A RUOTA LIBERA/ ( Rubrica (n. 95) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaMercato auto, quale futuro? – Il mercato automobilistico nel 2016 chiuderà a quota 1.850.000 immatricolazioni, con una crescita del 17% rispetto al 2015, secondo una previsione condivisa del Centro Studi Promotor e da Unrae. È possibile che la ripresa del mercato dell’auto continui anche nei prossimi anni nonostante la bassa crescita dell’economia italiana? La risposta scaturita dal convegno “Il mercato dell’auto oltre la metà del guado” (organizzato dal Centro Studi Promotor) è stata positiva anche se i tassi di crescita saranno sicuramente inferiori a quelli del 2017.

Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, ha messo in evidenza che “i comportamenti attesi dal mercato sono influenzati da diversi fattori, che sono riconducibili a consumatori, case auto ed alle decisioni del Palazzo. Tra i consumatori le tendenze più importanti sono la crescita delle alimentazioni verdi ed il sempre maggior interesse verso l’uso senza possesso, e quindi verso il car sharing ed il car pooling. Per quanto riguarda le case auto è importante capire quali saranno le politiche di marketing e le politiche commerciali messe in atto nei prossimi anni. Dal Palazzo, invece, ci si attende che vengano prese decisioni utili a fornire un indirizzo per la mobilità futura”.

“In Italia – ha sottolineato Gianluigi Riccioni, direttore vendite di Mercedes-Benz Italia – il mercato auto è indubbiamente in crescita. Per continuare a crescere è necessario poter contare su un quadro normativo stabile”

“Le case auto e le società di noleggio – continua Franco Oltolini, direttore operativo di LeasePlan Italia – stanno giocando bene il loro ruolo in un contesto di mercato favorevole. C’è, e continuerà ad esserci, una richiesta di mobilità in cui l’auto continua ad essere protagonista. Il noleggio è sempre più interessante, non solo per le grandi aziende, ma anche per le PMI e per i privati”.

“Per il futuro – ha sottolineato Gianluca Italia, direttore mercato Italia di FCA – c’è soprattutto bisogno di stabilità, con interventi che non sono demandabili in toto al Palazzo: anche le case auto e gli altri attori del mercato devono assumersi le loro responsabilità. È compito nostro mantenere alto l’appeal dell’automobile”.

“Il parco circolante italiano – ha sostenuto Massimo Nordio, Dg e Ad di Volkswagen Group Italia e presidente di Unrae – è gigantesco e particolarmente vecchio, con un’età media di 10 anni. È importante che la sostituzione delle vecchie auto ancora in circolazione continui, perché le auto del futuro sono completamente diverse da quelle che abbiamo visto fino ad oggi. Si tratta di auto che garantiscono una mobilità elettrica, condivisa, connessa e autonoma. Questo è il futuro dell’auto”.

“L’auto non è un prodotto obsoleto – ha sottolineato Gian Primo Quagliano nelle sue conclusioni – ma sta cambiando e naturalmente l’auto del futuro è diversa da quella di oggi, così come sarà diverso il modo di usarla, con il fenomeno della condivisione che è destinato a crescere. Il quadro generale induce a ritenere che il livello fisiologico del mercato italiano si possa assestare intorno ad un livello di 2.100.000 immatricolazioni, livello che potrà essere raggiunto nei prossimi anni. Come? Anche attraverso il rilancio del Motor Show che torna nel 2016 con l’ambizione di farsi portavoce di un nuovo modo di intendere l’auto e la mobilità”.

Usato a rilento – A fronte di un ennesimo incremento a due cifre delle prime immatricolazioni, il mercato dell’usato archivia il mese di settembre con modesti progressi nel settore delle quattro ruote e valori leggermente negativi per quanto riguarda i motocicli. I passaggi di proprietà delle auto depurati dalle minivolture hanno messo a segno una crescita mensile del 2,8%. Diversamente i passaggi di proprietà dei motocicli, sempre al netto delle minivolture, hanno chiuso il bilancio di settembre in negativo, con una flessione dello 0,3%.Per ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 160 usate nel mese di settembre e 147 nei primi nove mesi dell’anno.

Nel periodo gennaio-settembre 2016 il mercato dell’usato ha registrato complessivamente crescite del 5,1% per le autovetture, dell’1,7% per i motocicli e del 4,1% per tutti i veicoli.

I dati sono riportati nell’ultimo bollettino mensile “Auto-Trend”, l’analisi statistica realizzata dall’Automobile Club d’Italia sui dati del PRA, consultabile sul sito www.aci.it

95 tab revisioni jpgRevisioni in calo – Nel primo semestre del 2016 gli italiani hanno speso 1 miliardo e 422,6 milioni di euro per far revisionare le loro auto presso le officine private autorizzate. Rispetto ai primi sei mesi del 2015, quando la spesa per le revisioni auto ammontava a 1 miliardo e 524,1 milioni di euro, vi è stato un calo (-6,7%). Queste stime derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec.

La cifra spesa dagli italiani nel primo semestre del 2016 per far revisionare le proprie auto comprende il pagamento della tariffa fissata per le revisioni, cifra che ammonta complessivamente a 490,2 milioni di euro (-0,7% rispetto al 1° semestre del 2015), ed il costo per le cosiddette operazioni di prerevisione, cioè per le manutenzioni e le riparazioni necessarie per porre i veicoli in condizione di superare i controlli, costo che ammonta a 932,4 milioni di euro (-9,5%).

Il calo della spesa per le revisioni nel primo semestre del 2016, secondo l’Osservatorio Autopromotec, è dovuto in particolare alla diminuzione degli autoveicoli revisionati che sono stati 7.472.659 nei primi sei mesi del 2016, contro i 7.524.120 dello stesso periodo del 2015 (-0,7%).

L’Osservatorio Autopromotec ricorda che chi non esegue la revisione va incontro a sanzioni amministrative da 168 euro a 674 euro (art. 80 comma 14 del Codice della strada). La sanzione raddoppia in caso di recidiva ed è prevista anche la sospensione della circolazione del veicolo fino all’effettuazione della revisione. Per chi circola con veicoli non revisionati e sospesi dalla circolazione sono previste ulteriori sanzioni, con multe che vanno da 1.941 euro a 7.767 euro.

Anas, traffico in crescita – È in continua crescita il traffico sulla rete stradale e autostradale di oltre 25 mila km gestita da Anas. A settembre l’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) dell’Osservatorio del Traffico registra un incremento di circa il 2% rispetto al 2015.

I dati che riguardano il segmento dei veicoli pesanti, a livello nazionale, registrano un + 18% rispetto al mese di agosto e al 6% confrontato con lo scorso anno. In particolare, è rilevante l’incremento del Nord Italia che rispetto ad agosto 2016 sale addirittura al 28%, il Centro al 21% e il Sud al 13%.
Crescita anche nelle due isole maggiori: la Sicilia sale ad un + 17,4% se confrontato con il 2015 e ad un + 14% rispetto ad agosto 2016, mentre la Sardegna raggiunge rispettivamente un + 2% e un + 8%.
La suddivisione in macro-aree, sempre rispetto al mese precedente, si registra sui veicoli totali una impennata dell’5% al Nord Italia, mentre rimane stabile il Centro. Flessione dovuta alla fine del periodo estivo al Sud e nelle isole. Migliora del 2%, sempre nell’area nordica, come nel meridione paragonato al settembre dell’anno scorso. Ancora stabile il Centro. L’arteria più trafficata della rete Anas è il Grande Raccordo Anulare di Roma: lo scorso mercoledì 14 settembre è stato il giorno più trafficato con il passaggio di 160.564 veicoli, mentre quella più trafficata dai mezzi pesanti risulta essere la strada statale 16 “Adriatica” all’altezza di Bari con 9420 veicoli nella sola giornata del 26 settembre.

Accessori da ladri – Insieme all’aumento dei furti dei veicoli si sta registrando un altro fenomeno, quello dei furti di componenti e accessori diventati nel tempo sempre più numerosi e costosi. I furti vanno dai componenti più comuni come ad esempio antenne, tergicristalli, fendinebbia, pneumatici agli oggetti più costosi e sofisticati come cerchi in lega, navigatori satellitari e sistemi di infotainment. Le parti di auto più gettonate dai ladri rimangono le ruote, spesso abbinate a preziosi cerchi in lega che anche sul mercato nero raggiungono valori molto alti, ma spesso e volentieri non vengono scartati parti più comuni come specchietti, tappetini e altro ancora che vengono utilizzati dagli stessi ladri. È aumentata la sofisticazione con l’avvio di una vera e propria tratta di navigatori satellitari e impianti multimediali, che vengono letteralmente sradicati dalle vetture, con danni molto ingenti che superano di molto il valore del solo componente rubato. Nella lista degli accessori appetibili persino i sedili e addirittura pastiglie e dischi dei freni.

Gomme di lunga vita – Fino a 500.000 chilometri con gli stessi pneumatici ricostruiti più volte: questa performance da record, realizzata da alcuni mezzi della società di trasporti Fraioli Trasporti, testimonia come l’uso di pneumatici ricostruiti possa contribuire in maniera importante ad aumentare l’efficienza delle flotte di veicoli per l’autotrasporto. Il dato sulla percorrenza chilometrica ottenuto utilizzando pneumatici ricostruiti è emerso durante l’intervento di Fabrizio Fraioli, titolare di Fraioli Trasporti, in occasione del recente incontro di presentazione del terzo Libro Bianco sui pneumatici ricostruiti di AIRP (Associazione Italiana Ricostruttori di Pneumatici).

Risparmiare in termini di costo-km, che è una delle principali variabili di competitività per il settore, è vitale. In questo senso, il pneumatico ricostruito può essere un alleato davvero prezioso. “La scelta del ricostruito permette un risparmio immediato dato dal fatto che il prezzo pagato per l’acquisto è tra il 30% ed il 40% inferiore rispetto a quello pagato per un pneumatico nuovo di qualità”, ha detto Fraioli. “Ci sono però anche fondamentali risparmi in termini di consumo di gasolio. Il tutto poi è moltiplicato per ogni ricostruzione dello stesso pneumatico

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