CASO REGENI. Fallito l’incontro tra inquirenti italiani ed egiziani. Gentiloni richiama l’ambasciatore al Cairo

Un momento del sit-in davanti all'ambasciata egiziana per chiedere la verit?? sulla morte di Giulio Regeni, Roma, 25 febbraio 2016. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Il vertice tra inquirenti italiani ed egiziani sul caso Regeni si è sostanzialmente risolto in un fallimento ed ora la collaborazione tra le autorità giudiziarie dei due paesi può considerarsi di fatto interrotta.

Di conseguenza il ministro degli Esteri Gentiloni ha deciso di richiamare l’ambasciatore italiano al Cairo.

In sostanza i magistrati italiani non hanno ottenuto quanto richiesto agli omologhi egiziani. “Sono stati consegnati alle autorità italiane – è detto nel comunicato – i tabulati telefonici delle utenze egiziane in uso a due amici italiani di Giulio Regeni presenti al Cairo nel gennaio scorso, la relazione di sopralluogo, con allegate foto del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, una nota ove si riferisce che gli organizzatori della riunione sindacale tenuta al Cairo l’11 dicembre 2015, cui ha partecipato Giulio Regeni, hanno comunicato che non sono state effettuate registrazioni video ufficiali dell’incontro. Tutti elementi che la Procura di Roma non ha giudicato sufficienti.
La delusione della delegazione italiana, che ha preso parte alla due giorni di confronto, è dovuta, come emerge anche da un comunicato emesso dalla Procura, alla mancata consegna, tra l’altro, dei tabulati telefonici di una decina di utenze riconducibili ad altrettanti cittadini egiziani. Inoltre, secondo quanto si apprende, non sono state esaudite neanche le richieste “relative al traffico di celle”. Tutti elementi ritenuti indispensabili dalla Procura di Roma.

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