CALCIO E FINANZA/ di FABIO CAMILLACCI: spese pazze in Serie A, solo la Premier League ha fatto meglio. Stipendi, cifra record

20150721_171019di Fabio Camillacci/

La Serie A di calcio non lascia, raddoppia. In tempi di crisi economica, in tempi in cui sono sempre di più le persone che faticano ad arrivare a fine mese, i maggiori club del nostro mondo della pedata mandano in scena il calciomercato più ricco dell’ultimo decennio. Insomma, sono tornati i dollari, anzi gli euro: quelli pesanti. Al 31 agosto scorso, data di chiusura delle trattative, il giro d’affari registrato in Italia è risultato pari a 600 milioni di euro: un “fatturato” inferiore solo a quello della Premier League inglese. I numeri contabili infatti dicono che i club italiani hanno speso più di quelli spagnoli della Liga (circa 570), più di quelli tedeschi della Bundesliga (che si attestano oltre i 400) e più di quelli francesi di Ligue 1 (di poco sopra i 200). Dal canto suo, la Premier doppia letteralmente la Serie A in questo campo: oltre un miliardo di spese.

Juventus, Inter e Milan i club che hanno speso di più. I bianconeri guidano la truppa delle nostre, con uscite che superano di poco i 120 milioni; bianconeri seguiti a ruota dalle milanesi (l’Inter va poco oltre i 100 e il Milan si avvicina a quota 90) costrette a ricostruire dopo essere rimaste escluse dall’Europa. Certo, poco in confronto al Manchester City, re assoluto dell’estate di mercato, con spese superiori ai 200 milioni. Ma De Bruyne a 73 milioni rimane una follia, fermo restando il talento del calciatore belga. Seguono: Atletico Madrid a 139 e Psg a 116. E’ comunque un segnale, un segnale che la Serie A prova a reagire allo strapotere delle corazzate europee. In Italia, inoltre, non sono mancati i grandi colpi: Dybala alla Juventus per 32 milioni e Kondogbia all’Inter a 30 più i rispettivi bonus. Solo Higuain al Napoli per 37 milioni nell’estate 2013 aveva superato queste cifre. Chissà se a queste spese corrisponderà un ritorno per i club che hanno investito. In caso contrario il fallimento sarebbe dietro l’angolo, anche se il nuovo Fair Play Finanziario è più morbido; è più morbido per volere dell’Uefa dietro le pressioni dei principali club europei (come abbiamo scritto nell’articolo precedente in tema di calcio e finanza). Come sempre, se la cantano e se la suonano i club più ricchi e più potenti. Quelli che d’altronde fanno girare tutto il movimento.

Stratosferico anche il monte ingaggi. I recenti stipendi dei giocatori di Serie A fanno lievitare a quasi 900 milioni di euro la cifra lorda che i club del massimo campionato dovranno spendere per gli emolumenti. Se non è record poco ci manca. E’ la Juventus la società con il monte ingaggi più alto: i bianconeri spendono, complessivamente, 124 milioni di euro lordi per pagare i calciatori. I tre juventini più pagati, ma stavolta le cifre sono al netto, sono: Pogba (4,5 milioni, contratto fino al 2019), Buffon (4 fino al 2017) e Khedira (4 fino al 2019). La Vecchia Signora guida anche questa classifica economico-finanziaria, ma, le altre “big” non sono da meno; la Roma ad esempio ha il giocatore più pagato del nostro campionato: Daniele De Rossi. Alla luce di tutto questo, per la prossima stagione verranno spesi 882 milioni di euro per gli ingaggi dei calciatori, ovvero: 33 milioni in più rispetto al campionato 2014-2015. Il calcio italiano rischia seriamente la bancarotta? E la Covisoc (la società per il controllo e la vigilanza delle società di calcio) controlla? Purtroppo la Covisoc l’hanno depotenziata i padroni del vapore. Decidono le rispettive Leghe, quella di A e quella di B. Inoltre, più si scende di categoria, più il caos aumenta: calendari stilati con simboli algebrici in attesa dei ripescaggi; fallimenti continui; illeciti sportivi tipo calcioscommesse a raffica; e potremmo proseguire a lungo. Andando avanti di questo passo, senza le dovute contromisure e senza gli interventi necessari e doverosi, il virus potrebbe presto espandersi anche in A e in B. Si rischia un crack generale.

Commenta per primo

Lascia un commento