Calcio in lutto, è morto Alcide Ghiggia: addio al leggendario autore del gol “Maracanazo”

maracanazo2di Raffaele Ciccarelli*/

La parabola terrena di ogni essere umano è costellata di eventi che restano scolpiti sulle pietre che ne lastricano il cammino. Tanti di questi momenti vivono, nello sport, i suoi protagonisti, e noi che ne siamo testimoni, alcuni sono veramente epocali. Ad uno di questi è legata la leggenda di Alcides Edgardo Ghiggia, attaccante uruguayano, eroe consacrato all’olimpo della Storia da un momento ben preciso del calcio mondiale: il Maracanazo. Ghiggia era di taglia minuta, non possedeva grandi mezzi atletici, ma aveva la garra, la grinta tipica del suo popolo, tantissima velocità e una tecnica sopraffina, doti queste che lo rendevano imprendibile sulla sua corsia preferita, quella destra. Era ancora un giovane di belle promesse quando il C. T. uruguagio, Juan Lopez, lo convocò a sorpresa per inserirlo nel gruppo che avrebbe partecipato ai Mondiali del 1950, in casa dei mai amati rivali del Brasile.

 

La leggenda di Ghiggia. La sua leggenda nacque il 16 luglio del 1950, sessantacinque anni fa quando, nella gara decisiva per l’assegnazione del titolo, una squadra senza alcuna possibilità di vittoria seppe ribellarsi al destino avverso, ad un popolo ostile che festeggiava la vittoria prima di averla conseguita, e che fu invece condannato alla peggiore delle sconfitte, gettando un’intera nazione nella più cupa disperazione da cui ci sarebbero voluti anni prima di risorgere. Ed un protagonista fu proprio lui, insieme al capitano, Obdulio Varela, che con lo sguardo sfidò il nemico sino a soggiogarlo, insieme a Juan Alberto Pepe Schiafino, che aveva pareggiato il vantaggio brasiliano di Friaca. A zittire il Maracanà ci pensò lui, Ghiggia, con la rete che beffava Barbosa, portiere verdeoro da quel momento eroe negativo dell’impresa, e lo proiettava, insieme alla sua squadra, verso la vittoria più improbabile della Storia, facendo diventare l’Uruguay per la seconda volta Campione del Mondo (nella foto il gol di Ghiggia, la sua esultanza e la disperazione di un giocatore brasiliano. Solo dodici sarebbero state le presenze di Ghiggia nella Celeste, più le cinque con l’Italia da oriundo, perché Alcides venne a giocare in Italia, nella Roma, riuscendo a conquistare una Coppa delle Fiere (1961), passando poi al Milan, dove vinse uno scudetto (1961/62), ancora con Schiaffino in cabina di regia. Ghiggia ha vissuto una vita mai banale, esaltata da un episodio particolare, e il destino ha voluto ricordarlo al mondo fino alla fine, portandoselo via proprio nel giorno in cui era diventato leggenda in terra.

*Storico dello sport

 

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