7GIORNI IN SENATO (n. 199/ In un clima teso l’approvazione del “decreto Genova” con tensione sull’annessa sanatoria per le case fuori norma distrutte dal terremoto sull’isola d’Ischia

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO – 

Martedì 13 novembre l’Aula si é riunita alle ore 16,30 con il seguente ordine del giorno: Discussione del disegno di legge Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze (Approvato dalla Camera dei deputati) (909). L’esame del provvedimento è rinviato alla seduta di domani, con inizio alle ore 10,30.

Il senatore Coltorti (M5S), presidente della Commissione Lavori Pubblici, ha riferito sui lavori delle Commissioni riunite 8a e 13a, che hanno iniziato l’esame degli emendamenti oggi pomeriggio. Con il consenso di tutti i Gruppi, ha chiesto quindi un rinvio alla seduta di domani, che è stato accordato dal Presidente del Senato. La seduta è terminata alle ore 17:30.

Mercoledì 14 l’Aula si è riunita alle ore 10:30 ed ha avviato l’esame del provvedimento su Genova (ddl n. 909) già approvato dalla Camera dei deputati. Composto di 46 articoli, numerosi introdotti durante l’esame alla Camera, il decreto, varato a seguito del crollo del ponte Morandi, si compone di 46 articoli suddivisi in cinque capi: il capo I è dedicato alle misure per il sostegno e la ripresa economica del territorio e la popolazione di Genova, dopo il crollo del viadotto Polcevera; il capo II contiene disposizioni per la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti; il capo III reca interventi nei territori dei comuni di Ischia interessati da eventi sismici; il capo IV contiene misure urgenti per gli eventi sismici nel centro Italia verificatisi tra il 2009 e il 2017; il capo V riguarda ulteriori eventi emergenziali.

Per quanto riguarda le autorizzazioni di spesa, l’articolo 2 autorizza una spesa di 30 milioni annui dal 2018 al 2029 e dispone l’integrazione della contabilità speciale di 9 milioni di euro per l’anno 2018 e di 11 milioni di euro per il 2019. L’articolo 5 stanzia 500 milioni di euro per il 2018 e 23 milioni di euro per il 2019 per il trasporto pubblico locale in Liguria; 20 milioni sono destinati all’autotrasporto e 20 milioni al rinnovo del parco mezzi utilizzati nella città, con priorità per i mezzi a propulsione elettrica. Sono poi attribuite risorse alla Capitaneria di porto (375.00 euro per il 2018 e di 875.000 euro per il 2019). L’articolo 9 destina all’Autorità portuale di Genova un ulteriore contributo aggiuntivo di 4,2 milioni per il 2018. All’articolo 14 è prevista l’istituzione di un apposito Fondo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, con dotazione di 2 milioni di euro per l’anno 2019, per il finanziamento di progetti per la sicurezza delle infrastrutture stradali. L’articolo 16 incrementa di 50 milioni per il 2018 e di 142 milioni per il 2019 la spesa in favore della società concessionaria Strada dei parchi, finalizzata all’immediata esecuzione degli interventi di ripristino e messa in sicurezza della tratta autostradale A24 e A25.

I relatori di maggioranza, Ripamonti (L-SP) e Patuanelli (M5S), hanno illustrato il provvedimento, richiamando in particolare le misure per gli sfollati, i poteri del commissario straordinario per la ricostruzione, che può affidare lavori con procedura negoziata e autorizzare varianti in corso d’opera, gli obblighi a carico dei concessionari autostradali di indennizzo, di ripristino, di verifica e messa in sicurezza, le integrazioni salariali straordinarie e le misure a sostegno degli operatori economici danneggiati, l’istituzione di una zona franca urbana e di una zona logistica speciale per il porto; l’istituzione, al fine di garantire standard più elevati di sicurezza, di un sistema dinamico di monitoraggio, di cui fanno parte l’Agenzia per la sicurezza delle ferrovie, le infrastrutture stradali e autostradali e l’Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche. Il senatore Ripamonti, in particolare, ha ringraziato il Governo per aver accolto 55 ordini del giorno, mentre il senatore Patuanelli ha precisato che l’articolo 25 non prevede un condono edilizio per Ischia bensì un’accelerazione delle procedure di esame delle domande per la messa a norma degli edifici.

I relatori di minoranza,Margiotta e Ferrazzi (PD), hanno ricordato che ieri il Governo è stato messo in minoranza su un emendamento riguardante il condono di Ischia. Hanno lamentato la blindatura del decreto, hanno criticato l’articolo 41 sulla gestione dei fanghi di depurazione, hanno affermato che per la ricostruzione di Genova non sono garantiti finanziamenti certi.

Alla discussione generale hanno preso parte i senatori Coltorti, Castaldi, Quarto, Fede, Gabriella Di Girolamo, Romagnoli, Crucioli (M5S); Briziarelli, Pazzaglini, Stefania Pucciarelli (Lega-SP); Nastri (FdI); Fiammetta Modena (FI); Nencini, Martelli (Misto); Verducci, Vattuone (PD).

Il vice ministro alle Infrastrutture e trasporti, Rixi, ha evidenziato che il decreto consente al commissario straordinario di avviare i lavori di demolizione e ricostruzione. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Crimi, ha sottolineato che le norme su Ischia non rimuovono i vincoli paesaggistici e si limitano a estendere le previsioni sulla sanatoria di non conformità già applicate in Umbria e nelle Marche. Tutti gli emendamenti sono stati respinti. Il Governo ha accolto diversi ordini del giorno. Le dichiarazioni di voto finale si svolgeranno domani mattina. La seduta è terminata alle ore 20:15.

Giovedì 15 l’Aula si è riunita alle 9,30 per le dichiarazioni di voto e il voto finale del disegno di legge n. 909, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova e altre emergenze, già approvato in prima lettura dalla Camera.

Con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni, l’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 909, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze, già approvato dalla Camera dei deputati. Composto di 46 articoli, numerosi introdotti durante l’esame alla Camera, il provvedimento è suddiviso in cinque capi: il capo I è dedicato alle misure per il sostegno e la ripresa economica del territorio e la popolazione di Genova, dopo il crollo del viadotto Polcevera; il capo II contiene disposizioni per la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti; il capo III reca interventi nei territori dei comuni di Ischia interessati da eventi sismici; il capo IV contiene misure urgenti per gli eventi sismici nel centro Italia verificatisi tra il 2009 e il 2017; il capo V riguarda ulteriori eventi emergenziali.

I relatori hanno ricordato in particolare le misure per gli sfollati, i poteri per la ricostruzione conferiti al commissario straordinario, che può affidare lavori con procedura negoziata e autorizzare varianti in corso d’opera; gli obblighi, posti a carico dei concessionari autostradali, di indennizzo, ripristino, verifica e messa in sicurezza; le integrazioni salariali straordinarie e le misure a sostegno degli operatori economici danneggiati; l’istituzione di una zona franca urbana e di una zona logistica speciale per il porto; l’istituzione, al fine di garantire standard più elevati di sicurezza, di un sistema dinamico di monitoraggio, di cui fanno parte l’Agenzia per la sicurezza delle ferrovie le infrastrutture stradali e autostradali e l’Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche.

Nella seduta di ieri si erano svolte le relazioni di maggioranza e minoranza, la discussione generale e le repliche del Governo e si è concluso l’esame degli emendamenti. Non sono state approvate proposte di modifica, ma il Governo ha accolto numerosi ordini del giorno.

Oggi si sono svolte le dichiarazioni di voto finale. Il senatore Steger (Aut) ha annunciato voto favorevole. La senatrice De Petris (Misto-LeU) ha invece annunciato voto contrario, ponendo l’accento sulla confusione delle procedure di ricostruzione, nonostante il conferimento di poteri in deroga al commissario. Il Governo – a suo parere –  ha “approfittato” del decreto su Genova per introdurre norme come il condono per Ischia. Pur annunciando voto favorevole, il senatore Ruspandini (FdI) ha giudicato deludente il decreto, che giunge con grave ritardo rispetto al crollo del ponte Morandi e non revoca la concessione ad Autostrade. Il senatore Matteo Renzi (PD) ha dichiarato voto contrario, accusando il Governo di aver scaricato le responsabilità del disastro sugli avversari politici, di aver rinnovato le concessioni ad Autostrade, di aver rifiutato il progetto di Renzo Piano, di non aver previsto il terzo valico e la Gronda, di aver varato norme a favore dell’abusivismo. Il senatore Bruzzone (Lega-SP), annunciando voto favorevole, ha evidenziato che l’opposizione sostiene la necessità di ridurre i tempi di intervento solo a parole e il PD, che in passato ha bloccato la gronda di Genova, si è adoperato per rinviare il decreto. Il senatore Biasotti (FI), nell’annunciare l’astensione, ha affermato che il Governo avrebbe dovuto varare una legge speciale soltanto per Genova. Invece il ministro delle Infrastrutture ha fatto solo molti annunci. Il senatore Santillo (M5S), nell’annunciare voto favorevole,ha ricordato che il decreto affronta emergenze che avrebbero potuto essere evitate e ha condiviso la scelta di affidare la ricostruzione a una struttura commissariale e non ad Autostrade, che avrebbe dovuto controllare la sicurezza del ponte.

Nel corso delle dichiarazioni di voto i senatori dei Gruppi FI e PD hanno protestato lamentando, a loro dire, scarsa attenzione agli interventi da parte del ministro delle Infrastrutture. Il clima in Aula si è surriscaldato, e la presidente del Senato è intervenuta più volte per richiamare a un ordinato svolgimento dei lavori.

Dopo il voto finale, la senatrice Bernini (capogruppo di Forza Italia) ha invocato maggiore rispetto per il Parlamento (irritata perché… il ministro Toninelli ha esultato col pugno chiuso per il voto di approvazione del decreto), sollecitazione alla quale si è associato il senatore Marcucci (capogruppo PD). Il senatore Patuanelli (capogruppo M5S) ha replicato che la maggioranza ha ascoltato gli interventi delle opposizioni senza interrompere e che il ministro ha comprensibilmente esultato per l’approvazione del decreto.

Dopo che il ministro delle infrastrutture Toninelli ha ringraziato il Parlamento per aver lavorato ad un provvedimento che stanzia 300 milioni per Genova e restituisce una casa a 266 famiglie e aver annunciato che la legge di bilancio stanzierà altri 500 milioni, la presidente del Senato ha invitato l’Assemblea ad osservare un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del crollo del ponte Morandi.

L’Assemblea è quindi passata allo svolgimento delle interrogazioni.

Il sottosegretario per l’Interno, Molteni, ha risposto congiuntamente alle interrogazioni n. 10 dei senatori Steger e Durnwalder (Aut) e n. 369 della senatrice Conzatti (FI), sulla carenza di personale della Polizia di Stato in provincia di Trento, richiamando assunzioni straordinarie e il progetto per la riorganizzazione delle questure e dei commissariati, che diventerà operativo all’inizio del 2019.

Il sottosegretario per l’Istruzione, Giuliano, ha risposto all’interrogazione n. 17 della senatrice Granato (FI) e altri sull’insegnamento della religione cattolica nella scuola, richiamando il testo unico sull’istruzione, che esclude la religione dalle materie d’esame.

La sottosegretaria per l’Ambiente, Gava, ha risposto all’interrogazione n. 370 del senatore Maffoni (FdI) su limitazioni alla circolazione dei veicoli nelle Regioni del Nord Italia, richiamando il nuovo accordo di bacino padano 2017, che prevede limitazioni alla circolazione per ridurre l’inquinamento atmosferico, sulla base di valutazioni approfondite delle Regioni coinvolte.

Alle ore 15 in Aula si è svolto il Question time con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli che ha risposto ad alcune interrogazioni. Interrogazione n. 371, dei senatori Zaffini e Ciriani (FdI), sull’interruzione del processo di integrazione tra Anas e Ferrovie dello Stato: a seguito di diversi approfondimenti circa le criticità della fusione FS-ANAS, sono emersi molteplici elementi di debolezza dell’integrazione, oltre alla totale mancanza di sinergie. ANAS deve tornare a occuparsi solo di progettazione, gestione, costruzione, manutenzione e messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti, lavorando per la sicurezza dei cittadini.

Il ministro ha quindi risposto all’interrogazione n. 372, del senatore D’Arienzo (PD) e altri, sulle valutazioni del Governo rispetto alle principali opere infrastrutturali in via di realizzazione: è noto che il costo delle opere pubbliche programmate dai Governi precedenti è aumentato in modo esponenziale e le stesse opere sono state oggetto di sistematiche rivalutazioni. L’attenzione del Governo sull’utilizzo delle risorse pubbliche investite in opere ereditate dal passato e particolarmente onerose, in linea con quanto fatto da altri Governi europei, sta tenendo conto di tutti gli interessi in gioco.

In merito all’interrogazione n. 373, della senatrice Bernini (FI-BP) e altri sulle determinazioni del Governo rispetto alla costruzione, al completamento e alla gestione di grandi opere infrastrutturali, illustrata dal senatore Berutti (FI-BP), il ministro Toninelli ha ribadito che, oltre all’analisi costi/benefìci delle opere in corso, gli esperti della struttura tecnica di missione stanno valutando le conseguenze delle scelte del Governo affinché non vadano a discapito di imprese e cittadini. Quanto alla gestione delle autostrade, il decreto Genova segna una vera e propria rivoluzione nella definizione dei pedaggi autostradali, che per la prima volta terranno conto degli investimenti effettivamente realizzati e dei ricavi che i concessionari saranno in grado di produrre.

Infine, in risposta all’interrogazione n. 374, della senatrice Ricciardi (M5S) e altri, sulla salvaguardia dell’attuale regime giuridico pubblicistico delle autorità portuali, fermo restando che lo sviluppo dell’economia portuale è una delle più promettenti opportunità di crescita economica dell’Italia, il ministro ha evidenziato che un ruolo centrale deve spettare alle Autorità di Sistema Portuale in regime pubblico, al fine di contemperare in modo più efficace le istanze di tutti i soggetti che operano nei porti. La seduta è terminata alle ore 17. L’Aula si riunirà nuovamente martedì 20 novembre alle ore 16:30.

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