CAOS OLIMPICO/ E’ scontro politico sulle Olimpiadi invernali 2026: cancellato il tridente con Torino. Ora si punta sulla candidatura lombardo-veneta

di FABIO CAMILLACCI/ Non solo il caos campionati di Serie B e Serie C di calcio, lo sport italiano è nel caos anche sul fronte candidatura per le Olimpiadi invernali. Beh, se non sanno risolvere grane come quelle legate a torneo cadetto e Lega Pro, figuriamoci se le nostre istituzioni sportive e non, possono risolvere questioni ben più delicate come la candidatura ai Giochi. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine dell’incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, sull’ipotesi di una candidatura Lombardia-Veneto dopo il no del governo al tridente Torino-Milano-Cortina, ha detto: “Domani (mercoledi 19 settembre) saremo a Losanna dal Comitato olimpico internazionale, la fiamma della speranza rimane accesa. Se si va avanti con la candidatura a due? Ho letto queste dichiarazioni di Veneto e Lombardia. Vediamo che succede, noi siamo spettatori. Si era creata un’opportunità eccezionale vediamo se ne può creare un’altra. L’intenzione di Lombardia e Veneto è stata molto forte. Se ci sono le condizioni andremo avanti. Non so se loro si sentono di proseguire anche senza le garanzie del Governo. Ottimista? Lo sono per natura, vedremo che succederà”.

Le varie posizioni nell’ennesima querelle all’italiana: tutti contro tutti. Poche ore dopo la bocciatura da parte del Governo dell’ipotesi su cui si era lavorato negli ultimi mesi, ha preso forma una strada alternativa. Il Coni si è trovato sul piatto una candidatura che mette insieme Cortina, Milano ma anche la Valtellina, il Trentino con Predazzo per il salto e la combinata nordica, e l’Alto Adige con gli impianti di biathlon di Anterselva. Pertanto, Malagò si presenterà di fronte al numero uno del Cio Thomas Bach con un ticket Lombardia-Veneto-Trentino Alto Adige. A livello politico, perchè anche in questo caso come per i campionati di B e C è una questione politica, tra i fautori dell’asse lombardo-veneto c’è Matteo Salvini, vicepremier e leader di quella Lega che governa Lombardia e Veneto. A tal proposito Salvini precisa: “Peccato perdere un’occasione così. Se i fondi li trovano loro, e se la spesa è limitata, perché no a Olimpiadi invernali organizzate da Veneto e Lombardia? L’importante è che l’Italia torni ad essere protagonista”. Di tutt’altro parere l’altro vicepremier del governo gialloverde, Luigi di Maio, capo politico dei Cinque Stelle e ministro dello Sviluppo Economico: “Grazie a Giancarlo Giorgetti per il lavoro fatto sulle Olimpiadi. La verità è che in questa vicenda abbiamo purtroppo pagato l’atteggiamento del Coni che, nel tentativo di non scontentare nessuno, non ha avuto il coraggio di prendere una decisione chiara sin dall’inizio, creando una situazione insostenibile in cui come al solito si sarebbero sprecati soldi dello Stato. A questo punto chi vorrà concorrere dovrà provvedere con risorse proprie”. Malagò replica: “Le parole di Di Maio? Sono dispiaciuto. Il nostro referente è sempre stato Giorgetti, chiedete a lui se non ci siamo comportati come il Governo ha chiesto”.

Furia Chiamparino. Dopo l’esclusione di Torino, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino entra a gamba tesa: “Non mi risulta che il Cio possa accettare candidature che non abbiano l’esplicito sostegno del Governo. Ma se dovesse andare avanti una candidatura Veneto-Lombardia con il sostegno del Governo, saremmo di fronte a una manovra per tagliare fuori il Piemonte, manovra che la componente pentastellata non ha saputo fermare, neanche per difendere gli interessi di una città la cui sindaca è una esponente di primo piano del M5s”. Ricordiamo che il primo a parlare di una candidatura lombardo-veneta è stato Marco Marin, campione olimpico e deputato di Forza Italia, che si è rivolto a Giorgetti leggendo una dichiarazione congiunta dei governatori della Lombardia e del Veneto, Fontana e Zaia. Il documento sottolinea l’intenzione di non mollare la presa della candidatura e di andare avanti da soli.

La nota congiunta lombardo-veneta. Attilio Fontana e Luca Zaia in coro dicono: “Arrivati a questo punto è impensabile gettare tutto alle ortiche. La candidatura va salvata, per cui siamo disponibili a portare avanti questa sfida insieme. Se Torino si chiama fuori, e ci dispiace, a questo punto restano due realtà, che si chiamano Veneto e Lombardia, per cui andremo avanti con l’Olimpiade del Lombardo-Veneto. Il tempo della tattica è terminato. L’occasione è troppo importante per lasciarsela sfuggire, quindi ribadiamo ancora una volta in maniera inequivocabile che Regione Veneto e Regione Lombardia hanno come unico traguardo quello di portare in Italia l’Olimpiade invernale del 2026. La Lombardia, con Milano e la Valtellina, e il Veneto, con Cortina, sono pronti a unire le forze e fare squadra per garantire all’Italia una candidatura qualificata. Il binomio delle due regioni che, di fatto, sono il motore trainante dell’intero Paese è la garanzia più importante per centrare l’obiettivo, anche potendo contare sul prestigio internazionale di Milano e sull’unicità di Cortina”. Conoscendo i nostri polli si attendono ulteriori colpi di scena, ma, soprattutto si attende la decisione del Cio.

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