Ancora un barcone di migranti con 107 a bordo fa naufragio nel Mediterraneo: 4 superstiti e 8 cadaveri recuperati

Ancora un naufragio di un barcone di migranti nel Mediterraneo, a circa 30 miglia a nord delle coste libiche. A bordo erano in 107,  sono stati recuperati otto cadaveri e quattro superstiti. Le operazioni di soccorso sono coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. Nella zona del disastro, dove le condizioni meteo sono pessime, sono state dirottate diverse unità della marina impegnate nel dispositivo Frontex, compresi un aereo e un elicottero, e alcuni mercantili.

Le persone tratte in salvo sono state trasferite in elisoccorso da Lampedusa a Palermo. Uno dei ricoverati è stato trovato con due cadaveri addosso. Gli interventi di soccorso, che ieri hanno consentito di trarre in salvo complessivamente 550 persone, sono stati coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera: vi hanno partecipato 2 motovedette della stessa Guardia costiera salpate da Lampedusa, nave Bettica della Marina Militare (inquadrata nel dispositivo Mare Sicuro), un peschereccio, un mercantile e nave Aquarius della organizzazione non governativa Sos Méditerranée.

Tensione a Firenze.  Momenti di tensione questa mattina davanti alla prefettura in via Cavour a Firenze dove un gruppo di una cinquantina di migranti, che vivevano nel capannone andato a fuoco a Sesto Fiorentino, insieme ad alcuni militanti del Movimento di lotta per la casa, hanno tentato di entrare nell’edificio e sono stati respinti dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa. Una persona tra i manifestanti, secondo quanto appreso, sarebbe rimasta contusa. Questa mattina in prefettura è previsto un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per individuare una sistemazione per gli ex occupanti del capannone che al momento sono ospitati temporaneamente nel palazzetto dello sport di Sesto Fiorentino.

I migranti hanno organizzato un sit-in davanti alla prefettura, poi lo hanno poi interrotto per tornare a Sesto Fiorentino. Da lunedì mattina il centinaio di immigrati rimasti senza un riparo dopo il rogo del capannone-rifugio di Sesto Fiorentino cominceranno ad essere inviati nelle diverse strutture dei comuni dell’area metropolitana fiorentina che hanno dato la loro disponibilità a trovare un’alternativa. Lo ha riferito il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi dopo la riunione tenutasi oggi nella sede della prefettura fiorentina: “Non esiste una soluzione stabile e duratura per tutti, ma ogni comune ha fatto il suo sforzo per trovare strutture dove ospitare alcuni degli stranieri e gestire così l’emergenza”.

Il Comune di Firenze intanto si farà carico del funerale di Alì Muse, il somalo morto nell’incendio del capannone-rifugio per immigrati a Sesto Fiorentino. “La morte di Alì Muse ci addolora, e ci rattrista che la sua famiglia in questo momento di profondo dolore non possa essere al suo fianco per l’ultimo saluto”, scrive l’assessore al Welfare Sara Funaro in un post su Facebook.

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