7GIORNI IN SENATO/ Tra voti di fiducia, vicende giudiziarie e accordi internazionali

provenzanodi FRANCESCO MARIA PROVENZANO –

Lunedì 18 aprile si svolge un ciclo di audizioni preliminari nelle Commissioni Bilancio congiunte di Senato e Camera, sul Documento di economia e finanza 2016 (Doc.LVII n. 4). Il Documento sarà esaminato in 5a Commissione, in sede referente, dal 19 aprile, alle ore 15,30; le altre Commissioni dovranno esprimere il proprio parere alla 5a in tempo utile affinché quest’ultima possa riferire all’Assemblea nei termini stabiliti dal calendario dei lavori.

Martedì 19 alle ore 16,30 l’Assemblea ha avviato la discussione delle mozioni di sfiducia al governo n. 551, a prima firma della sen. Nunzia Catalfo (M5S), e n. 510, a prima firma dei sen. Paolo Romani (FI-PdL), Centinaio (LN) e Anna Cinzia Bonfrisco (CoR). Le mozioni di sfiducia evidenziano il ruolo attivo di alcuni membri del governo nelle vicende oggetto dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza che hanno portato alle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. L’accento cade in particolare su un emendamento governativo – inserito nella legge di stabilità per il 2015, approvata con voto di fiducia – che, andando incontro agli interessi imprenditoriali del compagno del ministro Guidi, estendeva il regime di autorizzazione derogatoria alle opere e infrastrutture per il trasporto e stoccaggio degli idrocarburi. Dalle intercettazioni telefoniche risulta che il ministro Guidi ha chiamato in causa anche il ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, favorevole all’emendamento cucito su misura per le società petrolifere Shell e Total.

Il sen. Petrocelli (M5S), illustrando la mozione n. 551, ha ricordato che già nel febbraio 2014 il gruppo M5S aveva presentato una mozione di sfiducia individuale, mai discussa, nella quale si evidenziava l’intreccio tra gli interessi pubblici e aziendali, personali e familiari, che rendevano il ministro Guidi inidonea al mandato. Nonostante le mistificazioni e i tentativi di minimizzazione dell’Esecutivo, l’inchiesta Tempa Rossa sta portando alla luce un coacervo di interessi che coinvolge l’intera compagine governativa e assume le forme illecite del traffico di influenze. La mozione sottolinea quindi l’indegnità di un esecutivo che ha adottato numerosi provvedimenti funzionali alle esigenze delle maggiori lobby bancarie, finanziarie e petrolifere del paese.

I senatori Malan (FI-PdL) e Centinaio (LN), illustrando la mozione n. 510, hanno evidenziato la debolezza strutturale del governo, che, privo di legittimazione popolare e di autorevolezza, si è retto sul sostegno opaco di poteri forti, fino a diventare terminale di interessi di multinazionali in settori strategici. La mozione pone l’accento sull’inadeguatezza del governo ad affrontare le emergenze del Paese (deflazione, disoccupazione, immigrazione, sicurezza); ricorda che la riforma elettorale e la riforma costituzionale mirano a rafforzare il ruolo dell’uomo solo al comando e che la maggioranza in Senato si basa su un Gruppo che ha tradito il patto con gli elettori del centrodestra. Nella discussione hanno preso la parola i senatori Quagliarello, Mario Mauro (GAL); Manuela Repetti, Barani (AL-A); Alessandra Bencini (Misto-IdV); Albertini, Mancuso (NCD); Di Maggio (CoR), Candiani (LN), Buemi (Aut), Barozzino (SI-SEL), Santangelo (M5S), Serenella Fucksia (Misto), Marin (FI-PdL), Margiotta (PD). Prima della replica di Renzi nella Sala degli Struzzi, che è l’anticamera dell’Aula, fermo il senatore del M5S Nicola Morra, al quale chiedo un commento. Ecco il suo parere: “L’attuale esecutivo deve essere chiamato ad assumersi responsabilità morali e politiche in sede parlamentare, visto che alcuni suoi componenti probabilmente dovranno assumersi responsabilità giudiziarie in altre aule. Passerà sicuramente l’esame del voto, ma sarà come il passaggio degli antichi romani per le Forche Caudine. E sarà un momento di verità per il paese, di vergogna per chi antepone al bene comune gli interessi delle lobby”.

Il presidente del Consiglio Renzi ha replicato alle accuse di inadeguatezza, ricordando che i provvedimenti basilari del suo programma (riforma costituzionale ed elettorale, riduzione delle imposte, riforma della pubblica amministrazione e della scuola) sono stati approvati, che gli sbarchi di migranti sono aumentati solo del cinque per cento, che la disoccupazione è scesa dal 13,2 al 12 per cento, mentre il debito pubblico è rimasto immutato. Sulla mancanza di legittimazione popolare del governo, che è sostenuto da un gruppo di centrodestra,  ha richiamato la Costituzione , in base alla quale l’Esecutivo forma la sua maggioranza in Parlamento. Ha criticato, quindi, gli atteggiamenti giustizialisti di M5S, ricordando che un avviso di garanzia non equivale ad una condanna: la vicenda di Potenza non è chiusa e il governo si augura che le indagini della magistratura si concludano rapidamente. In tema di politica energetica,  ha affermato che è sua intenzione chiudere le centrali a carbone, raggiungere gli obiettivi del 30 per cento sulle rinnovabili, aumentare l’efficienza energetica. Infine Renzi ha affermato che il contestato emendamento su Tempa Rossa è stato discusso in commissione: ha quindi rivendicato tutti gli interventi volti a sbloccare le opere e gli investimenti.

Nelle dichiarazioni di voto si sono pronunciati a favore delle mozioni di sfiducia i sen. Anna Cinzia Bonfrisco (CoR), Centinaio (LN), Ferrara (GAL), Loredana De Petris (SI-SEL), Nunzia Catalfo (M5S) e Gasparri (FI-PdL). Hanno annunciato voto contrario i sen. Maurizio Romani (Misto-IdV), D’Anna (AL-A), Zeller (Aut), Schifani (NCD) e Zanda (PD). Al termine di due distinte votazioni nominali con appello, l’Assemblea di Palazzo Madama, ha respinto le mozioni di sfiducia al governo: la n.551 della senatrice Catalfo ed altri con 96 voti favorevoli e 183 contrari e la mozione n. 554 presentata dai sen. Paolo Romani, Centinaio e Bonfrisco ed altri con 93 voti favorevoli e 180 contrari. La seduta è terminata alle ore 22:45.

Mercoledì 20 l’Aula è iniziata alle ore 10 e l’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2125, Ratifica ed esecuzione del Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni

in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal protocollo del 28 aprile 1978, fatto a Milano il 23 febbraio 2015. Dopo la relazione del sen. Sangalli (PD), il quale ha menzionato un ordine del giorno, approvato in Commissione, che impegna il governo a tutelare la posizione dei lavoratori italiani transfrontalieri, nelle dichiarazioni di voto il sen. Lucidi (M5S) ha annunciato l’astensione; i sen. Crosio (LN) e Verducci (PD) hanno annunciato voto favorevole. L’Assemblea ha approvato il ddl n. 2028, Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Accordo tra la Repubblica italiana e Bioversity International relativo alla sede centrale dell’organizzazione, fatto a Roma il 5 maggio 2015; b) Accordo tra la Repubblica italiana e l’Agenzia spaziale europea sulle strutture dell’Agenzia spaziale europea in Italia, con Allegati, fatto a Roma il 12 luglio 2012, e Scambio di Note fatto a Parigi il 13 e il 27 aprile 2015; c) Emendamento all’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e le Nazioni Unite sullo Status dello Staff College del Sistema delle Nazioni Unite in Italia del 16 settembre 2003, emendato il 28 settembre 2006, fatto a Torino il 20 marzo 2015; d) Protocollo di emendamento del Memorandum d’intesa fra il Governo della Repubblica italiana e le Nazioni Unite relativo all’uso da parte delle Nazioni Unite di locali di istallazioni militari in Italia per il sostegno delle operazioni di mantenimento della pace, umanitarie e quelle ad esse relative del 23 novembre 1994, con Allegato, fatto a New York il 28 aprile 2015. Il provvedimento passa alla Camera. Dopo la relazione del sen. Colucci (AP), il sen. D’Alì (FI-PdL) ha criticato l’accorpamento di più ratifiche in un unico ddl e ha avanzato una richiesta di votazione per parti separate, che è stata accolta. Nelle dichiarazioni di voto il sen. Marton (M5S) ha annunciato il voto contrario, ponendo l’accento sulla mancanza di clausole di salvaguardia del territorio nazionale. Pur rilevando criticità ed eterogeneità dei contenuti, le sen. Stefani (LN) e Bonfrisco (CoR) hanno annunciato voto favorevole. Favorevole anche il sen. Sangalli (PD).

L’Assemblea ha approvato il ddl n. 2099, Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Regno hascemita di Giordania sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 29 aprile 2015. Il testo passa alla Camera.

Dopo la relazione del sen. Compagna (CoR), la sen. Bertorotta (M5S) ha annunciato voto contrario: la fornitura di armi ad un Paese mediorientale alimenta conflitti e terrorismo. Hanno annunciato voto favorevole i sen. Erika Stefani (LN), Sangalli (PD) e Malan (FI-PdL). L’Assemblea ha approvato il ddl n. 2107, Ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam di cooperazione nella lotta alla criminalità, fatto a Roma il 9 luglio 2014. Il provvedimento passa alla Camera.

Dopo la relazione del sen. Razzi (FI-PdL), hanno dichiarato voto contrario i sen. Lucidi (M5S) e Crosio (LN). Hanno annunciato voto favorevole i sen. Malan (FI-PdL) e Sangalli (PD). L’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2126,Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di collaborazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell’istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro, con Allegato, fatto a Nicosia il 6 giugno 2005, e dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario rilasciati in Italia e a Cipro, con Allegati, fatto a Roma il 9 gennaio 2009. Dopo la relazione del sen Lucidi (M5S), il sen. D’Alì (FI-PdL) ha lamentato il fatto che l’accordo restringe il campo della collaborazione alla sola porzione di territorio controllata dal Governo della Repubblica cipriota. Le sue osservazioni sono state recepite dal relatore e dal rappresentante del Governo. Hanno annunciato voto favorevole i sen. Liuzzi (CoR), Luciano Rossi (AP), Ornella Bertorotta (M5S), Erika Stefani (LN) e Sangalli (PD). L’Assemblea ha approvato il ddl n. 2193, Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Andorra sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Madrid il 22 settembre 2015. Il testo passa alla Camera. Dopo la relazione della sen. Fattorini (PD), hanno dichiarato voto favorevole i sen. Erika Stefani (LN) e Sangalli (PD). L’Assemblea ha approvato il ddl n. 2192, Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Istituto buddista italiano Soka Gakkai, in attuazione dell’articolo 8, terzo comma, della Costituzione. Il provvedimento passa all’esame della Camera. Dopo la relazione del sen. Calderoli (LN), hanno annunciato voto favorevole i sen. Loredana De Petris (SI-SEL), Mancuso (AP), Malan (FI-PdL) e Sangalli (PD). La seduta è terminata alle ore 12:50.

La seduta pomeridiana è iniziata alle 16,35 e l’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1949, Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa all’assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell’Unione europea, fatta a Bruxelles il 29 maggio 2000, e delega al Governo per la sua attuazione. Delega al Governo per la riforma del libro XI del codice di procedura penale. Modifiche alle disposizioni in materia di estradizione per l’estero: termine per la consegna e durata massima delle misure coercitive, già approvato dalla Camera dei deputati. I relatori sen. Sangalli (PD) e Casson (PD) hanno illustrato il provvedimento. La Convenzione risponde all’esigenza di semplificare e rendere più efficaci le procedure di assistenza giudiziaria, introducendo forme e tecniche specifiche di collaborazione rafforzata con le autorità degli altri Paesi europei, inclusa la possibilità di svolgere audizioni mediante videoconferenza e teleconferenza, creare squadre investigative comuni, effettuare intercettazioni. All’articolo 3 del ddl, che detta principi e criteri direttivi per i decreti delegati che daranno attuazione alla Convenzione, le Commissioni giustizia e affari esteri hanno approvato un emendamento sul principio di reciprocità. All’articolo 4, che conferisce una delega al Governo per la riforma del Libro XI del codice di procedura penale, le Commissioni hanno approvato emendamenti che affermano la prevalenza generale delle Convenzioni internazionali, esplicitano l’ambito di intervento del Ministro della giustizia, distinguono le competenze dell’autorità politica e dell’autorità giudiziaria rispetto alla procedura di estradizione, che può essere rifiutata solo per motivi di sicurezza dello Stato e in casi determinati, precisano che l’organo giurisdizionale competente è la Corte d’appello. All’articolo 5, che reca modifiche al codice di procedura penale in materia di estradizione, è stato approvato un emendamento che rende più stringente la tutela dei diritti fondamentali. Nella discussione hanno preso la parola i sen. Cappelletti (M5S) e Nadia Ginetti (PD). In replica la Sottosegretario di Stato per la giustizia Chiavaroli ha evidenziato che l’emergenza terroristica richiede un rafforzamento della cooperazione giudiziaria e ha dato atto alle Commissioni di aver migliorato il testo del ddl. La seduta è terminata alle ore 17:25.

Giovedì 21, nella seduta iniziata alle 9,30 l’Assemblea, con 152 voti favorevoli, 22 astensioni e nessun voto contrario, ha approvato, con modifiche, il ddl 1949 di ratifica della Convenzione fatta a Bruxelles il 29 maggio 2000 e delega al Governo per la riforma del libro XI del codice di procedura penale; il provvedimento torna alla Camera. L’Aula ha quindi respinto la richiesta di dichiarazione d’urgenza, ai sensi dell’art. 77 del Regolamento, sul doc. XXII n. 23 recante l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull’Eni. La seduta è terminata alle ore 12,10.

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16 è dedicata allo svolgimento di atti di sindacato ispettivo. Il Sottosegretario di Stato alle politiche agricole alimentari e forestali Castiglione ha risposto all’interrogazione 3-02536, a prima firma della sen. Favero (PD), sulla diffusione della specie infestante “Popillia japonica”. L’interrogante si è dichiarata soddisfatta. Il Sottosegretario di Stato per la difesa Rossi ha risposto all’interrogazione 3-01928 della sen. Bellot (Misto) sull’intensificarsi dell’attività di volo militare nel bellunese. L’interrogante si è dichiarata parzialmente soddisfatta. Il Vice Ministro dell’interno Bubbico ha risposto all’interrogazione 3-01513, a prima firma della sen. Albano (PD), che chiede di estendere a tutte le banche il servizio di monitoraggio svolto per Unicredit dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche. Il ministro ha fornito comunque rassicurazioni in ordine alla vigilanza sui sistemi informatici. Il Vice Ministro Bubbico ha poi risposto all’interrogazione 3-02169, a prima firma della sen. Taverna (M5S), sulla garanzia della sicurezza all’interno dello scalo aeroportuale di Roma Fiumicino. Il rappresentante del governo ha giudicato adeguati i dispositivi di sicurezza degli aeroporti di Roma, che sono stati potenziati dopo gli attentati di Parigi e Bruxelles. La seduta è terminata alle ore 16:45.

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