Braccio di ferro tra Italia e Malta per l’accoglienza della nave “Aquarius” con 629 migranti a bordo.

La giornata domenicale è stata contrassegnata da un braccio di ferro tra il governo italiano e  il governo dell’isola di Malta sulla accoglienza di 629 migranti (tra cui 123 minori non accompagnati e 7 donne incinte) raccolti dalla nave “Aquarius” nelle acque del Mediterraneo antistanti quelle libiche. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha invitato il governo di Malta ad ospitare la nave nel porto della capitale dell’isola e a prendersi cura almeno dei migranti che sono in condizioni fisiche precarie. E, di fronte al rifiuto venuto da quel governo, ha deciso di chiudere i porti italiani all’accesso per quella nave. Con l’hashtag #Chiudiamoiporti“, accompagnato da un tweet con una foto che lo ritrae a braccia incrociate, Salvini conferma la decisione di non accogliere nei porti italiani la nave Aquarius. 

Il Viminale, dunque, non  autorizza lo sbarco, ritenendo che, trovandosi l’imbarcazione a 43 miglia da Malta, sia la capitale La Valletta “il porto più sicuro” per accoglierla. Poco prima il leader della Lega aveva annunciato, sempre sui social: “Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia”.

In una nota congiunta il ministro dell’Interno Matteo Salvini e quello delle Infrastrutture Danilo Toninelli scrivono: “La nostra capitaneria di Porto – afferma il ministro – ha scritto reiteratamente all’autorità de La Valletta affinché, per la prima volta dopo molto tempo, Malta fosse messa di fronte alle sue responsabilità. Ed è nostra intenzione che risponda ufficialmente alla nostra richiesta di apertura dei suoi porti per il salvataggio delle centinaia di naufraghi presenti sulla nave Ong Aquarius. L’isola – continuano i due ministri – non può continuare a voltarsi dall’altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati. Il Mediterraneo è il mare di tutti i Paesi che vi si affacciano e non si può immaginare che l’Italia continui ad affrontare questo fenomeno gigantesco in solitudine. Ecco perché chiediamo al governo di La Valletta di accogliere la Aquarius per un primo soccorso ai migranti a bordo. Noi continueremo a salvare vite umane, altri restano nel torto”.

«Nel Mediterraneo – prosegue Salvini – ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l’Europa che si fa gli affari suoi.
Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia».

LA REPLICA DI MALTA – Malta non sembra voler accogliere l’invito dell’Italia. Non c’è ancora una risposta ufficiale alla lettera, ma in una prima reazione, affidata a ‘Malta Today‘, un portavoce del governo maltese avrebbe chiarito: «Il salvataggio è avvenuto nell’area di ricerca e soccorso libica ed è stato coordinato dal centro di coordinamento di soccorso a Roma. Dunque Malta non è né l’autorità coordinatrice né competente in questo caso».

OFFERTE DA NAPOLI E DA PALERMO : «Se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli – twitta il sindaco di Napoli Luigi de Magistris – Noi siamo umani, con un cuore grande. Napoli è pronta, senza soldi, per salvare vite umane’».

Subito dopo arriva anche l’offerta di Palermo. «La città che a partire dal proprio nome è ‘tutta un porto’, è stata e sarà sempre pronta ad accogliere le navi, civili o militari che siano, impegnate nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo – dichiara Leoluca Orlando -. Quelle navi e quegli uomini che rispettano la legge del mare e la legge internazionale, sottraendo alla morte uomini, donne e bambini che alcuni vorrebbero consegnare nelle mani della criminalità internazionale. A violare la legge internazionale, quella che impone come priorità assoluta il salvataggio delle vite umane, è il ministro dell’Interno italiano che, qualora ce ne fosse stato bisogno, ha dato ulteriore dimostrazione della natura culturale dell’estrema destra leghista».

L’APPELLO DEL PD – «Il presidente Conte assuma un’iniziativa di fronte a quello che sta accadendo dopo le scelte di Salvini» scrive su Facebook il segretario reggente del Partito democratico Maurizio Martina. «Il nostro Paese sino a qui ha saputo unire sicurezza e accoglienza – ha scritto Martina – Gli sbarchi si sono ridotti dell’80% dall’anno scorso, non c’è nessuna emergenza ora. L’Italia non va lasciata sola e oggi più che mai non servono drammatici bracci di ferro tra Paesi ma soluzioni coordinate. Chiudere i porti in questo modo può portare solo a gravi rischi umanitari».

Il presidente Giuseppe Conte ha detto: «Al premier maltese Joseph Muscat, che ho contattato personalmente, questa sera ho chiesto chiaramente che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficoltà che si trovano sull’Aquarius. Muscat, pur comprendendo la situazione, non ha assicurato però alcun intervento anche in chiave umanitaria. Si conferma l’ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell’Europa, a intervenire e a farsi carico dell’emergenza».  Conte afferma inoltre: «E’ stato disposto l’invio di due motovedette con medici a bordo pronti a intervenire al fine di garantire la salute di tutti gli occupanti dell’Aquarius che dovessero averne necessità».

Poi il capo del governo italiano ha affermato: «L’Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l’emergenza immigrazione. Il problema è stato da me posto anche nel corso del G7 a tutti i partner europei in questi ultimi giorni dove ho anticipato che i flussi migratori devono essere gestiti in maniera condivisa anche per ciò che riguarda tutte le iniziative volte a prevenire le partenza. Il regolamento di Dublino va radicalmente cambiato».
“Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Questo l’appello lanciato via Twitter dall’agenzia Onu per i rifugiati UNHCR in Italia: «Stati e attori coinvolti trovino soluzioni rapide che consentano ai migranti e rifugiati dell’Aquarius di essere sbarcati in modo sicuro e rapido. Il rallentamento delle operazioni mette a rischio la salute di centinaia di persone con urgente bisogno di assistenza».
Medici senza frontiere «teme che ancora una volta la politica degli stati europei sia posta al di sopra delle vite delle persone. La priorità deve essere la sicurezza e il benessere di chi è a bordo”.

Le autorità maltesi avevano impedito l’altro ieri l’ingresso in porto della nave Seefuchs, con 126 migranti a bordo: l’unità, di una Ong olandese, era in difficoltà per le cattive condizioni del mare, ma Malta – ha riferito alla polizia italiana il comandante dell’unità – ha solo proposto assistenza in mare, senza autorizzare l’ingresso in porto. Era così intervenuta la Guardia costiera italiana e la nave, alla fine, è stata fatta approdare a Pozzallo, dove è arrivata ieri mattina. E’ stato l’ultimo episodio di un lungo contenzioso tra Italia e Malta, il cui comportamento è stato stigmatizzato dallo stesso Salvini l’altro giorno: La Valletta “non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d’intervento”, ha detto il ministro, che ieri ha ribadito la linea della fermezza assicurando che “on si ripeterà un’altra estate con sbarchi, sbarchi e sbarchi”.

“Oltre 750 morti nel Mediterraneo nel 2018: il salvataggio di vite in mare deve restare una priorità assoluta di ogni governo”: lo chiede Carlotta Sami, la portavoce dell’Unchr per i rifugiati per il sud Europa dopo aver appreso della lettera del ministro Matteo Salvini alle autorità di Malta.

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