Brexit “al rallentatore” promette a Firenze Theresa May. Rassicurazione per i 600mila italiani nel Regno Unito: “Sono i benvenuti”

“Voglio reiterare a tutti gli italiani e ai cittadini Ue che vivono nel regno Unito che vogliamo che restiate, siete preziosi per noi e vi ringraziamo per il vostro contributo”. Lo ha detto la premier britannica Theresa May a Firenze, aggiungendo che intende garantire dopo la Brexit i diritti dei 600 mila italiani residenti nel Regno Unito. La Gran Bretagna “ha deciso di lasciare l’Ue”, ma intende restare partner dei Paesi europei, dall’economia, alla lotta contro il terrorismo, al tema dell’emergenza immigrazione. “Vogliamo essere i migliori partner dell’Ue”, ha aggiunto.

La Gran Bretagna – ha ribadito – intende offrire piena garanzia per i diritti dei cittadini Ue residenti nel Paese. Le corti britanniche recepiranno la giurisprudenza della corte europea.

Gran Bretagna e Ue – ha affermato la premier –  possono essere “creativi” nello stabilire una nuova relazione dopo la Brexit. “Gli occhi del mondo – ha evidenziato – sono puntati su di noi”. Per il primo ministro è dovere di Londra e Bruxelles trovare un accordo e lei si sente in proposito “ottimista”.

“Lasciamo l’Ue, ma non lasciamo l’Europa”, ha aggiunto assicurando che “in nessun modo” il Regno Unito intende abbandonare la sua alleanza con i Paesi del continente e il suo impegno comune per “la democrazia, i diritti umani, la difesa” e contro minacce internazionali fra le quali ha citato anche il programma nucleare della Corea del Nord. “Noi non voltiamo le spalle all’Europa, né smettiamo di essere membri orgogliosi” del continente europeo, ha rimarcato, pur rivendicando come una scelta democratica e di “sovranità” quella fatta con il referendum dell’anno scorso in favore della Brexit.  Il successo dell’Ue – ha evidenziato – è ”profondamente” nell’interesse nazionale del Regno Unito. “La Gran Bretagna resta un fiero membro della famiglia di nazioni europee”, ha aggiunto.

L’Italia – ha detto in un altro passaggio – è in prima linea nell’emergenza migranti e la Gran Bretagna sta collaborando attivamente.

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