Ciclismo, Tour de France: lo “Squalo” non riesce a mordere. Nibali perde altri 10″ dalla maglia gialla Froome. Intanto, Vuillermoz scala il Mur

nibalidi Marco Valerio/

Per Vincenzo Nibali, al Tour de France, non tira una bella aria. Arrivano sinistri presagi dalle prime otto tappe che, almeno in teoria, avrebbero dovuto permettergli di prendersi un discreto vantaggio sui rivali Contador, Froome e Quintana. Invece, è accaduto il contrario o quasi: il messinese ha solo visto dilatarsi il proprio distacco dal vertice della classifica che, purtroppo per lui, è attualmente nelle mani di Chris Froome, tornato in gara con la maglia gialla, dopo la sportiva rinuncia di ieri per “rispetto a Tony Martin”, caduto il giorno prima.

 

“Lo Squalo” in difficoltà. Froome non è una maglia gialla qualsiasi, ma l’avversario forse più difficile da gestire in una corsa che si snoda nell’arco di tre settimane. Dove mai potrà attaccarlo e portargli via la leadership, Vincenzino Nibali? Difficile ipotizzarlo. Conti alla mano, il campione in carica del Tour ha fatto meglio solo di Nairo Quintana, che in salita però va più forte di lui e dunque, quando devono essere affrontate tutte le salite, fra i Pirenei e le Alpi (quest’anno in ordine inverso), dispone di ampi margini di riscatto nei confronti degli altri tre “moschettieri”. Attualmente Nibali occupa la 13° posizione della classifica generale, Quintana lo insegue a 8″ ma, quel che più conta, ha davanti Contador e Froome, rispettivamente a +1’12” e +1’48”. La cosa che preoccupa maggiormente è la facilità con cui Nibali si stacca non appena la strada comincia a salire (nella foto Afp-Gazzetta dello Sport: Vincenzo Nibali).

 

Le difficoltà di Nibali nella tappa di oggi. Nella parte finale dell’8° tappa (da Rennes al Mur de Bretagne, lunga 181,5), vinta dal francese Alexis Vuillermoz, Nibali ha lasciato per strada 10″ a Froome, che ha attaccato in prossimità di un traguardo posto in cima a una salita di due chilometri che nella prima parte presentava una pendenza dell’11 per cento. Brutti segnali dunque per lo “Squalo dello Stretto”, che non dimostra certo di possedere la condizione dell’anno scorso. O, forse, è semplicemente in balìa di avversari più forti di lui, come Froome o, probabilmente, lo stesso Contador. E, chissà, anche Quintana, che dimostrerà il proprio valore sulle salite che contano. Il resto lo si potrà scoprire solo nelle prossime tappe, a partire da quella di domani che propone una cronosquadre con un favorito: il Team Sky. E il vantaggio di Froome domani potrebbe aumentare ulteriormente, permettendogli di godersi il giorno di riposo di lunedì in maglia gialla e non solo: con un vantaggio di una certa consistenza. D’ora in avanti, se vorrà concretamente bissare il successo al Tour, o solo accontentarsi di salire sul podio, Nibali dovrà offrire un altro rendimento, riportando la fantasia al potere, proprio lui che, più di ogni altro, riesce a invertarsi qualcosa dove anche gli avversari più quotati non riescono. Per scalare posizioni e veder assottigliare il distacco dal vertice, però, ci vorrà un altro Nibali. E anche un’altra Astana. La squadra kazaka è stata in linea con il rendimento del proprio capitano. Altri brutti segnali.

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