Anche Stefano Fassina lascia il Pd: la decisione dopo il ricatto di Renzi sulla scuola

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse13-11-2014 RomaPoliticaPresentazione del libro di Salvatore Merlo "Renzi e la classe dirigente" presso l'Istituto SturzoNella foto Stefano FassinaPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse13-11-2014Politic Presentation of the book "Renzi e la classe dirigente" at Sturzo' InstituteIn the photo Stefano Fassina
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“E’ arrivato per me il momento di prendere atto che non ci sono più le condizioni per andare avanti nel Pd e insieme a tanti che hanno maturato per vie autonome la mia stessa riflessione proveremo a costruire altri percorsi”, ha detto Fassina intervenendo a una iniziativa del Pd a Capannelle (Roma), sottolineando però di considerare la necessità e la volontà di intraprendere un nuovo percorso politico  “non per fare una testimonianza minoritaria ma per una sinistra di governo su una agenda alternativa”. La sua dichiarazione è stata postata da alcuni partecipanti alla manifestazione. Fassina, ha definito la scelta del governo di porre il voto di fiducia sulla scuola un “inaccettabile ricatto”. Renzi, annunciando la fiducia sul provvedimento in Senato, ha ribadito che “se la riforma andrà avanti ci saranno 100 mila nuove assunzioni”, altrimenti ci sarà il “regolare turnover” per 20-25mila. E ha annunciato ancora una volta lo sblocco dei cantieri fermi per “intoppi, ritardi, ricorsi” , con una incidenza (chissà come calcolata) di “oltre l’1% in più di Pil”.

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