Bomba carta contro la sede della Lega di Avio (Trento), la notte prima della visita di Salvini

Una bomba carta è esplosa nella notte davanti alla sede della Lega ad Ala, un piccolo borgo in Trentino, dove stasera è atteso l’arrivo del ministro dell’Interno Matteo Salvini  per il tour elettorale in vista della elezioni provinciali del 21 ottobre. L’esplosione, avvenuta verso le 2 di questa notte, ha mandato in frantumi la vetrina della sede della Lega.

Mentre sul caso indagano i carabinieri della stazione di Rovereto, a intervenire è il leader del Carroccio. “Sono stati i cosiddetti ‘anarchici’ – tuona su Facebook Salvini -. Orgoglioso delle Forze dell’ordine e dei nostri straordinari militanti che hanno già ripulito. Certi soggetti hanno capito che dopo decenni anche i trentini vogliono voltare pagina e reagiscono con la violenza, ma non fermeranno il nostro sorriso e il cambiamento”.

Il vicepremier conferma quindi che stasera, dopo varie tappe trentine che lo impegneranno per tutto il pomeriggio, sarà “regolarmente ad Ala per abbracciare tutti”. Nel frattempo, guanti e scopa in mano, il segretario della Lega del Trentino, Mirko Bisesti, annuncia su Facebook di avere già ripulito la sede. ”Sono le 9.55: guanti, scope e abbiamo già sistemato e ripulito tutto – scrive Bisesti, allegando una foto della sede ad Ala -. Grazie del lavoro ai militanti e cittadini che passando ci hanno aiutato! Avanti e #aottobresicambia”.

Trai primi a esprimere “massima solidarietà” a Bisesti il leghista Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e le Disabilità: “La violenza non ci fermerà!” scrive su Facebook.

Stigmatizza quanto accaduto anche Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd. “Noi non saremo mai dalla parte delle bombe – afferma Fiano – la nostra condanna per la bomba carta esplosa davanti ad una sede della Lega in Trentino è tanto più forte quanto più forte è la nostra avversione alle idee della Lega. Ma la battaglia politica si fa contrastando le idee che non condividiamo con idee e proposte migliori, sbugiardando le false promesse e i gravi errori, o i danni che si procurano al Paese: mai con la violenza”.

Condanna per l’attentato dall’Anpi.

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