Brasile: in carcere per tangenti l’accusatore di Dilma Rousseff

epa05260691 Eduardo Cunha, President of Brazilian Chamber of Deputies, attends a session of the Chamber of Deputies in Brasilia, Brazil, 15 April 2016. The lower house is scheduled to vote 17 April on the impeachment resolution. Brazil's Supreme Court dealt President Dilma Rousseff a major setback in her bid to remain in power by ruling early 15 April that an impeachment vote can take place this weekend in the lower house of Congress, where her opponents appear to have assembled the two-thirds majority needed to send the proceedings to the Senate. EPA/FERNANDO BIZERRA JR

Sono scattate le manette per l’ex presidente della Camera dei deputati brasiliana Eduardo Cunha, grande accusatore e arcirivale della deposta presidente della Repubblica, Dilma Rousseff, della quale a suo tempo aveva autorizzato il procedimento di impeachment.
L’ex deputato è stato arrestato per corruzione nell’inchiesta Lava-Jato sui fondi neri Petrobras, nell’ambito della quale era già stato rinviato a giudizio la scorsa settimana.
Cunha, fino a pochi mesi fa considerato uno dei politici più spregiudicati e potenti del Paese sudamericano, è sospettato di aver nascosto mazzette milionarie su conti bancari esteri. Per la polizia federale, Cunha avrebbe inoltre usato le tangenti anche per pagare il matrimonio di una delle figlie, in un lussuoso Copacabana Palace di Rio de Janeiro.
L’accusa di corruzione è anche costata a Cunha la destituzione dal mandato parlamentare, il mese scorso, dopo un lunghissimo processo presso il Consigli etico della Camera.

Commenta per primo

Lascia un commento