Angelo Izzo, uno dei “mostri del Circeo”, parla di un’altra ragazza, rapita in Friuli e uccisa sul Trasimeno 43 anni fa

Angelo Izzo (in una foto del 1977), uno dei mostri del Circeo, condannato a due ergastoli, ha riferito ai magistrati che Rossella Corazzin, la 17enne friulana sparita il 21 agosto 1975 nei boschi del Cadore, fu seguita dalla banda di criminali romani in vacanza in quella località, e poi sequestrata e portata sul lago Trasimeno. Lì sarebbe stata violentata dal branco e uccisa. Il fascicolo con le dichiarazioni di Izzo è  sul tavolo del procuratore di Belluno Paolo Luca, che poi lo ha trasmesso a Perugia. Lo riferisce l’edizione on line del Gazzettino.

«Nelle dichiarazioni sulle altre violenze del gruppo rese ai pm di Roma e che mi sono state trasmesse, Angelo Izzo ha dedicato poche parole, vaghe, alla vicenda di questa ragazza, Rossella Corazzin, ma ha dato riferimenti su data della scomparsa e luogo dell’uccisione, da far ritenere che sia effettivamente lei». Lo dice all’ANSA il Procuratore di Belluno, Paolo Luca, che ha trasmesso per competenza a Perugia il fascicolo sul caso della 17enne avuto da Roma.

«Le parole di Izzo mi distruggono da un lato, ma dall’altro mettono la parola fine ad una ricerca che non si è mai fermata e che dura da 43 anni», ha detto all’ANSA Mara Corazzin, cugina della diciassettenne scomparsa.

«In passato Angelo Izzo mi ha raccontato della vicenda di Rossella Corazzin, e mi ha detto che con lui c’erano altre persone tra cui Andrea Ghira, coinvolto con lui nel massacro del Circeo», ha detto Rolando Iorio, l’avvocato di Izzo.

La notizia viene smentita invece dall’avvocato Massimo Ciardullo, storico difensore di Gianni Guido, uno dei massacratori del Circeo, tornato libero dopo avere scontato la pena. «E’ una notizia priva di qualsiasi fondamento. Quello che racconta Angelo Izzo va sempre preso con le molle perché in passato ha dimostrato di essere una persona non coerente e lineare.  Io comunque non so nulla di questa vicenda», conclude Ciardullo.

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