A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 172) di LUCIO DE SANCTIS/ Mercato in accelerazione – I 5 major markets – Il diesel perde quota – Alimentazione alternativa – Autoriparatori ottimisti –

di LUCIO DE SANCTIS –

In Europa le automobili tornano ad accelerare 

Ad aprile, secondo i dati diffusi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA, le immatricolazioni di auto ammontano a 1.348.659 unità, con un incremento del 9,6% rispetto ad aprile 2017.

Nel primo quadrimestre 2018 i volumi immatricolati raggiungono 5.631.331 unità, con una variazione positiva del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“Ad aprile 2018 il mercato auto europeo, dopo la flessione di marzo, torna a crescere (+9,6%) – commenta Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA. Tutti e cinque i major market mostrano buone performance, con incrementi a doppia cifra per Spagna (+12,3%) e Regno Unito (+10,4%) – quest’ultimo in ripresa dopo dodici mesi di segno negativo – seguiti dai rialzi di Francia (+9%), Germania (+8%) e Italia (+6,5%). Nel primo quadrimestre del 2018, il mercato rimane positivo (+2,6%), grazie anche ai buoni risultati del mese di aprile. Le immatricolazioni di autovetture crescono in Spagna (+11%), Germania (+5%), Francia (+4,4%) e Italia (+0,2%), mentre la domanda di auto diminuisce nel Regno Unito (-8,8%).

Il mercato dei cinque major market europei aumenta dell’8,8% nel mese e dell’1,2% nel cumulato. In quest’area, il mercato diesel si riduce del 12,5% nel mese e del 17% nel quadrimestre, conquistando appena il 39% di quota (era il 47% nel primo quadrimestre 2017). Ricordiamo a questo proposito che il contributo della tecnologia diesel al raggiungimento del target di 95 g/km di CO2 al 2021 è fondamentale.

Continuano a dare un non trascurabile contributo ai risultati di mercato le immatricolazioni totalizzate nell’area dei Nuovi Paesi Membri UE, con un aumento della domanda del 14,2% nel mese e dell’12,5% nel progressivo da inizio anno”.

Le performance dei cinque “major markets”

In Italia, le immatricolazioni totalizzate ad aprile si attestano a 171.379 (+6,5%). Nei primi quattro mesi del 2018, le immatricolazioni complessive ammontano a 745.945, con un incremento dello 0,2% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017. Secondo le stime ISTAT, ad aprile l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,5% su base annua (+0,8% a marzo). Nel comparto dei Beni energetici non regolamentati, tra cui i carburanti, si segnala un aumento congiunturale dell’1,1%.

Ad aprile, il mercato delle auto ad alimentazione alternativa conquista il 13% del mercato, quasi tre punti percentuali in più rispetto ad aprile 2017, con una crescita del 34,5% e oltre 22.000 vetture, suddivise in: 15.000 auto a gas, 7.200 auto ibride e 253 auto elettriche. In forte crescita le immatricolazioni di elettriche e a metano. Continua il trend negativo del mercato delle vetture diesel, -3,7%, mentre quelle a benzina risultano in crescita del 16,2%.

Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 91.279 immatricolazioni nel mese di aprile (+2,3%), con una quota di mercato del 6,8%. Tornano a chiudere positivamente il mese i brand Jeep (+75%) e Alfa Romeo (+6,3%). Nel primo quadrimestre 2018, le immatricolazioni delle marche italiane ammontano a 381.594 unità (-2,7%) con una quota del 6,8%. Ancora positivi e in crescita a doppia cifra i marchi Jeep (+58%) e Alfa Romeo (+13,2%).

La Spagna totalizza 113.816 immatricolazioni nel mese di aprile (+12,3%). Nei primi quattro mesi del 2018, i volumi complessivi si attestano a 454.130 (+11%). L’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC fa notare che, nel complesso, il mercato delle autovetture registra un buon ritmo nel 2018, con una crescita anno su anno di oltre il 10% nei primi quattro mesi del 2018. In questo periodo, è ancora una volta il comparto delle vetture aziendali a raggiungere la crescita percentuale più alta rispetto all’anno precedente. Se invece guardiamo indietro, il numero di immatricolazioni per il periodo gennaio-aprile 2018 sarebbe ancora inferiore di circa il 4% a quello registrato negli stessi mesi del 2008, anno in cui è iniziata la crisi e quando si sono superate le 471.000 immatricolazioni di autovetture e SUV.

Nel dettaglio, secondo i canali di vendita, il mercato di aprile risulta così ripartito: 52.980 vendite ai privati (+19,6% e una quota del 47%), 31.252 le vendite alle società (+9,9% e una quota del 27%) e 29.584 le vendite per noleggio (+3,3% e una quota del 26%).

Secondo l’alimentazione, le vendite di autovetture diesel perdono sempre più quota nei primi quattro mesi del 2018 e conquistano il 42% a gennaio, il 38% a febbraio, il 36% a marzo ed il 37% a aprile, con una quota nel primo quadrimestre del 38%. La quota delle autovetture a benzina di aprile è del 57% (56% nel cumulato), mentre le autovetture alternative rappresentano il 5,8% del mercato auto (5,6% nel cumulato). I SUV di tutte le dimensioni conquistano il 39% del mercato di aprile.

In Francia, ad aprile, si registrano 187.390 nuove immatricolazioni, con un aumento del 9% rispetto ad aprile 2017, che, a parità di giorni lavorativi, scende a +3,6% (20 giorni lavorativi ad aprile 2018 a fronte dei 19 di aprile 2017).

Il cumulato dei primi quattro mesi del 2018 è di 744.232 unità, il 4,4% in più rispetto al primo quadrimestre 2017, la stessa percentuale a parità di giorni lavorativi (84 giorni nel progressivo 2018 così come nel progressivo 2017). Il mercato dell’usato, secondo le stime di CCFA, registra 480.461 unità ad aprile, con una variazione positiva del 3,3% rispetto allo stesso mese del 2017. Nel periodo gennaio – aprile 2018, i volumi complessivi si attestano a 1.882.782 unità, con un calo dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Secondo l’alimentazione, nel primo quadrimestre del 2018 le immatricolazioni di auto diesel perdono l’11% del mercato (un calo di oltre 38.000 unità) e la quota scende al 40,4%. Le auto a benzina, con il 53,7% del mercato, conquistano 6,2 punti di quota rispetto allo stesso periodo del 2017, grazie ad un incremento delle vendite del 18%.

Il mercato delle auto ad alimentazione alternativa rappresenta il 6% del mercato, con 43.943 auto eco-friendly, di cui 9.197 auto elettriche (+3,6% e 1,2% di quota), 4.527 ibride plug-in (+75% e 0,6% di quota), 29.186 ibride tradizionali (+25% e 3,9% di quota).

Nel mercato tedesco, sono state immatricolate ad aprile 314.055 unità (+8%). Nel primo quadrimestre 2018, il mercato totalizza 1.192.666 unità (+5%). L’Associazione tedesca dell’industria automotive VDA rileva l’andamento positivo degli ordini domestici in entrata. Gli ordini di aprile dalla Germania sono aumentati del 4% rispetto allo scorso anno, mentre la crescita da inizio anno arriva all’1% circa. Gli ordini provenienti dall’estero in aprile hanno registrato un aumento di quasi il 5%.

Le auto intestate a privati sono il 38,5% del mercato (+19% su aprile 2017), mentre “le vetture commerciali” sono il 61,5% (+2%). Le vendite di auto a benzina crescono del 19% e rappresentano il 62% del mercato, mentre le auto diesel registrano un calo del 12,5% con il 33,4% di quota; le auto ad alimentazione alternativa sono il 4% del mercato.

Le vendite di auto ad alimentazione alternativa di aprile si suddividono in: 10.858 auto ibride (il 3,5% del mercato, +70% di incremento), di cui 2.632 ibride plug-in (+21%), 3.171 elettriche (1% di quota, +124% di incremento). Le autovetture alimentate a metano sono state 1.168, quasi sette volte di più rispetto a aprile 2017, mentre quelle a gpl sono cresciute dell’11%. Il mercato di autovetture ad alimentazione alternativa di aprile ammonta a quasi 16mila unità vendute. Le emissioni medie di CO2 delle nuove auto immatricolate ad aprile ammontano a 130,4 g/km, 2,1 punti percentuali in più rispetto ad aprile 2017.

Il mercato inglese, infine, ad aprile totalizza 167.911 autovetture (+10,4%). Nei primi quattro mesi dell’anno i volumi complessivi raggiungono 886.400 unità, con un decremento dell’8,8% rispetto allo stesso periodo del 2017, comunque in linea con le previsioni dell’Associazione inglese dell’industria automotive SMMT. Quest’ultima fa notare che l’incremento di aprile 2018 non va interpretato come un dato isolato dal momento che si confronta con un aprile 2017 particolarmente modesto per via della revisione delle tariffe della tassa di circolazione (Vehicle Excise Duty).

Mentre la continua crescita della domanda di auto ibride e plug-in è una notizia positiva, la quota di mercato di questi veicoli rimane bassa e non basterà a compensare il calo negativo altrove. I consumatori hanno bisogno di certezze riguardo alle politiche future nei confronti di diversi tipi di carburante, tra cui il diesel, e di un vantaggioso pacchetto di incentivi per garantire la fiducia a lungo termine nelle più recenti tecnologie.

Ad aprile, le flotte aziendali registrano volumi in aumento dell’1% con una quota del 52%. In calo nel mese di aprile le vendite di auto diesel del 25%, mentre la quota di mercato si riduce al 30,6% (quasi 15 punti percentuali in meno rispetto ad aprile 2017), con una perdita di 17mila unità. Cresce invece di 13 punti la quota delle auto nuove a benzina, che conquistano il 63,8% del mercato, con un aumento tendenziale del 38,5%; le auto ad alimentazione alternativa valgono il 5,6% del mercato e risultano in aumento del 49,3%.

Le auto ibride tradizionali registrano un aumento del 59% e quelle elettriche (a batteria) del 39%, mentre le auto ibride plug-in aumentano del 36%. Insieme le auto elettriche (BEV) e le auto ibride plug-in (PHEV) rappresentano il 2% del mercato.

Autoriparatori ottimisti – In aprile è emersa una tendenza all’aumento del volume di attività delle officine di autoriparazione nei prossimi mesi. Il dato deriva dal Barometro sul sentiment del settore dell’assistenza auto elaborato dall’Osservatorio Autopromotec sulla base di un’inchiesta condotta su un campione rappresentativo di officine di autoriparazione.

Come emerge dal grafico, la differenza (saldo) tra la percentuale di autoriparatori che si attendono nei prossimi mesi un aumento del livello di attività e quella degli autoriparatori che si attendono una diminuzione è stata pari a +11 in aprile, ben 10 punti percentuali in più rispetto al valore di +1 registrato in marzo. Il saldo di aprile risulta anche in netto miglioramento rispetto alle previsioni del mese di gennaio (saldo +7) e al mese di febbraio (+3). È il segno che filtra decisamente ottimismo tra gli autoriparatori, che prevedono per i prossimi mesi un aumento del lavoro in officina probabilmente in ragione del fatto che arriveranno in officina tutte le riparazioni e le manutenzioni rinviate nei mesi precedenti.

L’esame della serie storica dei saldi tra valutazioni positive e negative nel corso dei primi 4 mesi del 2018 mostra con chiarezza anche l’evoluzione del quadro previsionale per ciò che riguarda il livello dei prezzi praticati dalle officine di riparazione. Da questo quadro emerge una tendenza generale alla diminuzione dei prezzi. Tale tendenza è stata più marcata nel mese di febbraio rispetto agli altri mesi presi in considerazione. Il saldo era infatti -4 in gennaio, è poi diminuito fino a -9 in febbraio per poi salire a -5 in marzo e a -3 in aprile.

Dal Barometro emergono, oltre alle tendenze previsionali, anche il quadro della situazione attuale. Per l’attività di autoriparazione, in aprile gli operatori che hanno indicato il livello di attività basso sono stati di più di quelli che hanno indicato il livello di attività alto, come dimostra il saldo tra valutazioni positive e negative che si attesta a quota -12, pressoché in linea con quello fatto registrare nei mesi precedenti (gennaio -11, febbraio -13, marzo -14).

Sempre con riferimento alla situazione di aprile, per i prezzi prevalgono le indicazioni di diminuzione rispetto a quelle di aumento. Il saldo è di -16, lo stesso di marzo ed in calo di ben 4 punti percentuali rispetto a febbraio e addirittura 8 punti rispetto a gennaio.

Economia della ricostruzione – 60,8 milioni di euro. È questo il risparmio che è stato possibile ottenere nel 2017 nel nostro Paese grazie all’impiego di pneumatici ricostruiti. Questa cifra emerge dal bilancio ecologico ed economico della ricostruzione di pneumatici in Italia nel 2017 redatto da Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) ed è stata calcolata sulla base della differenza di costo tra l’acquisto di un pneumatico nuovo rispetto ad uno ricostruito. Gli pneumatici ricostruiti sono utilizzati oggi soprattutto su flotte di camion e autobus sia private che pubbliche. Oltre al risparmio economico in termini di spesa per l’utilizzatore finale, l’attività di ricostruzione ha consentito di ottenere anche significativi benefici ambientali, dal momento che nella produzione di un pneumatico ricostruito si genera un risparmio notevole in termini di energia consumata, materie prime impiegate ed emissioni di CO2 rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo. Dal bilancio Airp emerge infatti che nel 2017 il ricorso alla ricostruzione ha consentito al Paese di ridurre i consumi energetici di ben 25,8 milioni di litri di petrolio ed equivalenti, di risparmiare materie prime per 19.000 tonnellate, di evitare di immettere nell’ambiente 22.800 tonnellate di pneumatici usati e 10.070 tonnellate di CO2.

Auto sempre preferita – Il rapporto degli italiani con le quattro ruote è in forte “movimento”, ma pur cambiando le abitudini e il contesto sociale resta sempre il mezzo preferito per gli spostamenti (dal 66%) HYPERLINK “x-webdoc://6A20F0AE-2C1B-40C3-A627-303FC74FB42F” \l “_ftn1” \o “” [1].  Solo in pochi scelgono i mezzi pubblici (10,7%) o preferiscono andare a piedi (17,1%), e ancora meno la bici (3%). Un dato importante se si considera che la popolazione italiana è “mobile”, con l’84% che si sposta quotidianamente e che il tempo medio di mobilità giornaliero è di circa un’ora. A questo si aggiunge la distanza percorsa, pari a ben 28,8 km nell’arco di una giornata. Come scelgono gli italiani l’auto? Secondo oltre quattro convenzionati su dieci (41%), gli acquirenti guardano principalmente allo stile e all’estetica e, solo in un secondo momento, al risparmio o al brand. Ad ogni modo, l’auto non è solo un mezzo di trasporto ma un vero e proprio “status symbol” e continuerà ad esserlo in futuro secondo il 60% dei convenzionati intervistati, perché è il modo più immediato per comunicare il proprio stato sociale.

Sono questi alcuni dati emersi dall’Osservatorio Compass sui venditori convenzionati e sui consumatori divulgato in occasione della partecipazione all’Automotive Dealer Day, evento di riferimento per gli operatori che si è tenuto a Verona a metà del mese.

Un settore, quello dell’automotive, che continua a vivere un momento favorevole. Lo confermano sia il trend di crescita delle vendite di autovetture e di motocicli, sia l’incremento nel 2017 del volume dei finanziamenti erogati per l’acquisto di auto e moto, aumentati del +10,2% sul 2016 e del +33,9% sul 2015, superando € 15,5 miliardi. Un dato che rappresenta ben l’82% dell’erogato complessivo tramite convenzionati e un terzo delle operazioni finanziate. Nei primi mesi del 2018 il comparto registra una moderata crescita, consolidando i risultati dell’anno precedente.

Rispetto ad altri comparti, il credito al consumo nel mondo della mobilità assume un ruolo chiave, poiché l’acquisto di un’auto o di una moto richiede spesso da parte delle famiglie una disponibilità economica elevata. La media degli importi finanziati tramite venditori convenzionati è, infatti, di 13.048 euro per l’auto – pari a 13.787€ per l’auto nuova e 10.884€ per l’auto usata – e di 4.186euro per le moto.

Quali sono le previsioni per i prossimi mesi? Secondo l’Osservatorio Compass, entro la fine dell’anno quasi due italiani su dieci hanno in programma l’acquisto di un’auto o di una moto mentre nei prossimi 12 mesi il contesto macroeconomico continuerà ad essere positivo per molti convenzionati, con effetti diretti sulle vendite, indicate in aumento dal 42%.

Guardando invece alle principali innovazioni tecnologiche che definiranno l’automobile del futuro, per oltre quattro convenzionati su dieci non possono mancare la completa connessione con diversi device tecnologici e, con la stessa percentuale, la sicurezza attraverso sistemi automatizzati che devono avere la priorità sui comandi umani nelle situazioni di emergenza. Il 39% immagina, invece, un veicolo più autonomo solo in determinate situazioni, come nei parcheggi.

Infine l’Osservatorio Compass ha posto l’attenzione sui servizi di noleggio a lungo termine a privati e di sharing mobility, scoprendo che il 62% dei convenzionati promuove decisamente il primo, mentre guardano con sospetto alla sharing mobility: solo il 24% degli intervistati ritiene che possa avere risvolti importanti nel comparto auto.

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