Accordo Obama-Putin per il cessate il fuoco in Siria

Gli Stati Uniti e la Russia hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco in Siria a partire dal 27 febbraio. Il cessate il fuoco esclude le operazioni contro i jihadisti del Fronte al-Nusra e del sedicente Stato islamico (Isis). Washington e Mosca hanno confermato l’accordo con un comunicato congiunto diffuso dal Dipartimento di Stato.

I gruppi dell’opposizione e il governo siriano sono chiamati a indicare entro il mezzogiorno di venerdì la loro intenzione di accettare la tregua. “Sollecito tutte le parti ad accettare e a rispettare pienamente i termini dell’accordo”, ha dichiarato John Kerry. “Se verrà rispettata, la tregua non porterà solo una cessazione della violenza, ma renderà possibile estendere ancora di più la consegna di aiuti umanitari di cui c’è urgente bisogno e sosterrà una transizione politica a un governo che risponda alle aspettative dei siriani”, ha aggiunto.

Mosca e Washington si dovrebbero coordinare per garantire un’effettiva attuazione del cessate il fuoco. Mentre al-Jazeera scrive che l’accordo dovrebbe entrare in vigore “a metà giornata” di sabato, la tv concorrente al-Arabiya parla di “notizie” secondo le quali dovrebbe entrare in vigore a partire dalla mezzanotte tra venerdì e sabato.

Dopo aver parlato con Barack Obama al telefono, su iniziativa di Mosca, il presidente russo Vladimir Putin precisa che i raid contro obiettivi dell’Isis proseguiranno. La dichiarazione congiunta per la tregua a partire dalla mezzanotte di sabato (ora di Damasco) esclude infatti gruppi come l’Isis, al Nusra e altri inseriti nella lista dell’Onu delle organizzazioni terroristiche. Stati Uniti e Russia sono pronti a definire un sistema per il monitoraggio del cessate il fuoco. A tal fine, la Russia si impegna a “effettuare il lavoro necessario” con Damasco, e auspica che gli Stati Uniti facciano altrettanto con l’opposizione siriana.

Per il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, l’accordo per il cessate il fuoco in Siria, a partire dal 27 febbraio, è un “segnale di speranza” per la popolazione siriana dopo cinque anni di guerra. Per Ban l’annuncio dell’accordo contribuisce “alla creazione di un clima favorevole per la ripresa dei negoziati politici” e rappresenta il “segnale tanto atteso di speranza per il popolo siriano: dopo cinque anni di conflitto può esserci all’orizzonte una fine delle sofferenze”.

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