A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 106) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaNotifica tardiva, guidatore anonimo – Una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che se l’amministrazione competente non notifica in modo tempestivo al proprietario del veicolo il verbale per l’infrazione al codice della strada non può poi multarlo per non aver comunicato alle autorità chi era al volante dell’auto al momento della violazione addebitata, ad esempio l’eccesso di velocità rilevato da strumenti di accertamento elettronico.

Tale principio emerge dall’ordinanza 26964/16, pubblicata il 23 dicembre dalla sesta sezione civile della Suprema Corte che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” riporta. È stato accolto dunque il ricorso dell’automobilista: stop all’ordinanza-ingiunzione notificatagli dalla prefettura violazione dell’articolo 126 bis Cds, la disposizione sulla patente a punti che in caso d’inosservanza prevede una sanzione da 284 a 1.133 euro. E ciò perché l’ente impositore, ad esempio il Comune, può pretendere che il proprietario del veicolo renda note le generalità del trasgressore soltanto quando notifica in modo tempestivo il verbale di accertamento dell’infrazione sottesa: va infatti dato rilievo «al ridottissimo scarto temporale tra lo spirare del termine di cui all’articolo 201 Cds (novanta giorni, ndr) e la notifica effettiva». Diversamente, come riconoscono gli stessi “ermellini”, non si può esigere che il titolare del veicolo ricordi chi fosse alla guida dell’auto il giorno in cui la macchina è stata multata. Insomma: la tempestività della contestazione serve a porre il destinatario in condizioni di difendersi. In caso di tardività del verbale va invece esclusa la sussistenza dell’obbligo.

 Aumenta il traffico pesante – Da gennaio ad agosto 2016 il traffico di veicoli pesanti sulle autostrade italiane è aumentato del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2015. Considerando solo il mese di agosto l’aumento è stato dell’8,4%. Anche il traffico totale è aumentato nel periodo preso in considerazione, ma con una percentuale (3,7%) inferiore rispetto a quella fatta registrare dal traffico di veicoli pesanti. Questi dati sono stati elaborati da Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) e resi noti dal Centro Ricerche Continental Autocarro.

L’aumento del traffico, da un lato segnala una crescita dei trasporti su strada, che segue la ripresa economica che si sta registrando nel nostro Paese, mentre dall’altro pone alcune importanti questioni riguardo alla sicurezza stradale. In effetti alla crescita del traffico di veicoli pesanti è seguito anche un aumento del numero di incidenti in cui questi veicoli sono coinvolti, aumento che è stato del 5% nel periodo da gennaio ad agosto. Il dato totale sugli incidenti in autostrada (che include quelli in cui sono coinvolti veicoli pesanti e quelli in cui sono coinvolti veicoli leggeri) vede invece una diminuzione, rispetto al 2015, dello 0,5%. Ciò vuol dire che il numero di incidenti in cui sono coinvolti veicoli leggeri è calato tanto da compensare la crescita di quelli in cui sono coinvolti veicoli pesanti.

Big market in crescita – Trend positivo per il mercato auto dell’Europa 2016: i risultati elaborati da Fleet Magazine abbiamo a disposizione (gennaio-novembre di quest’anno, fonte Anfia) parlano di quasi 14 milioni di unità immatricolate, con una crescita del 6,9% rispetto agli stessi undici mesi del 2015. Indipendentemente da dicembre, i cui risultati saranno resi noti a metà gennaio, dunque, c’è stata una crescita importante. E, per una volta, l’Italia è stata il simbolo della ripresa. Vediamo in dettaglio i risultati dei principali mercati.

Italia – Il nostro Paese ha trainato la ripresa del “mercato auto Europa 2016”: aldilà di ogni più rosea aspettativa, da gennaio a novembre, le immatricolazioni in Italia hanno raggiunto quota 1.699.944 unità, con una crescita del +16,5% rispetto al 2015. Il che lascia presagire una chiusura dell’anno a circa un milione e 800 mila unità. Lo sviluppo, dunque, è stato a doppia cifra e il mercato sta tornando ai livelli pre-crisi.

Francia – Meno evidente la crescita dall’altra parte delle Alpi. In Francia, comunque, il bilancio è positivo con oltre 1 milione 820 mila unità immatricolate e un incremento del 5% rispetto al gennaio-novembre 2015. Positivo anche l’andamento dell’usato, in crescita del 4,7%.

Germania – Si conferma il paese leader all’interno del mercato auto Europa 2016. Sfondato già nei primi undici mesi il muro delle 3 milioni di unità immatricolate, con una crescita del +4,6% rispetto al 2015. Anche il questo caso, la crescita è meno marcata, anche perché quello tedesco è lo Stato che ha meno sofferto il contraccolpo della crisi.

Spagna – Altro traino del mercato auto Europa 2016 è stata la Spagna, che ha superato il milione di unità, con una crescita del +11% rispetto al 2015. Modesto lo sviluppo nel comparto privati, mentre le flotte hanno sostenuto il mercato, incidendo sul totale, negli ultimi mesi, per oltre il 30%.

Regno Unito – Anno positivo anche nel Regno Unito. A fronte di una crescita solo del +2,5%, infatti, nel mese di novembre il mercato britannico ha superato per la prima volta nella sua storia 2,5 milioni di immatricolazioni. Decisivo è stato l’apporto di vetture ad alimentazione alternativa.

 Il “vigile” Tommy – Il Primo Municipio della capitale, in collaborazione con Roma Servizi per la Mobilità, ACI Roma e ACI Consult, ha avviato il progetto “IL PRIMO MUNICIPIO CON TOMMY” una importante iniziativa a sostegno della disabilità basata sull’utilizzo di un nuovo dispositivo realizzato per garantire la tutela dei posti auto riservati a sosta disabili assegnati con concessione.

106 foto tommy jpgTroppo spesso, infatti, accade che persone le quali, a causa di particolari problemi di salute, si sono viste riconoscere la possibilità di parcheggiare di fronte a casa o in luoghi di utilità e interesse della città, vedano il loro posto riservato occupato abusivamente da altri automobilisti privi di senso civico.

“Tommy”, una piastra di circa 30 cm di lato, è stato ingegnerizzato da ACI Consult, società del gruppo ACI specializzata in servizi per l’ambiente e la mobilità, e recentemente approvato dal Ministero dei Trasporti. La valenza sociale del progetto è stata riconosciuta anche dalla Federazione Internazionale dell’Automobile.

Tommy funziona in modo estremamente semplice ed economico: viene installato a terra nello spazio sosta riservato, e, tramite un sensore, verifica l’occupazione dell’area da parte di un autoveicolo, attivando un segnale sonoro in presenza di veicoli non autorizzati. L’allarme si interrompe quando il parcheggio viene liberato dal trasgressore oppure quando viene disattivato tramite il telecomando abilitato fornito in dotazione al titolare della concessione.

Tommy, già sperimentato per un mese nel 2014 nel Primo Municipio durante la fase dell’iter per l’ottenimento dell’autorizzazione ministeriale, è stato presentato in occasione della Giornata Internazionale della Mobilità Sostenibile lo scorso settembre, con l’installazione di due dispositivi campione nel I e nel XIII Municipio.

Intelligenza benefica – Fino al 25% di riduzione delle emissioni di CO2. È questo il beneficio ambientale che si può ottenere applicando le tecnologie dei Sistemi di trasporti intelligenti ai mezzi pesanti oltre 3,5 tonnellate. Il dato emerge da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di uno studio realizzato da Ertico (associazione tra società operanti nel settore europeo dei trasporti) in collaborazione con Acea (l’associazione dei costruttori europei di automobili).

106 IMPATTO ITS JPGI Sistemi di trasporto intelligenti, detti anche ITS (o Intelligent Transportation Systems), sono tecnologie applicate ai veicoli e alle infrastrutture stradali in grado di consentire, attraverso la raccolta e l’elaborazione di dati, una più efficace gestione dei flussi di traffico e della mobilità.

Lo studio di Ertico ed Acea ha dunque dimostrato come queste tecnologie determinano, come beneficio secondario ma non meno importante, anche una diminuzione delle emissioni di CO2. In particolare, nello studio vengono analizzate le applicazioni ITS che hanno le maggiori potenzialità per ridurre l’impatto ambientale del settore dei trasporti, specificando, ovviamente, che il loro contributo alla causa ambientale può essere più o meno significativo a seconda di fattori esterni come, ad esempio, il tipo di veicolo, il tipo di strada (urbana, extraurbana), il tipo di viaggio (a breve o lunga durata) o lo stile di guida. Lo studio è stato quindi condotto su un campione rappresentativo di mezzi pesanti con PTT (peso totale a terra) superiore a 3,5 tonnellate, come veicoli industriali e autobus, potenzialmente più inquinanti.

Tra i principali Sistemi di Trasporto Intelligenti applicati ai veicoli vengono i citati i cosiddetti dispositivi di eco-routing (navigatori satellitari intelligenti che suggeriscono il percorso migliore per ottimizzare i consumi di carburante) e i sistemi di supporto alla guida ecologica (Eco-driving Support Service), i quali complessivamente garantiscono una riduzione media del 13% delle emissioni di CO2.

Un’altra tecnologia come il Predictive Powertrain Control, sistema che rivela le caratteristiche del tracciato stradale che il veicolo deve affrontare intervenendo su regolazione della velocità, frenata e gestione del cambio, è in grado di ridurre i consumi di carburante e quindi le emissioni di CO2 del 5%.

Per quanto riguarda invece gli ITS applicati alle infrastrutture stradali, tra le soluzioni al momento più promettenti per limitare l’impatto sull’ambiente vi sono gli strumenti di gestione del traffico che regolano l’immissione dei veicoli in autostrada (-5% di CO2) e i sistemi di assistenza per la ricerca del parcheggio collegati in tempo reale ai navigatori dei veicoli (-2% di CO2).Questi risultati positivi attestano dunque i vantaggi che gli ITS possono apportare all’ambiente in un’ottica di sviluppo sostenibile del settore dei trasporti. Inoltre, lo studio ha rilevato che gli ITS hanno un impatto molto positivo anche sulla sicurezza e in particolare sulla diminuzione di incidenti stradali, proprio perché tali tecnologie hanno una grande influenza sulla velocità di guida del veicolo, sui tempi di reazione, accelerazione e decelerazione.

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