Bagarre alla Camera sui vitalizi. Protesta dei Cinquestelle contro il Pd

Un pomeriggio infuocato alla Camera sui vitalizi dei parlamentari con sospensione (prima volta nella storia) della diretta Rai che ogni mercoledì trasmette il Question time con i ministri che rispondono alle interrogazioni. Protagonisti della violenta protesta i deputati del Movimento Cinque Stelle, che, prima in Aula e poi in piazza Montecitorio, hanno bollato come “una vergogna” la decisione assunta dall’ufficio di presidenza della Camera sulle pensioni.

Seduta sospesa nell’Aula della Camera dove deputati del M5S durante il question time in diretta televisiva (rispondeva il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti) hanno esposto cartelli sotto il banco della presidenza ed a quelli del governo con la scritta “#si tengono il privilegio”

Un crescendo di accuse e polemiche sfociato  in un botta e risposta tra la presidente della Camera e i parlamentari pentastellati, che la Boldrini accusa di “comportamento inaccettabile”. Pronta la replica direttamente dal blog di Grillo in cui si invita la presidente a “chiedere scusa in ginocchio per questo sopruso”.

A scatenare la protesta è stata la decisione dell’ufficio di presidenza favorevole alla proposta della vice presidente Marina Sereni  (Pd) di un contributo di solidarietà nel prossimo triennio sugli “assegni vitalizi e sui trattamenti previdenziali, diretti e di reversibilità, corrisposti ai deputati cessati dal mandato”.

Respinta invece la proposta targata M5s che aveva l’obiettivo di “parificare la pensione dei parlamentari a quella dei cittadini“. Che l’aria fosse tesa d’altronde lo si era intuito già dal primo pomeriggio in Aula, dove, come ogni mercoledì, diversi ministri sono chiamati a rispondere alle interrogazioni dei deputati. Ma i lavori sono stati interrotti prima del tempo e così anche la diretta televisiva a causa di alcuni cartelli con su scritto “si tengono il privilegio” esposti sotto il banco della presidenza da alcuni grillini.

La protesta si è spostata poi al primo piano del Palazzo, dove si riunisce l’ufficio di presidenza di Montecitorio. Ma, più che la riunione, ad attirare ancora una volta l’attenzione è stato il caos  scatenato dal  Movimento Cinque Stelle. Tutti i deputati infatti si sono accalcati nel corridoio e più di qualcuno ha tentato (al grido di “vergogna, vergogna”) di fare irruzione nella sala. Da lì la bagarre si è spostata di nuovo in Aula – tanto che l’esame del decreto terremoto è  slittato – e poi in piazza, dove il vice presidente della Camera Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista hanno improvvisato un comizio davanti ad un gruppo di manifestanti: “Dopo questo gesto disperato, dopo questo atto politico per mantenere i vitalizi dei parlamentari, sono finiti del tutto. So che andremo al governo”, è la convinzione del vice presidente di Montecitorio.

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