APPUNTI EUROPEI/ La Croazia parte col piede giusto, Turchia ko. Nuova falla nel sistema di sicurezza francese: un tifoso croato entra in campo al gol di Modric. Storica vittoria per la Polonia. Germania-Ucraina: per i tedeschi, il massimo col minimo sforzo. L’ItalConte è carica e pronta all’esordio

Croatia's defender Domagoj Vida (L) celebrates along side goal shooter Croatia's midfielder Luka Modric (unseen) the team's first goal during the Euro 2016 group D football match between Turkey and Croatia at Parc des Princes in Paris on June 12, 2016. / AFP / BULENT KILIC (Photo credit should read BULENT KILIC/AFP/Getty Images)

di FABIO CAMILLACCI/

Terza giornata di partite agli Europei di Francia. Fin qui: sprazzi di emozioni. In campo latita lo spettacolo, partite da sbadigli in poltrona. Parte col piede giusto la Croazia nel gruppo D, cioè in quello che è stato subito ribattezzato “il girone di ferro”. Oppure, “el grupo de la muerte” visto che c’è anche la Spagna campione in carica con croati, turchi e cechi. Grande equilibrio. Una prodezza del talentuoso regista Modric, fresco campione d’Europa col Real Madrid, decide Croazia-Turchia: 1-0. Bellissimo il tiro al volo di Modric, ma, pesa l’errore del portiere turco Babacan. Ex jugoslavi padroni del campo grazie a una evidente superiorità tecnica. Ma questo lo sapevamo, non a caso quella di mister Cacic è considerata, col Belgio, una delle outsider di Francia 2016. Insomma, la classe non manca, vedremo se stavolta i croati riusciranno a invertire la tendenza superando gli atavici limiti caratteriali di impronta slava, che li trasformano in giocatori eterni discontinui, a fronte di un grande talento. Nella sfida contro una mediocre Turchia, all’attivo per Mandzukic e compagni anche 2 legni e tante occasioni sprecate. Turchi pericolosi solo in avvìo di partita.

Al gol di Modric, l’invasione di campo di un tifoso croato. E meno male che definiamo da tempo “blindatissimi” questi Europei di calcio alla luce dell’allarme terrorismo. Finora, davanti agli ultras, il sistema di sicurezza francese ha fatto flop. Dalla guerriglia russo-inglese di Marsiglia, all’invasione di campo del Parco dei Principi di Parigi. Incredibile: nel primo tempo, al gol di Modric, un esagitato tifoso croato è riuscito a eludere tutti i controlli per andare ad abbracciare il suo idolo calcistico Luka, autore di una splendida rete (foto). Un’altra pericolosa falla nel sistema di sicurezza messo in piedi dalla Francia per prevenire eventuali attacchi terroristici. D’altronde, niente di nuovo: anche in occasione degli attentati parigini del 14 novembre scorso e in quello alla redazione di Charlie Hebdo, si erano palesati i problemi relativi all’organizzazione di servizi segreti e forze dell’ordine d’oltralpe. Troppe falle, troppe.

Monito dell’Uefa alle Nazioni coinvolte negli scontri di Marsiglia. Inghilterra e Russia, l’Uefa avverte: “Altri scontri e siete fuori dall’Europeo”. Il governo del calcio continentale avvisa le due federazioni dopo gli incidenti di Marsiglia: le rispettive Nazionali rischiano la squalifica se i loro tifosi dovessero ripetere atti di violenza.

Polonia-Irlanda del Nord 1-0, Milik segna un gol storico. Prima vittoria in assoluto agli Europei per i polacchi: decide l’attaccante dell’Ajax seguito anche dall’Inter. A proposito di attaccanti, delude Lewandowski bomber del Bayern Monaco per il quale il Real Madrid è pronto a fare follìe. Ma i bavaresi non intendono cederlo. Il portiere polacco romanista Szczesny non corre pericoli e la Polonia si gode il primato in classifica nel gruppo C.

Germania, il massimo col minimo sforzo. I campioni del mondo in carica a Lille non incantano, anzi soffrono contro l’Ucraina ma alla fine la spuntano vincendo 2-0 grazie alle reti di Mustafi e Schweinsteiger. Le grandi parate di Neuer e gli errori degli attaccanti ucraini salvano i tedeschi. E così la classifica del girone C dopo il primo turno recita: Germania e Polonia 3 punti, Ucraina e Irlanda del Nord a zero. Tutto come da pronostico.

Cresce l’attesa per il debutto azzurro. Rottweiler in campo e fuori. Antonio Conte ha praticamente messo a punto la macchina da guerra anti Belgio (squadra guerriera, giocatori assatanati nell’ultima seduta di allenamento), e lo ha fatto anche con l’aiuto del filo spinato pur di tenere i curiosi lontani da una delle sedute tattiche più importanti e delicate in vista dell’esordio azzurro a Francia 2016. Sì, c’era davvero del filo spinato in alcune zone, lungo il perimetro del centro Bernard Gasset. Lo abbiamo detto più volte, al c.t. azzurro interessa fino a un certo punto nascondere l’undici titolare, ciò che invece teme è che arrivino ai rivali strategie e schemi preparati proprio su misura, a seconda delle caratteristiche della squadra da affrontare. Questa Italia non la può mettere sul piano della tecnica pura, va allora perfezionato ogni minimo particolare a livello di organizzazione e alchimie tattiche, cose nelle quali Conte è decisamente un top coach del pianeta calcio.

La formazione anti “Diavoli Rossi”. E’ cresciuto Darmian, sembra di nuovo brillante Eder, ecco quindi che il c.t. azzurro ha ricominciato a spingere sulla squadra più solida e rodata. Provato il 3-5-2 con Buffon in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini dietro, De Rossi in regia, Parolo e Giaccherini interni, Candreva e Darmian larghi, Pellè ed Eder in attacco. E’ quasi certamente questa l’Italia che lunedi alle 21 inizierà la caccia all’Europeo. Le coppie, là davanti, sono praticamente fisse: Pellè-Eder e Zaza-Immobile, con Insigne carta dell’imprevedibilità da giocare solo a gara in corso. Nei giorni scorsi Conte ha anche lavorato con Zaza vicino a Pellè, vista l’ottima condizione generale dello juventino, ma una volta recuperato Eder il c.t. è saggiamente andato sul sicuro con il tandem che di fatto ha percorso l’ultimo rettilineo del biennio firmato dall’ex tecnico juventino. Dobbiamo vivere di equilibri affidabili, non abbiamo in rosa Roberto Baggio, Totti o Del Piero. Ogbonna è stato chiaro: “Con Conte lavoriamo tantissimo, il mister non trascura nessun dettaglio e ci dà la mentalità giusta. Sa lui cosa è meglio di gara in gara. Ci fidiamo ciecamente, la sua organizzazione dà sicurezza in ogni zona del campo. La principale forza della Nazionale? È il gruppo, ognuno è fiero di indossare questa maglia. E tutto nasce là dietro, dal collaudatissimo blocco juventino: Barzagli, Bonucci e Chiellini hanno assorbito meccanismi che non vanno nemmeno provati”.

Le ali carta vincente di Conte? Semplice fumo negli occhi  il doppio esterno offensivo testato nelle ultime amichevoli e in molti allenamenti? No, trattasi però di una soluzione da adottare solo in caso di necessità contro il Belgio. Insomma, si parte con gli esterni “equilibrati”, avendo comunque in canna la carta del 3-3-4 puro, ovvero El Shaarawy sul binario di sinistra. C’è vero rispetto per la grande qualità della formazione di Wilmots, e sarebbe in effetti pericolosissimo e poco intelligente accettare nella nostra metà campo l’uno contro uno sistematico con gente del calibro di De Bruyne, Hazard e magari pure Mertens. Più facile che Conte si affidi ai quattro uomini offensivi (3-3-4 appunto) o al 3-4-3 contro Svezia e Irlanda. Il c.t. italiano ha più volte ripetuto: “E in ogni modo sulle corsie laterali sarà turnover automatico durante la stessa partita: voglio che i titolari diano ogni cosa, sputino sangue per un’ora, per poi lasciare il posto ad altri due. Sulle fasce siamo messi bene, e dobbiamo sfruttare al massimo le migliori armi a disposizione”.

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