A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 100) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaAumenta la spesa per l’auto – Quattro miliardi in più dell’anno precedente spesi nei primi 9 mesi del 2016 per acquistare macchine nuove. Una crescita quasi del 18%, registrata in tutti i canali: 2,2 miliardi li hanno messi i privati (+16%), 800 milioni i noleggiatori (+16%) e un miliardo le società (+24%). Secondo le proiezioni del Centro Studi Fleet&Mobility (fondate sulle stime di Unrae di 1,85 milioni di immatricolazioni), l’anno dovrebbe chiudersi a 35,3 miliardi di giro d’affari. Sono due miliardi più del 2010, quando le immatricolazioni sfiorarono ancora i 2 milioni, un numero considerato come un totem dagli amanti dei volumi. Per loro, la crisi non è stata del tutto recuperata, mentre quelli che contano i soldi possono finalmente guardare al nuovo assetto del mercato auto, dopo 5 anni di purgatorio. Il primo dato dei nove mesi  è che i privati hanno segnato una crescita intorno al 16%, passando dai 13,8 miliardi spesi

100 valore_volume 2015 jpg  nel 2015 ai 16 del 2016. Continua dunque anche quest’anno il recupero di acquisti che nel 2013 e nel 2014 era stato frenato dalla crisi che mordeva sia in senso reale sia psicologicamente, spingendo a rinviare spese impegnative. Ora i numeri «dimostrano un ritorno alla progettualità da parte delle famiglie e un’attenzione alla pianificazione di acquisti importanti – come spiega Valerio Papale, responsabile della 100 valore_volume 2016 jpgrete business di Agos – e per la loro realizzazione si ricorre sempre più spesso al finanziamento, che continua a godere di favorevoli condizioni di vendita, grazie ai tassi che si mantengono bassi». Però, a un’analisi più attenta emerge che i privati, che nel 2010 pesavano per oltre i due terzi del business (parliamo sempre di soldi, non di targhe), adesso viaggiano sotto il 60%, complice nel 2016 il superammortamento a favore delle imprese. Che però non può nascondere un fenomeno: il noleggio (breve e lungo termine) ora vale più del 20% del giro d’affari mentre nel 2010 non arrivava al 14%.

Distributori in discesa – Al 1° gennaio 2016 la rete di distribuzione di carburanti per autotrazione in Italia contava circa 21.000 impianti. Rispetto al 2007, quando la rete di distributori era costituita da 22.239 impianti, vi è stato un calo del 5,6%. Questi dati, di fonte Unione Petrolifera, emergono da un´elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec. In particolare, sono fortemente diminuiti gli impianti convenzionati (-20,3%), vale a dire i distributori appartenenti ad operatori indipendenti che espongono marchi delle compagnie petrolifere. Anche i cosiddetti impianti sociali, ovvero gli impianti di proprietà delle compagnie petrolifere, hanno registrato un netto calo (-13,5%). Sono invece notevolmente cresciuti gli impianti “no logo” (+183,3%), detti anche pompe bianche, cioè gli impianti che fanno capo a indipendenti che espongono il proprio marchio.

100 rete carbur. jpgSecondo l’Osservatorio Autopromotec, sono state le ripetute liberalizzazioni attuate sul mercato della distribuzione carburanti in Italia negli ultimi anni che hanno modificato l’assetto concorrenziale del settore, promuovendo la crescita degli operatori “no logo” nel quadro di un maggior equilibrio di mercato. Allo stesso tempo è da sottolineare come la rete stia proseguendo nella razionalizzazione che ha portato alla chiusura di 1.239 impianti tra il 2007 e il 2016.
“Tale razionalizzazione – si legge nel comunicato dell’Osservatorio – rientra nel quadro di un più ampio disegno teso a ridurre l’elevato numero di distributori nel nostro Paese (l’Italia è infatti il Paese con il maggior numero di distributori di carburante in Europa), chiudendo soprattutto gli impianti obsoleti o incompatibili sotto il profilo della sicurezza stradale allo scopo di riqualificare il sistema distributivo“.
“Alla base della riduzione del numero delle stazioni di rifornimento vi è anche la necessità di ridare sostenibilità economica al settore. – prosegue il comunicato – Se da una parte, infatti, la capillarità del sistema distributivo rappresenta senza dubbio un vantaggio per l’automobilista, dall´altra proprio il numero eccessivo delle stazioni di rifornimento grava sull´efficienza generale del sistema, generando forti diseconomie tra cui gli elevati prezzi dei carburanti alla pompa”.

100 evoluz. pesanti jpgLa morìa dei pesanti – Dal 2010 al 2015 il parco di mezzi che circolano in Italia per il trasporto di merci e persone è diminuito. In particolare il numero di mezzi pesanti per il trasporto di merci (autocarri, rimorchi, semirimorchi, trattori e motrici stradali) è passato da 4.390.437 a 4.350.173, con una diminuzione di 40.264 unità (-0,9%). Sempre dal 2010 al 2015 il numero di autobus in circolazione è passato da 99.895 a 97.991, con un calo di 1.904 unità, ovvero l’1,9% in meno. I dati in tabella, che emergono da una elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci, segnalano che negli ultimi anni il numero di veicoli che sono usciti dal parco circolante è stato maggiore del numero di nuove immatricolazioni. Questa situazione trae origine dalla crisi economica che ha colpito il nostro Paese dal 2007. Da questa situazione, però, l’Italia ha già iniziato ad uscire, come testimonia anche il fatto che i dati sulle immatricolazioni di nuovi mezzi per il trasporto di merci e persone negli ultimi mesi sono particolarmente positivi. Proprio grazie a questi dati molto positivi si può dire che è già in atto una ripresa della crescita del parco circolante di autobus e mezzi per il trasporto di merci, il segnale di una inversione di tendenza che sta portando all’ingresso nel parco circolante di nuovi automezzi con dispositivi di sicurezza di gran lunga più efficaci e con livelli di emissioni di sostanze nocive molto minori rispetto ai vecchi mezzi.

100 evoluz.parco bus jpgIl risveglio dei bus – Le elaborazioni del Centro Ricerche Continental Autocarro forniscono anche un prospetto (vedi tabella) della situazione a livello regionale. Ne emerge che nel comparto degli autobus vi sono alcune regioni in cui, in controtendenza rispetto al calo registrato a livello nazionale, il parco circolante è cresciuto. In particolare si distinguono: Puglia (+13,4%), Molise (+9,7%), Lazio (+4,6%), Campania (+1,1%), Trentino Alto Adige (+1%) e Calabria (+0,4%). Nel comparto dei mezzi per il trasporto merci le regioni che fanno registrare un aumento del parco circolante, in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, sono Trentino Alto Adige (+27,5%), Valle D’Aosta (+5,9%) e Molise (+0,6%).

Stabile l’Europa dell’auto – Secondo i dati diffusi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1 a ottobre le immatricolazioni di auto ammontano a 1.140.742 unità, perlopiù sui livelli di un anno fa (-0,3%). Nel periodo gennaio-ottobre 2016, i volumi registrati ammontano a 12.748.741 unità, il 6,9% in più rispetto a gennaio-ottobre 2015.

“Il mercato europeo dell’auto, a ottobre, si stabilizza sui livelli di un anno fa – commenta Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA – beneficiando del contributo positivo di Italia (+9,7%) Spagna (+4%) e Regno Unito (+1,4%), mentre Germania (-5,6%) e Francia (-4%) presentano una performance leggermente inferiore a quella di ottobre 2015. I cinque major market pesano per il 72,7% del mercato nei primi dieci mesi del 2016, con 9,32 milioni di nuove immatricolazioni, il 6,6% in più rispetto a gennaio-ottobre 2015. La mancata crescita di ottobre, da un lato può essere interpretata come un segnale di assestamento, dall’altro può aver raccolto gli effetti di un andamento incerto dell’economia e dell’instabilità politica di alcuni Paesi. In questo contesto, tra i maggiori mercati europei, l’Italia è quello che registra il rialzo più significativo”.

In Italia, le immatricolazioni totalizzate a ottobre si attestano a 146.632 unità (+9,7%). Nei primi dieci mesi del 2016, i volumi immatricolati ammontano a 1.553.394 unità (+16,7%).

Le marche italiane, in Europa, hanno registrato 75.108 immatricolazioni nel mese di ottobre (+6,6%), toccando una quota di mercato del 6,6% contro il 6,2% di un anno fa. Crescita a doppia cifra, nel mese, per tutti i marchi. Nei primi dieci mesi del 2016, leimmatricolazioni si attestano a 843.305 unità, con un rialzo del 14,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La quota di mercato passa dal 6,2% dello scorso anno al 6,6%. Tutti i marchi presentano una crescita a doppia cifra nel periodo gennaio-ottobre 2016.

La Spagna totalizza 83.248 immatricolazioni a ottobre (+4%), che segna la settima crescita mensile consecutiva, con il miglior risultato, per questo mese, dal 2009. Nei primi 10 mesi del 2016, i volumi complessivi già si avvicinano al milione di unità, con 957.468 immatricolazioni complessive (+10,8%).

In Francia, a ottobre, si registrano 155.194 nuove immatricolazioni, il 4% in meno rispetto a ottobre 2015, percentuale che sale a +0,5% a parità di giorni lavorativi (22 a ottobre 2015 contro 21 a ottobre 2016). Il cumulato dei primi dieci mesi del 2016 è di 1.657.644 unità, il 4,7% in più rispetto al periodo gennaio-ottobre 2015, percentuale che scende a +4,2% a parità di giorni lavorativi (210 giorni nel progressivo 2015 contro 211 nel progressivo 2016).

In Germania sono state immatricolate ad ottobre 262.724 unità (-5,6%), mentre a gennaio-ottobre le nuove immatricolazioni sono 2.818.507 (+4,9%). A ottobre, le vendite di auto a benzina sono il 53,2% del mercato (-0,3%) e le auto diesel il 44,2% (-12,6%); le auto ad alimentazione alternativa sono il 2,5% del mercato con: 5.011 auto ibride, in aumento del 67,5% (di cui 1.449 plug-in, +40,5%), che rappresentano l’1,9% del mercato; 1.167 auto elettriche (lo 0,4% del mercato) con un calo del 30,8%; 305 auto a gas (in forte calo). Da inizio anno sono state vendute 38.115 auto ibride (di cui 10.845 plug-in), 8.845 auto elettriche, 2.713 auto a metano e 2.484 a GPL. Le auto ad alimentazione alternativa sono l’1,8% del mercato.

 Il mercato inglese a ottobre totalizza 180.168 autovetture (+1,4%), una crescita modesta dopo il boom di settembre, con il cambio delle targhe, mentre nel progressivo 2016 i volumi si attestano a 2.330.663 unità (+2,5%). Le vendite ai privati registrano una flessione dell’1,1% nel mese e una quota del 43,2%, stabilizzandosi dopo un lungo periodo di espansione. Sono le flotte a trainare il mercato, con volumi in crescita del 4,2% e una quota del 53,5%. Sempre più popolari le auto ad alimentazione alternativa, che nel mese registrano un incremento delle vendite del 12,4% rispetto ad ottobre 2015 e una quota del 3,3%; in aumento nel mese anche le vendite di auto a benzina (+4,9%) e in calo quelle diesel (-2,4%).

 

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