Anche due esponenti del Pd (Martina e Orfini) sulle orme dei tre loro colleghi di SI, FI e Radicali in visita ai 47 migranti della “Sea Watch”

La patetica sfilata di “onorevoli accoglienti” sulla Sea Watch si è arricchita oggi della presenza dell’ex reggente del Pd, Maurizio Martina, e del presidente del medesimo partito, Matteo Orfini, noto per il glorioso siluramento del sindaco Ignazio Marino (suo compagno di partito) mediante atto notarile, caso più unico che raro nella “dialettica” politica della sinistra. E’ invece rimasto appiedato il senatore Davide Faraone, che si è dovuto accontentare di assistere da una barca alla visita dei suoi due colleghi, mentre il deputato Fausto Raciti è rimasto addirittura in capitaneria.

Gli esponenti del Pd si sono presentati nel porto di Siracusa sulla scia  dei tre che li avevano preceduti ieri con un potente gommone: Prestigiacomo di Forza Italia, Magi dei Radicali, e Fratoianni di Sinistra Italiana. I quali avevano compiuto una sorta di blitz, mentre i loro colleghi del Pd hanno dovuto chiedere una autorizzazione alla Capitaneria di porto, perchè questa aveva da stamattina disposto lo stop alla navigazione nello specchio d’acqua all’interno della Baia di Santa Panagia, “per un raggio di mezzo miglio dalla posizione di ancoraggio della nave SeaWatch 3”. Nell’ordinanza, pubblicata anche sul sito della Capitaneria, si legge che “è interdetto, anche ai fini della tutela dell’ordine pubblico e della sanità pubblica, alla navigazione, ancoraggio e sosta con qualunque unità, sia da diporto che ad uso professionale e ogni altra attività connessa agli usi civili del mare non espressamente autorizzata, lo specchio d’acqua nella Baia di Santa Panagia” e per “un raggio di 0,5 miglia nautiche dalla posizione della Sea Watch”.

Intanto l’Olanda ha ribadito il no alla richiesta italiana di accogliere i 47 migranti che si trovano a bordo della Sea Watch 3. Lo ha reso noto il ministero della Giustizia e della Sicurezza olandese, spiegando che non accoglierà alcun migrante fino a quando non ci sarà un accordo a lungo termine sulla distinzione tra rifugiati e migranti economici. “Coloro che non hanno diritto alla protezione internazionale devono essere rimandati immediatamente fuori dall’Unione europea. Senza prospettive chiare per una tale soluzione strutturale, i Paesi Bassi non parteciperanno a misure una tantum per lo sbarco”, ha aggiunto il ministero.

Ricordiamo che i migranti sono stati raccolti il 19 gennaio davanti alla costa libica dalla nave Sea Watch 3, gestita da un’associazione umanitaria tedesca, battente bandiera olandese. Dopo diversi giorni nel Mediterraneo, l’imbarcazione è entrata nelle acque territoriali italiane per via del maltempo, ma non ha il via libera dal governo di Roma per attraccare.

GARANTE DETENUTI – Il garante per i diritti dei detenuti, Mauro Palma, ha inviato un’informativa alla Procura di Siracusa e richiesto al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, di consentire urgentemente lo sbarco. Palma denuncia che sulla nave Sea Watch si configura una situazione di “illecita detenzione”, per la condizione “di privazione di fatto della libertà dei migranti soccorsi” per i quali “è stato anche superato il limite massimo di 96 ore che la legge prevede per il fermo di una persona senza convalida giurisdizionale”.

Intanto a Roma, al grido di ‘fateli scendere’ tra decine e decine di persone, nonostante la pioggia, si è svolta davanti a Montecitorio la manifestazione ‘Non siamo pesci’, convocata da Radicali Italiani e A Buon diritto, presenti, tra gli altri, alcune delle personalità che hanno aderito all’appello lanciato da Luigi Manconi, tra cui Sandro Veronesi, Alessandro Bergonzoni, Sonia Bergamasco e Gad Lerner.

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