7GIORNI IN SENATO (n.190)/ Tre punti vista a confronto sulla vicenda EMA

di Francesco Maria Provenzano

L’Aula riprenderà i lavori lunedì 27 novembre con la discussione  del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e Bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (Voto finale con la presenza del numero legale). Sul contenuto del disegno di legge di bilancio, si è aperta la sessione di bilancio. L’A.S. 2960 è stato deferito alla Commissione Bilancio; l’esame in sede referente è iniziato mercoledì 8 novembre.

Approfitto della pausa per sentire un parere sulla vicenda EMA (l’assegnazione ad Amsterdam, anziché a Milano, della sede dell’Agenzia Europea del Farmaco, che dovrà spostarsi da Londra dopo la Brerxit). Ho ascoltato sull’argomento i senatori Aldo Di Biagio (AP), vice presidente della Commissione Industria, Stefano Lucidi del M5S e Claudio Moscardelli del Pd. Ecco i loro commenti.

Di Biagio, che era anche uno dei membri della delegazione per la promozione della candidatura di Milano: “Quella di lunedìè stata una sconfitta amara perché non basata sul merito ma sul caso, per cui la delusione resta tale sebbene vi sia la consapevolezza di un sistema Italia che ha pienamente funzionato e che ha dato una grande prova di dinamismo e pragmatismo a cui guardare per le prossime prove che ci attendono in sede internazionale. Malgrado gli esiti, è stato fatto un ottimo lavoro non solo da parte del Governo, con il quale mi sono sentito coinvolto come parte integrante di questo progetto di dialogo internazionale per la valorizzazione di Milano, essendo anche messo alla prova nel passaggio più importante del confronto promozionale – spiega – ma anche da tutti gli interlocutori che a livello locale, amministrativo ed economico hanno contribuito, ciascuno per la sua parte, a tentare di rendere realizzabile quel progetto, arrivando quasi al traguardo. Al di là dell’ assurdità della procedura seguita nell’operare la scelta – che alla valutazione tecnico-qualitativa predilige la casualità di una monetina –  appare doveroso sottolineare l’ ottimo lavoro svolto dal nostro Paese e la credibilità internazionale guadagnata, a cui guardare con fiducia e attenzione, senza trascurare  il risultato comunque ottenuto con alcuni paesi comunitari che hanno deciso di sostenere Milano, che attraverso una rinnovata formula di confronto e di dialogo hanno saputo valorizzare un patrimonio di valori e di progettualità comuni. A loro va comunque il ringraziamento dell’Italia.”

Lucidi:Sul cambio di sede dell’Agenzia europea del Farmaco vi sono state molte chiacchiere ma poca concretezza. L’Ema, che si trasferirà presto da Londra in seguito alla Brexit, andrà ad Amsterdam, e, a parte la delusione di rito, nessuno ci dice ancora quali conseguenze si avranno per questa decisione, sul piano sanitario e sul piano economico, a livello di efficienza e a livello di costi. Anche il M5S aveva sostenuto la candidatura di Milano ma mettendo paletti chiari, ad esempio sollecitando le amministrazioni competenti affinché venissero utilizzate strutture immobiliari pubbliche esistenti nel comune, senza comportare ulteriori costruzioni di nuovi immobili. Avevamo chiesto inoltre di proseguire l’azione di sostegno alla candidatura di Milano  continuando a porre in essere tutte le iniziative per operare in piena trasparenza e indipendenza scientifica per l’interesse generale, evitando qualsiasi conflitto di interesse con le numerose aziende che operano nel settore. Oggi invece si parla di nazioni che ci hanno tradito, di sms ai capi di stato e di accordi sotterranei non rispettati, di sconfitta e della beffarda roulette del tirare a sorte. Sembra quasi che il Governo italiano abbia affrontato la questione in maniera campanilistica se non addirittura calcistica (visti i risultati anche in questo altro settore), perciò critichiamo fortemente il suo operato. Alla fine la scelta della sede dovrebbe avere come unico scopo quello di essere utile ai cittadini, e di fornire un servizio utile alle comunità europee. Dal dibattito di oggi invece tutto questo non emerge”.

Moscardelli: “La nuova sede dell’Agenzia Europea del Farmaco sarà assegnata a Amsterdam. Questo il risultato del sorteggio tra Amsterdam e Milano, che ci ha sfavorito. Quali considerazioni di fronte alle scelte della dea bendata? Due considerazioni.

1) l’Italia ha fatto un ottimo lavoro di squadra. Governo, Regione e Comune di Milano hanno fatto sistema e Milano si è potuta giocare al meglio le proprie carte, forte di un tessuto industriale di prim’ordine. Il settore farmaceutico è quello che è cresciuto di più in Europa negli ultimi 10 anni. Siamo per volumi vicino a quello tedesco e a livello di export siamo leader con la Germania. Tutte le istituzioni hanno remato nella stessa direzione e all’interno nessuno ha posto ostacoli alla scelta di candidare Milano, pur essendo il Lazio sud il principale polo farmaceutico in Italia con un fatturato dell’export doppio rispetto alla Lombardia (in Italia il fatturato dell’intero comparto per il 70% è costituito dall’export). La rinuncia della sindaca Raggi a candidare Roma come sede dell’Agenzia Europea è stato irresponsabile. Tutti si sono uniti per Milano. 

2) C’è qualcosa che non va? Sì. La UE non può ridicolizzarti a scegliere per sorteggio la sede dell’Agenzia per il Farmaco e quella per l’Autorità Bancaria Europea andata per sorteggio a Parigi anziché come nelle previsioni a Francoforte. L’Italia ha cercato e ricevuto consensi in tutta Europa evitando di perseguire una politica dei blocchi contraria allo spirito dell’Unione. Tuttavia altri Paesi hanno perseguito questa logica (est e nord). C’è un tema di credibilità e questa volta non riguarda l’Italia ma l’Europa”. 

 

 

 

 

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