A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n.94) di LUCIO DE SANCTIS


A ruota liberaPesanti, un Piano perfetto – Nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha presentato il “Piano Nazionale Industria 4.0”, con il quale si intende promuovere il rilancio degli investimenti delle imprese italiane, con particolare attenzione a quelli innovativi: il Piano prevede un super-ammortamento del 250% per chi investe in innovazione.

“L’andamento attuale del mercato dei veicoli industriali in Italia – afferma Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – nonostante le note difficoltà, conferma la forte sensibilità del settore ai problemi della sostenibilità, tanto più quando incoraggiata da provvedimenti mirati e strutturali. La conseguenza della rimodulazione del super-ammortamento sarà un’anticipazione della domanda di veicoli industriali nei prossimi mesi, con un inevitabile calo all’inizio del 2017 e un impatto non trascurabile”.

“In particolare – prosegue Fenoglio – notiamo che nella cabina di regia prevista dalla gestione del Piano non viene indicato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che svolge un ruolo determinante nei rapporti con il mondo imprenditoriale della logistica e dei trasporti. Riteniamo indispensabile che esso venga considerato parte integrante della politica economica per lo sviluppo produttivo”.

 Auto ancora in crescita – Per il mercato italiano dell’auto quello di settembre è stato un mese molto positivo. Le immatricolazioni sono state 153.617 con un incremento su settembre 2015 del 17,43%, che quindi fa proseguire la serie di crescite mensili a due cifre iniziata in gennaio 2015. Il consuntivo dei primi nove mesi di quest’anno si chiude con 1.406.035 immatricolazioni e con una crescita del 17,44%. “Proiettando questo tasso di sviluppo sull’intero anno – afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.850.000, livello che nessuno aveva previsto e che costituisce un importante passo avanti verso il ritorno del mercato automobilistico italiano alla normalità, anche se il gap rispetto al livello ante-crisi del 2007 è ancora del 25,8%“.

Valutazioni positive sull’attuale situazione del mercato vengono anche dall’inchiesta congiunturale con del CSP a fine settembre. In particolare cresce rispetto ad agosto l’indicatore del clima di fiducia degli operatori del settore. Questo indicatore aveva fatto registrare un massimo all’inizio del 2016. Vi era stato poi un graduale ridimensionamento nei mesi successivi coerentemente con le aspettative di un rallentamento della domanda nel secondo semestre dell’anno. Questo rallentamento non si è però verificato ed il clima di fiducia degli operatori da luglio è in sensibile recupero. Interessante è anche constatare, nell’inchiesta congiunturale del CSP, che in settembre è salita al 61% (dal 56% di agosto e dal 43% di luglio) la quota di operatori che dichiarano che l’affluenza di potenziali interessati all’acquisto nelle show room dei concessionari è su livelli normali o alti.

UNRAE dettaglia il mercato – In una nota UNRAE si legge che nel mese di settembre spicca la performance nel mese di noleggio e società. Il primo cresce nel complesso del 38,4%, raggiungendo il 17% di quota, grazie all’incremento del 78,9% del breve termine e del 31% del lungo termine. Nel cumulato dei primi 9 mesi la crescita in volume è pari al 16%, con una rappresentatività del 21% sul totale.

Anche le società segnano un sostanzioso incremento: +16,5% nel mese, al 23,3% di quota e +25,1% nel cumulato. Dal canto loro, gli acquisti delle famiglie incrementano i propri volumi del 4,8% nel mese, scendendo in quota al 59,7%. Nei 9 mesi dell’anno le immatricolazioni crescono del 16,2%, rappresentando il 61,7% del totale mercato.

Sul fronte delle alimentazioni, buona crescita a doppia cifra per il diesel (+24,8%), la benzina (+17,1%), le vetture ibride (+44,5%) e le elettriche, ad un +64,4%. Continuano a contrarsi, invece, i volumi di GPL (-8,3%) e soprattutto di vetture a metano (-45,2%), che si fermano a rappresentare appena un 2% del totale mercato.

Dall’analisi per segmento emerge un buon andamento di crescita per tutti, ad eccezione dell’alto di gamma, che cede in volume nel mese il 15%. Anche le vetture city car del segmento A registrano un rallentamento, crescendo in settembre appena del 2,5%. All’interno delle carrozzerie la flessione interessa solo i coupé.

Dal punto di vista geografico il mese di settembre segna un sostanzioso incremento per l’area Nord occidentale del Paese, che torna a coprire la prima posizione in classifica per numero di immatricolazioni, anche se nel cumulato dei 9 mesi il Nord Est è stabile al 1° posto con il 32,7% di quota.

Infine, il mercato delle vetture usate segna in settembre 271.586 trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario, in attesa della rivendita a cliente finale), in aumento del 16,4% rispetto ai 233.338 dello stesso periodo2015. Nei 9 mesi i trasferimenti sono 3.110.542, in crescita del 6,4% sui 2.924.144 del gennaio-settembre 2015.

Il peso delle km 0 – “Il risultato di settembre – commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto in un comunicato – riassume l’intero ultimo trimestre in cui si sono alternate promozioni efficaci per gli acquisti delle famiglie italiane ma anche importanti dosi di km 0, dietro cui si nasconde la necessità di conseguire gli ‘ambiziosi’ obiettivi di quota delle Case. Obiettivi a cui sono legati anche i margini variabili dei concessionari. Ottimo anche l’effetto del super ammortamento del 140% messo a disposizione dall’attuale Governo al mondo delle partite IVA”. Federauto rileva il trend di crescita del mercato su valori tendenziali doppi rispetto agli incrementi stimati dai vari analisti a fine 2015. C’è però da chiedersi quanto sia il vero incremento e quanto il frutto di vendite ‘artificiose’ che tutti utilizzano in un mondo di concorrenza spietata, senza esclusione di colpi. Ciò premesso, il mercato 2016 si avvia a chiudere a oltre 1.800.000 immatricolazioni. Conclude Pavan Bernacchi: “È vero, da diversi anni conviviamo con il canale delle vetture a kilometri zero. Ma se abbiamo cominciato a viverlo come un potenziale problema è perché a nostro avviso il suo sempre maggior peso rischia di diventare una patologia. Purtroppo per le kilometri zero non si dispone di dati ufficiali, per cui dobbiamo affidarci unicamente alle nostre informazioni sul campo. Ma ci sono altri modi per targare vetture ai limiti delle normative, per esempio a società di noleggio di comodo. Su questo argomento un appello alle Case perché vigilino sulle regole della distribuzione e del mandato di concessione, applicate a tutti i loro prodotti in Europa”.

Calano solo i “cinquantini – È stato un settembre positivo anche per il mercato delle due ruote, con un totale di 16.392 veicoli immatricolati (+10%) oltre i 50. In dettaglio le moto sono state 5.173 (+13,5%) e gli scooter 11.219 (8,7%).

Nei nove mesi l’andamento è positivo, con 165.717 immatricolazioni di over 50 (+12% rispetto al 2015). Gli scooter sono stati 100.308 (+8%) e 65.409 moto (+18,6%). I 50 si sono fermati a 18.997 unità con un regresso del -1,6%.  L’approfondimento per cilindrata vede gli scooter 125cc in salita del +12,7% con 36.806 unità, mentre i 150-250cc con 24.058 pezzi salgono di un 5,4%.

Il segmento da 300-500cc si conferma il secondo come volumi con 31.644 vendite pari al +5,8%; bene i maxiscooter oltre 500cc, con 7.800 immatricolazioni e un +4,4%.

Il comparto delle moto è ancora più positivo, a cominciare dalle moto tra 800 e 1000cc con 19.850 unità e un significativo +19,7% rispetto al 2015. Seguono da vicino le grosse cilindrate superiori ai 1000cc che totalizzano 18.469 unità (+10,3%). Anche le medie cilindrate tra 650 e 750cc toccano gli 11.524 veicoli (+11,7%).

In troppi usiamo l’auto – In Italia circa 15,6 milioni di persone usano abitualmente l’automobile (sia come conducente che come passeggero) per effettuare gli spostamenti necessari per andare al lavoro. Sono invece 4,5 milioni gli italiani che utilizzano abitualmente mezzi di trasporto alternativi all’auto (treno, metropolitana, tram, autobus, corriere, navette aziendali, motocicletta, bicicletta) per andare al lavoro. Questi dati, che emergono da un’elaborazione di Federpneus (Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici) su base Istat, mettono in evidenza che su circa 20 milioni di italiani che si spostano abitualmente per andare al lavoro, più di tre quarti utilizzano l’auto e meno di un quarto utilizzano tutti gli altri mezzi di trasporto disponibili. Nonostante i problemi di traffico e i rincari del carburante, si può quindi dire che l’auto continua ad essere il mezzo di trasporto largamente più diffuso in Italia per le esigenze di mobilità pendolare per motivi di lavoro. Questo perché oggi, viste le carenze dei sistemi di trasporto pubblici, nella maggioranza dei casi non ci sono alternative realmente praticabili all’uso dell’automobile.

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