7GIORNI IN SENATO (n.191)/ Maxiemendamento e fiducia sul bilancio di previsione 2018 e triennale 2018-2020

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO– 

Lunedì 27 novembre alle ore 16:30 l’Aula si è riunita per iniziare la discussione del ddl n. 2960, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (Voto finale con la presenza del numero legale).

Nella Biblioteca del Senato nello stesso giorno di lunedì si è svolto il convegno “Scienza e umanesimo: un’alleanza?”, organizzato dalla Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico, su iniziativa del suo presidente, senatore Sergio Zavoli. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha portato il saluto. Ha introdotto i lavori divisi in due sessioni Sergio Zavoli. Nella I sessione dalle ore 10 alle 13.00 sul tema: Gli specialisti e il cittadino medio nell’epoca delle opinioni ha introdotto Giulio Giorello sono intervenuti Edoardo Boncinelli, Piero Coda, Giuseppe De Rita, Franco Ferrarotti, Pietro Greco, Gianfranco Pacchioni, Lucia Votano. Il punto di vista dei media: Marco Tarquinio (Avvenire). La seconda II sessione si è svolta dalle ore 15.00 alle 18.00: Il ruolo del sistema scolastico nel dialogo scienza-umanesimo: ha introdotto e coordinato Renato Parascandolo. Sono intervenuti: Massimo Bernardini, Laura Cerrocchi, Aldo Grasso, Mario Morcellini, Lucio Russo, Simonetta Soldani. Il punto di vista dei media: Stefano Folli (Repubblica). La seduta è iniziata alle ore 16:30 e su richiesta del Presidente della Commissione bilancio, Tonini (PD), il presidente Grasso ha rinviato l’avvio della discussione della legge di bilancio 2018 alle ore 9,30 di mercoledì 29 novembre. Il senatore Tonini, nel riferire sull’andamento dei lavori della Commissione, ha riconosciuto ai Gruppi di opposizione un atteggiamento responsabile e collaborativo. La seduta è terminata alle ore 16:45.

Martedì 28 novembre si è svolta la III sessione dalle ore 10.00-13.00 sul tema: Scienza e umanesimo: l’ipotesi di un’alleanza ha introdotto Aldo Masullo e coordinato Lucio Romano; sono intervenuti Francesco Paolo Casavola, Michele Ciliberto, Anna Curir, Donatella Di Cesare, Gabriele Gionti, Gianni Vattimo. Il punto di vista dei media: Renato Parascandolo. Ha concluso i lavori Giulio Giorello.

Mercoledì 29 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea ha avviato la discussione del ddl n. 2960, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. I relatori, Magda Zanoni (PD) e Gualdani (AP), nel riferire sul provvedimento, hanno ricordato che la politica economica e di finanza pubblica degli ultimi anni ha dovuto procedere su un sentiero stretto, segnato dalla crisi e dal peso del debito. Tuttavia, il quadro macroeconomico incerto di cinque anni fa ha registrato un’inversione di tendenza e l’ultima legge di bilancio della legislatura lascia al prossimo governo un’eredità positiva: conti pubblici in ordine e un’economia in ripresa. La legge di bilancio 2018, nonostante la scarsità di risorse disponibili e la necessità di stanziare 15 miliardi per sterilizzare le clausole sulle accise, destina fondi alla crescita (incentivi alle imprese, sgravi per l’assunzione di giovani). La Commissione bilancio del Senato ha svolto un importante lavoro strategico per migliorare il testo e introdurre misure strutturali: sono stati ricordati, in particolare, l’intervento sul bonus bebè, il reperimento di 60 milioni per ridurre l’impatto del superticket, il fondo di 20 milioni per il caregiver (cura ai familiari), l’istituzione di un fondo per gli orfani dei femminicidi, il recepimento dell’esito della trattativa con l’ANCI. Le opposizioni hanno dato un contributo costruttivo e molti emendamenti di sintesi, presentati dai relatori, sono stati approvati all’unanimità. Alla discussione generale, hanno partecipato i senatori Amidei, Caliendo, Gasparri, Malan, Boccardi (FI-PdL); Lucidi, Castaldi, Ciampolillo, Buccarella, Cappelletti (M5S); Raffaela Bellot, Laura Bignami, Uras, Maurizio Romani (Misto); Tosato (LN); Annamaria Parente, Elena Ferrara (PD); Maria Grazia Gatti (Art.1-MDP); Perrone (GAL) e Monica Casaletto (GAL); Simona Vicari (AP); Barozzino, Mineo, Bocchino (SI-Sel); Anna Cinzia Bonfrisco (FL); Barani (ALA); Panizza (Aut). Le repliche avranno luogo domani. La seduta è terminata alle ore 20:15.

Giovedì 30 l’Assemblea alle ore 9,30 ha ripreso la discussione del ddl n. 2960, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. Il vice ministro dell’Economia e Finanze, Morando, ha osservato che nessuno dei 4000 emendamenti presentati in Commissione bilancio era volto a modificare o a ridurre l’impatto dei tre pilastri della manovra: il Parlamento, evidentemente, condivide la strategia complessiva fondata su sterilizzazione dell’aumento dell’IVA, rafforzamento degli investimenti privati per recuperare produttività, sostegno al lavoro giovanile.

Morando ha poi rilevato che, in materia di politica sociale e previdenziale, le opposizioni non hanno presentato emendamenti per abrogare la legge Fornero o per introdurre il reddito di cittadinanza; ha richiamato, inoltre, la codifica dei lavori usuranti che segna il ritrovato dialogo tra Governo e parti sociali; l’introduzione della web tax, che richiede un confronto con gli intermediari finanziari gravati di un onere aggiuntivo; il sostegno alla natalità e la riduzione dell’impatto del superticket. Il vice ministro ha annunciato, infine, che alla Camera dovranno essere semplificati gli adempimenti fiscali legati all’obbligo di fatturazione elettronica. Dopo un’ulteriore pausa di un’ora, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha presentato e posto la fiducia su un maxiemendamento, a nome del governo, sull’approvazione dell’emendamento interamente sostituivo degli articoli della prima sezione del ddl n. 2960, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. L’emendamento governativo recepisce le modifiche approvate dalla Commissione Bilancio, con alcune correzioni e integrazioni di carattere tecnico e istituzionale. Come stabilito dalla Capigruppo, la votazione nominale con appello è iniziata alle ore 18. L’Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando con 149 voti favorevoli e 93 contrari, l’emendamento 1.700 interamente sostituivo degli articoli della prima sezione del ddl n. 2960, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. L’emendamento governativo recepisce le modifiche approvate dalla Commissione Bilancio, con alcune correzioni e integrazioni di carattere tecnico e istituzionale. Dopo il voto di emendamenti e articoli della parte II sezione II del disegno di legge, la seduta è stata sospesa per consentire al Governo di presentare la Nota di variazione, che non appena trasmessa sarà immediatamente deferita alla Commissione Bilancio. L’Aula passerà poi al voto della Nota di variazione e alla votazione finale, con procedimento elettronico, del ddl di bilancio (n. 2960).

Al termine della seduta ho chiesto alla senatrice del PD Camilla Fabbri un parere sui due argomenti al centro del dibattito: lo ius soli e il biotestamento Ecco la sua risposta: “Le leggi per il biotestamento e per la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri sono due provvedimenti di civiltà. Sarebbe motivo di orgoglio chiudere la legislatura con l’approvazione di entrambe. Il Partito Democratico si sta impegnando per gettare le basi affinché il nostro Paese possa compiere un ulteriore passo in avanti sul fronte dei diritti e della giustizia. Si tratta di ascoltare le persone che soffrono, dando loro la possibilità di scegliere con dignità sulla propria fine. Si tratta di porre fine ad un’insopportabile e anacronistica discriminazione fra bambini. Lo abbiamo dimostrato anche con la legge sulle unioni civili: la determinazione politica può trasformare in realtà ciò che fino a poco tempo fa sembrava solo un sogno”.

Dopo l’approvazione del maxiemendamento, sono stati approvati, senza modifiche, i restanti articoli del ddl, poi la Nota di variazioni presentata dal ministro dell’Economia, che recepisce nel testo gli effetti degli emendamenti approvati dal Senato, e infine il ddl nel suo complesso.

La seduta si è conclusa con il voto della Nota di variazione e la votazione finale del ddl di bilancio (136 sì e 30 no), che dopo il via libera di Palazzo Madama passa alla Camera in seconda lettura. La seduta è terminata alle ore 21:30.

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