A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 109) di LUCIO DE SANCTIS

Grande balzo dei pesanti – Da un comunicato Anfia si apprende che a dicembre 2016 sono stati rilasciati 3.246 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+193% rispetto a dicembre 2015) e 1.773 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3500 kg (+97%).

Per l’intero anno, risultano 23.370 libretti di circolazioni di autocarri nuovi (+54%) e 14.840 libretti di rimorchi e semirimorchi pesanti (+40%). Si tratta dei volumi più alti dal 2008, anno in cui furono registrati oltre 34.000 autocarri e 17.439 veicoli trainati. Il pur eccezionale risultato del mercato 2016 risulta ancora inferiore del 32% per gli autocarri e del 15% per i veicoli trainati rispetto ai volumi del 2008, anno appena precedente alla crisi finanziaria ed economica.

Tutti i mesi del 2016 – eccetto gennaio, a -2% – hanno visto rialzi a doppia cifra per il comparto degli autocarri medi e pesanti, che a dicembre registra la miglior performance dell’anno dopo quella già eccezionale di novembre (+104%). I volumi di dicembre 2016 sono quasi triplicati rispetto a quelli di dicembre 2015.

Nell’ultimo trimestre dell’anno è stato immatricolato un terzo del mercato, con un balzo delle registrazioni del 107%, mentre la crescita media registrata nei primi 9 mesi dell’anno è stata del 37%.

Secondo l’area geografica, il mercato dei dodici mesi risulta così ripartito: per il 30% nel Nord- Ovest (2,1 punti percentuali in meno del 2015), per il 29% nel Nord-Est, per il 18% nel Centro (2,5 punti percentuali in più del 2015) e per il 23% nel Sud e Isole. In particolare nelle regioni dell’Italia centrale, si è registrato un incremento medio annuale del 79%.

Il mercato degli autobus con ptt superiore a 3.500 kg registra nel mese di dicembre 307 nuove registrazioni (+57%) e nel cumulato 2.799 unità (+16,1%). Per il settore, si evidenzia un calo del mercato dell’8,5% nella prima metà dell’anno, e un recupero del 49,8% nella seconda metà, favorito dagli aumenti tendenziali nel 3° trimestre dell’8,6%, e nel 4° trimestre del 94%.

Il comparto autobus/midibus specifici urbani e interurbani rappresenta il 31% del mercato; gli autobus specifici turistici sono il 29%, i minibus il 22% e gli scuolabus il 17%. Il segmento degli autobus specifici urbani risulta ancora in calo del 26% rispetto al 2015 e pesa solo per il 15% del mercato (era il 23% nel 2015), mentre il segmento degli autobus interurbani registra un incremento del 5,5%. Meglio per il comparto degli autobus turistici, che registrano un incremento del 28% e per i comparti dei minibus e degli scuolabus che registrano incrementi rispettivamente del 30% e dell’85%.

Italiane crescono nella UE – Secondo i dati diffusi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1 a dicembre le immatricolazioni di auto ammontano a 1.193.286 unità, con un incremento del 3,2% rispetto a dicembre 2015. Nell’intero 2016, i volumi registrati ammontano a 15.131.719 unità, il 6,5% in più rispetto al 2015, confermando le previsioni di superamento dei 15 milioni di unità.

“Il mercato europeo dell’auto raggiunge i volumi più alti mai registrati a dicembre, con quattro dei cinque maggiori mercati in crescita nel mese: Italia +13,1%, Spagna +9,3%, Francia +5,8%, Germania +3,7% e una piccola contrazione per il Regno Unito – commenta Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA – I cinque major markets hanno immatricolato il 72,9% del mercato europeo nell’intero anno, con oltre 11 milioni di nuove immatricolazioni, il 6,4% in più rispetto al 2015, ma ancora il 6,3% in meno rispetto ai volumi raggiunti nel 2007 (11,8 milioni di auto). Mentre Italia – al quarto posto in Europa per volumi di immatricolazioni – e Spagna hanno fatto passi avanti verso i rispettivi livelli fisiologici di mercato, il Regno Unito ha segnato un nuovo record di volumi e anche Francia e Germania hanno chiuso l’anno positivamente”.

Tra i grandi Paesi europei le immatricolazioni sono aumentate a dicembre in Italia del 13,1%, in Germania del 3,7%, in Francia del 5,8% e in Spagna del 9,3%. Nel Regno Unito le immatricolazioni sono calate lo scorso mese dell’1,1%.

Per quanto riguarda l’intero 2016 l’Italia ha registrato la crescita più forte delle immatricolazioni (+15,8%), seguita da Spagna (+10,9%), Francia (+5,1%), Germania (+4,5%) e Regno Unito (+2,3%).

La sola Fiat Chrysler ha aumentato a dicembre le immatricolazioni nell’UE del 13,4% a 72.280 unità. La sua quota di mercato è cresciuta, da anno ad anno, dal 5,7% al 6,3%. Durante l’intero 2016 le immatricolazioni del costruttore italo-americano sono aumentate del 14,4% a 854.208 unità. La quota di mercato è passata dal 6,2% al 6,7%.

Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 74.031 immatricolazioni nel mese di dicembre (+13,7%), toccando una quota di mercato del 6,2% contro il 5,6% di un anno fa. Tutti i brand crescono nel mese: Fiat (+11,8%), Jeep (+10,2%), Lancia/Chrysler (+1,5%) e Alfa Romeo (+43,7%). Nell’intero 2016, le immatricolazioni si attestano a 992.712 unità, con un rialzo del 14,1% rispetto all’anno precedente. La quota di mercato passa dal 6,1% dello scorso anno al 6,6%.

Suv che passione – Dal Focus dell’Anfia sull’andamento e la struttura del mercato auto italiano a dicembre e nell’intero 2016, emerge che il 26% delle auto vendute lo scorso anno in Italia è un suv. Il segmento dell’alto di gamma (Superiori, Lusso, Sportive, suv grandi e monovolumi grandi) registra un aumento tendenziale del 23% circa nell’intero 2016, con uno share del 2,8% sul totale mercato. Le vendite di suv di tutte le dimensioni (inclusi quelli grandi) totalizzano oltre 482mila unità: il segmento cresce del 25% e conquista il 26% del mercato.

Le vendite dei segmenti A/B (super utilitarie e utilitarie) aumentano del 10,2% e rappresentano circa il 44% del mercato (era il 46% un anno fa). Le vendite di auto del segmento C (medie-inferiori) crescono del 27% circa e quelle del segmento D (medie) del 22% nell’intero 2016. Ogni 100 vetture immatricolate, 44 appartengono ai segmenti A/B, a cui si possono aggiungere 12 Suv piccoli, complessivamente 56 autovetture.

Pubblicità, auto in testa – La pubblicità mondiale raggiunge livelli stratosferici. Per capire come si divide la torta, il prestigioso settimanale americano Advertising Age, edito da Crain Communications, ha pubblicato la classifica mondiale 2015 dei 100 Brand che investono di più in pubblicità, i cui risultati sono stati riportati da Autonews per quel che riguarda il settore automotive. Nella classifica sono ovviamente entrati tutti i settori ma le automobili e il mondo che gira loro intorno sono complessivamente il settore che ha speso di più nel 2015. La classifica riporta i primi 100 spender a livello planetario, con Procter & Gamble, Unilever e L’Oréal ad occupare il podio. Le loro spese in pubblicità valgono rispettivamente 10,4, 8,9 e 8,2 miliardi di dollari. Segue in quarta posizione Volkswagen con 6.6 miliardi e Comcast Corporation, un colosso americano dei media, che spende nell’advertising 5,9 miliardi. Scorrendo le 100 posizioni si scopre che 15 Case e la Bridgestone Corporation compaiono in questo elenco, con 7 Marchi automobilistici nella Top 25. General Motors, al sesto posto con 5,1 miliardi di dollari spesi nel 2015, è la successiva Casa automobilistica, seguita da Daimler, settima, con 5 miliardi. Ford Motor è undicesima, avendo speso 4,3 miliardi, mentre Toyota Motor occupa la posizione numero 12 con 4.1 miliardi di dollari: come dire che investe bene i suoi soldi, oscillando fra il primo e il secondo posto globale fra i costruttori spendendo molto meno di Volkswagen. Fiat Chrysler Automobiles è al n° 14, avendo speso 3,9 miliardi di dollari, e BMW Group è al posto n° 25 con 3,1 miliardi in pubblicità.

Questo spiegamento di forze è valso all’automotive il primo posto fra i vari settori, avendo totalizzato 47 miliardi di dollari nel 2015, una cifra che rappresenta circa il 20% dell’astronomico totale della spesa pubblicitaria di 240,5 miliardi.

 

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