Anche un prestito popolare per la raccolta di firme per il NO nei referendum sull’«Italicum» e sulla riforma costituzionale

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I consigli direttivi dei Comitati per i referendum abrogativi della legge elettorale “Italicum” e della riforma costituzionale hanno approvato la proposta di lanciare un prestito popolare sul modello dell’esperienza del referendum per l’acqua pubblica. Si tratta in sostanza di una sottoscrizione volontaria, la cui restituzione sarà possibile solo se il Comitato per il No nel referendum costituzionale avrà diritto al rimborso elettorale.

I consigli direttivi inoltre hanno deciso di costituire una cabina di regia  degli esecutivi dei due Comitati per meglio coordinare tutta l’attività referendaria, che ora ha al centro la raccolta delle firme e in seguito avrà la campagna elettorale vera e propria, coinvolgendo in essa l’avvocato Besostri in rappresentanza degli avvocati che stanno conducendo le iniziative giudiziarie sull’incostituzionalità dell’Italicum.

I consigli direttivi inoltre hanno deciso di intraprendere una forte iniziativa verso le Autorità di garanzia, le reti televisive pubbliche e private, i direttori di rete e dei quotidiani per richiedere una adeguata informazione, sul merito delle questioni al centro dei referendum e sulla esistenza di una campagna di raccolta delle firme, e per rivendicare piena parità di trattamento per le posizioni che si confronteranno sui referendum istituzionali, anche facendo seguito a precedenti esperienze.

I Comitati chiedono a tutti gli organi di stampa di svolgere la loro funzione democratica, di essere aperti alle ragioni del Comitati referendari al fine consentire in ogni modo la corretta diffusione delle notizie e delle attività dei comitati referendari.

Il deposito del quesito referendario sulle deformazioni della Costituzione contenute nella legge Renzi-Boschi è stato necessario per promuovere il referendum oppositivo e avere così la possibilità finalmente di bocciarle. Così i tre quesiti referendari (due sulla legge elettorale “Italicum”  e uno sulla Costituzione) si affiancheranno nei banchetti della raccolta delle firme che sono condizione necessaria per arrivare ai referendum. Da ora la raccolta delle firme necessarie è il primo e più importante obiettivo dell’iniziativa dei due Comitati che nelle prossime settimane chiamano tutti i comitati locali e le associazioni a mobilitarsi al massimo per questa iniziativa.

In poco più di due mesi occorre raccogliere almeno 500.000 firme valide per ciascun quesito referendario. Per questo i Comitati fanno appello non solo a quanti finora si sono impegnati per questo obiettivo ma a tutte le organizzazioni politiche e sociali, alle associazioni culturali e di qualunque tipo affinché si impegnino fortemente nella raccolta delle firme, condizione indispensabile per far valere, nella campagna elettorale vera e propria che ci sarà in seguito, le ragioni di merito che portano ad un secco no alle modifiche della Costituzione e a proporre l’abrogazione di due aspetti fondamentali della legge elettorale che la qualificano come ipermaggioritaria, facendola assomigliare al porcellum già sanzionato dalla Corte costituzionale.

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