Aumentati i consumi in luglio, ma 35mila imprese hanno chisuo

SupermetrcatoC’è un dato positivo sull’andamento dei consumi in Italia: arriva dal Centro Studi di Confcommercio, secondo cui nello scorso mese di luglio l’indicatore ha registrato una crescita dello 0,4% rispetto a giugno e del 2,1% su base annua, il balzo più alto dal 2010.  Per l’associazione dei commercianti, la crescita dell’indicatore dei consumi «si inserisce in un contesto in cui quasi tutti gli indicatori cominciano ad assumere una intonazione positiva, consolidando la ripresa dell’economia, che, anche se non ha assunto dimensioni particolarmente sostenute, appare oggi meno fragile rispetto a qualche mese fa».

Sangalli: «C’è la ripresa ma la prudenza è d’obbligo». A migliorare secondo Confcommercio è il clima di fiducia delle famiglie, mentre «più prudente appare l’atteggiamento delle imprese» soprattutto nel settore manifatturiero e nei servizi di mercato, dove si nota un modesto arretramento. Il sistema produttivo mostra infatti ancora oscillazioni e, stando alle stime di Confindustria, la produzione industriale dovrebbe essere aumentata a luglio dello 0,6% rispetto al mese precedente. Il dato è comunque confortante, anche se per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, «La prudenza è d’obbligo perché dopo molti anni di crisi tornare a crescere è difficile». L’associazione ha chiesto poi al governo di agire sul fisco, soprattutto per le imprese, piuttosto che sulle tasse sulla casa. Il taglio dell’Ires (l’imposta sul reddito delle società), annunciato dal premier Renzi per il 2018, secondo Sangalli, «riguarda un tempo troppo lungo, non c’è tempo da perdere, bisogna avere il coraggio di aggredire la spesa improduttiva e tagliare l’Ires già nel 2016».  Anche perché, ha ricordato, nel primo semestre 35mila imprese hanno chiuso.

A luglio più di 40mila occupati. Segnali positivi arrivano anche dal mondo del lavoro. Secondo Confcommercio infatti «dopo un semestre di ripresa dell’attività economica, a luglio per il secondo mese consecutivo, gli occupati, al netto dei fattori stagionali, sono aumentati in termini congiunturali di 44 mila unità».

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