Conte anticipa l’Istat: contrazione del pil nel quarto trimestre del 201. Ma l’occupazione è aumentata

Anticipando il dato che potrà arrivare dall’Istat, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ammesso, intervenendo all’assemblea degli imprenditori lombardi, che si aspetta “un’ulteriore contrazione del pil nel quarto trimestre del 2018”.
“Abbiamo dati congiunturali che non sono favorevoli – ha spiegato – Non dobbiamo girare la testa, il dato positivo è che non dipende da noi: la Cina, la Germania, che è il nostro primo Paese per l’export”.
“Se nei primi mesi di quest’anno stenteremo, – ha aggiunto Conte – ci sono tutti gli elementi per sperare in un riscatto, di ripartire con il nostro entusiasmo, soprattutto nel secondo semestre, lo dice anche l’Fmi”. “Abbiamo una economia che crescerà – ha detto – dobbiamo lavorare insieme, progettare gli strumenti per far crescere l’economia in modo robusto e duraturo”.

“Abbiamo elaborato una manovra economica che ci ha spinto in una zona molto rischiosa, siamo andati vicino a un procedimento di infrazione, siamo riusciti a scongiurarlo ed è stato importante per il sistema Paese” ha ricordato il premier. La procedura “ci avrebbe creato dei seri problemi, per fortuna è alle spalle”.

“A metà febbraio possiamo rendere operativo il piano nazionale per il riammodernamento e la sicurezza delle infrastrutture, con vari miliardi, attraverso la protezione civile”, ha annunciato ancora Conte, che ha parlato di “sonori miliardi freschi per mettere in sicurezza il territorio e le regioni che hanno dichiarato lo stato di emergenza. Ne approfitteremo per il sistema viario, per ammodernare le infrastrutture”.

E il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, invita a “non drammatizzare”, perché anche in caso di recessione tecnica, assicura, “non cambia molto per la situazione italiana”. Il verdetto arriverà tra poche ore, quando l’Istat renderà noto il dato sugli ultimi 3 mesi dell’anno scorso, insieme ad una prima stima su tutto il 2018 calcolata come media annua sui dati trimestrali. Dopo le ultime indicazioni di netta frenata sia delle esportazioni che della produzione industriale, a novembre in preoccupante calo dell’1,6% su ottobre, gli analisti indicano per il periodo ottobre-dicembre una forchetta compresa tra 0 e -0,2%.

“La nostra manovra è entrata in vigore meno di un mese fa. Reddito di cittadinanza e quota 100 produrranno i loro effetti da aprile. E’ evidente a chiunque che la recessione tecnica del terzo e quarto trimestre 2018 è il risultato di fallimenti del passato. Noi siamo qui per invertire la rotta, e lo stiamo facendo”, sottolineano ancora le fonti di governo. E questa affermazione irrita l’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che reagisce con violenza verbale inusitata: “Quelle di Palazzo Chigi sul Pil sono dichiarazioni infami e ignoranti. I dati parlano chiaro. L’andamento negativo è cominciato con la nuova maggioranza e con l’impatto dello spread”.

MA LA DISOCCUPAZIONE DIMINUISCE

Ma l’Istat ha dato oggi anche i dati sull’occupazione che anno un segnale diverso sul fronte del lavoro.  Il tasso di occupazione a dicembre 2018 si è attestato al 58,8% in lieve aumento di 0,1 punti percentuali. Si tratta, spiega l’Istat comunicando il dato, del livello più alto da prima della crisi, ovvero da aprile 2008, quando era pari al 58,9%. A dicembre 2018 l’occupazione è cresciuta dello 0,9% rispetto a dicembre del 2017, pari a 202 mila unità in più. L’Istat specifica che ad aumentare sono stati i lavoratori a termine (+257 mila) e indipendenti (+34 mila), mentre sono diminuiti i dipendenti permanenti (-88 mila). Nel confronto tra dicembre e novembre 2018, gli occupati sono stati 23 mila in più (+0,1%). Le dinamiche occupazionali sono state le stesse: 47 mila lavoratori a termine, +11 mila autonomi e -35 mila dipendenti.

Il tasso di disoccupazione è sceso a dicembre 2018 al 10,3% (-0,2 punti percentuali). L’Istat sottolinea che dicembre è stato il secondo mese consecutivo di calo. Malgrado ciò, la diminuzione non è stata sufficiente ad evitare un aumento della disoccupazione nella media del quarto trimestre, periodo in cui – in base ai dati ancora provvisori – si è registrato un aumento dei disoccupati pari a 63 mila unità (+2,4%). Ad aumentare, seppur lievemente, è invece il tasso di disoccupazione giovanile, pari al 31,9% (+0,1%).

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