Censura dell’Agcom (su pressione del Pd) alla rubrica in cui la sindaca di Roma informa i cittadini sull’attività del Comune

La sindaca di Roma Virginia Raggi con il nuovo assessore all’urbanistica Luca Montuori, nel corso della conferenza stampa nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, 6 marzo 2017. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Una incredibile censura è stata messa in atto contro la sindaca di Roma Virginia Raggi  dall’Agcom (l’Autorità garante delle comunicazioni) su pressione del Pd esercitata formalmente dal II municipio di Roma (uno dei due, su 15, a maggioranza Pd) su suggerimento del quotidiano di destra “Il Tempo“: è stata bloccata per 15 giorni, cioè fino al 4 marzo, data delle elezioni politiche, la pubblicazione della rubrica  #LaSindacaInforma attraverso la  quale la sindaca fa ciò che ogni sindaco avrebbe il dovere (oltre che il diritto) di fare per informare i suoi cittadini sulla attività istituzionale del Comune.

Il motivo?  E’ la stessa Virginia Raggi a spiegarlo: «Su “#laSindaca informa” è stato scritto che “siamo orgogliosi di essere il primo Paese fuori dall’Inghilterra che ospita” la mostra ‘The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains’! E si è fatto… anche di peggio: dare notizia che a Roma si svolgeranno alcune partite del torneo ‘NatWest 6 Nazioni’ di rugby e, infine, affermare che “la Città Eterna con le sue bellezze sarà lo straordinario scenario che farà da sfondo alla tappa conclusiva” della 101esima edizione del Giro d’Italia 2018».

«Tre notizie pubblicate sul sito del Comune di Roma che – scrive la Raggi – secondo il Pd turbano la campagna elettorale. Secondo queste persone una mostra, una mia foto e due eventi sportivi non possono essere pubblicati sul sito di Roma Capitale e sulla rubrica “#laSindaca Informa”.
Tutto – continua la sindaca – è nato da un esposto del II Municipio (a guida Pd) al Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Lazio: secondo l’esposto, queste notizie non sarebbero in linea con la par condicio (ndr.: che in questo caso non c’entra un bel nulla).  Presenteremo ricorso al Tar contro questa decisione dell’AgCom anche perché non è così difficile vedere, dando un’occhiata ai siti istituzionali di ministeri e altri Enti (per esempio la Regione Lazio) o di altri Comuni italiani, che sulle home page sono diffusi comunicati stampa addirittura con i virgolettati di chi è candidato alle prossime elezioni». (A beneficio dei lettori e a riprova di quanto afferma, la sindaca allega alla sua dichiarazione una piccola rassegna stampa, che riproduciamo a lato).
«Quando ci siamo insediati – prosegue Virginia Raggi – l’accusa era che comunicavamo solo tramite i social; ora non va bene se usiamo i canali istituzionali, anche se nelle stesse modalità degli altri. Ci sarà permesso comunicare come tutti?
A noi comunque non interessa sapere la motivazione di questo diverso trattamento. Interessa andare avanti con il nostro lavoro con determinazione e coraggio per il bene dei cittadini. E questo – conclude –  nessuno lo può fermare».

 

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