Calcio marcio, terremoto in Lega Pro: si dimettono il presidente Macalli e l’intero consiglio direttivo

macallidi Fabio Camillacci/

Calcioscommesse, partite comprate dal Catania e vendute da altre società, tanti club a rischio iscrizione ai prossimi campionati causa bilanci in rosso. Non bastasse tutto questo, un autentico terremoto colpisce la Lega Pro. Questa volta, a livello amministrativo. Il presidente Mario Macalli rassegna le sue dimissioni. Con lui, si dimette anche tutto il consiglio direttivo, organo composto da: Archimede Pitrolo (Vicepresidente), Antonio Rizzo (Vicepresidente), Gabriele Gravina (Consigliere Federale), Alessandro Barilli (Consigliere), Walter Baumgartner (Consigliere), Walter Mattioli (Consigliere), Giuseppe Pasini (Consigliere), Pietro Vavassori (Consigliere), Claudio Arpaia (Consigliere), Mauro Ferretti (Consigliere), Giovanni Lombardi (Consigliere), Renato Cipollini (Direttore Generale) e Carlo Catenaccio (Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti).

 

Le parole del dimissionario Macalli. L’ormai ex presidente della Lega Pro dichiara: “Se c’è la convinzione che qualcosa non quadra è meglio farsi da parte. In me non c’è nessuna delusione, ho tante società che fanno parte di questo campionato, molto virtuose e amiche. Non ho problemi di numeri, i problemi nascono quando si prendono ordini a pagamento”.

 

Dimissioni annunciate. Un addio di Macalli era nell’aria ormai da diverso tempo. Oltre ad essere stato sfiduciato dalle stesse società appartenenti alla Lega Pro, che lo scorso 30 giugno non avevano approvato il bilancio della stagione 2013-2014, l’ex presidente, il 25 giugno, era stato squalificato per 4 mesi dal Collegio di garanzia del Coni, per una vicenda legata alla registrazione dei marchi del Pergocrema.

 

La vicenda incriminata. In particolare, secondo la Procura della Federcalcio: “Macalli stabilì chi dovesse svolgere l’attività calcistica professionistica nella città di Crema e con ciò venendo meno al suo ruolo di imparzialità quale presidente della Lega Pro e vicepresidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio e in conflitto di interessi per l’acquisizione di marchi relativi e denominazioni di società sportive, rimanendo a tutt’oggi titolare di tre dei quattro marchi registrati a suo nome”. Nonostante tutte queste vicende (e la minaccia del commissariamento paventata più volte dal presidente del Coni, Malagò), Macalli aveva sempre resistito al comando della terza lega calcistica professionistica italiana, senza mai prendere in considerazione l’ìpotesi di fare un passo indietro.

 

Verso il prossimo Consiglio FIGC. Martedì prossimo il Consiglio federale provvederà a nominare il commissario che guiderà la Lega Pro alle nuove elezioni. Macalli esclude la possibilità di ricandidarsi: “Non siamo mica matti. Ho fatto per tanti anni il mio lavoro all’interno dell’istituzione, quasi ad esaurimento fisico. Non sono mai andato a chinare la testa di fronte a nessuno. Se ho chiuso con il calcio? Sì. Volevo farlo prima e ho dei rimorsi. Ma quando si ha un impegno bisogna portarlo avanti”. Staremo a vedere, perchè a volte: ritornano.

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