemi strutturali del processo e a fenomeni criminali endemici”. Tutto questo avvviene nonostante una criminalità organizzata “diffusa ormai in ogni ambito e le forme di pesante devianza infiltrate nel settore pubblico e dell’economia”. Sabelli ha anche lamentato la disorganicità degli interventi nella materia penale e chiesto misure per l’efficienza.

Coda di paglia del Pd. Benché mai citato, il Pd ha accusato il colpo e – mostrando evidentemente la coda di paglia –  ribatte per bocca di David Ermini, responsabile giustizia del Pd: “Bisogna fare attenzione a non fare confusione. Fino ad oggi né il governo né il parlamento hanno messo mano al sistema delle intercettazioni. Per questo alcune frasi sulla ‘politica non attenta’ ci appaiono ingenerose”.

Commenta per primo

Lascia un commento