7GIORNI IN SENATO (n. 15)/ Serrato dibattito prima sulle periferie, poi sul Documento di Economia e Finanza, approvato dalla maggioranza

di FRANCERSCO MARIA PROVENZANO

Martedì 9 ottobre l’Aula si è riunita alle ore 16:30 e in apertura di seduta la presidente Elisabetta Casellati ha ricordato la giornata nazionale delle vittime dei disastri ambientali provocati dall’uomo e il 55 anniversario della tragedia del Vajont. Al termine dell’esame di mozioni su programmi di riqualificazione delle periferie, l’Assemblea ha approvato la mozione di maggioranza dei senatori Romeo ed altri. Ferrazzi (PD) ha illustrato la mozione n. 41 che impegna il Governo a dare seguito agli impegni assunti dal Presidente del Consiglio con l’Anci l’11 settembre scorso, approvando un provvedimento che reintegri le risorse per l’integrale finanziamento di 96 convenzioni sospese. Damiani (FI) ha illustrato la mozione n. 43 che impegna il Governo a prevedere, nell’imminente legge di bilancio per il 2019, disposizioni finalizzate per reintrodurre tutte le risorse necessarie ad assicurare l’integrale finanziamento delle 96 convenzioni sospese.  Cipriani (FdI) ha illustrato la mozione n. 44, che impegna il Governo ad assumere iniziative per concretizzare gli impegni assunti dal Presidente del Consiglio, garantendo lo sblocco delle risorse destinate alle convenzioni; ad adottare i provvedimenti necessari affinché possano essere completati i progetti volti al miglioramento della qualità del decoro urbano, manutenzione e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche. La senatrice De Petris (Misto-LeU) ha illustrato l’ordine del giorno G1 che impegna il Governo a prevedere rapidamente interventi per implementare la bassa capacità di spesa degli enti territoriali e a stanziare risorse compensative alternative per lo sblocco degli avanzi di gestione; ad avviare ogni iniziativa utile a favorire un processo di riqualificazione urbana delle periferie attraverso progetti per il rilancio dell’economia sostenibile, il potenziamento dei servizi socio-culturali e di infrastrutture, la mobilità sostenibile. Alla discussione hanno partecipato Monica Cirinnà, Collina, Manca, Comincini, Astorre (PD), La Pietra (FdI) e Berutti (FI). Il Governo ha espresso parere favorevole sulla mozione n. 45 e parere contrario sugli altri documenti di indirizzo, che sono stati respinti. La senatrice Unterberger (Aut) ha annunciato voto favorevole alla mozione del PD; hanno poi svolto la dichiarazione di voto Loredana De Petris (Misto-LeU), Zaffini (FdI), Parrini (PD), Bossi (L-SP), Causin (FI) e Patuanelli (M5S). La seduta è terminata alle ore 19:35.

Le Commissioni Bilancio di Senato e Camera, in seduta congiunta nella stessa giornata, hanno svolto alcune audizioni preliminari sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018 (Doc. LVII, n. 1-bis).

Mercoledì 10 la giornata di oggi è riservata ai lavori delle Commissioni. Le proposte di risoluzione sul Doc. LVII, n. 1-bis (Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018) dovranno essere presentante entro la conclusione della discussione generale. Gli emendamenti alla risoluzione accolta dal Governo dovranno essere presentati entro un’ora dall’espressione del parere. Le Commissioni Bilancio di Senato e Camera, in seduta congiunta, dopo aver svolto alcune audizioni preliminari nella seduta di ieri martedì, hanno ascoltato, oggi il ministro dell’economia e delle finanze Tria, ai sensi dell’art.18, comma 3 della legge 243 del 2012.

Giovedì 11 alle ore 9:30 l’Assemblea ha avviato l’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018 (DEF), con allegata relazione sullo scostamento dal piano di rientro verso l’obiettivo di medio periodo.

Il relatore Dell’Olio (M5S), ha riferito sul documento che delinea un quadro di previsioni macroeconomiche meno favorevole, in conseguenza delle tendenze protezionistiche e dei fattori di rischio dell’economia mondiale. La stima del Pil scende infatti dall’1,5 all’1,2 per cento. La prossima manovra dovrà promuovere crescita, buona occupazione, lotta alla povertà attraverso provvedimenti quali il reddito di cittadinanza e la riforma dei centri per l’impiego, il pensionamento anticipato per incentivare l’assunzione di giovani, l’introduzione della flat tax a favore di piccole imprese, professionisti e artigiani, il rilancio degli investimenti pubblici e della ricerca tecnologica. Il Governo intende quindi adottare una politica fiscale meno restrittiva e, conseguentemente, propone uno scostamento dal piano europeo di rientro, e fissa l’indebitamento netto per il 2019 al 2,4 per cento. Alla discussione hanno preso parte i senatori  Battistoni, Maria Rizzotti, Ferro, Maria Gallone, Gabriella Giammanco, Saccone, Pichetto Fratin (FI); Turco, Lannutti, Marco Pellegrini, Paragone, Di Nicola, Nunzia Catalfo (M5S); Roberta Ferrero, Zuliani, Tosato, Erica Rivolta, Romeo (L-SP); Marino, Damiani, D’Arienzo, Patriarca, D’Alfonso, Teresa Bellanova, Collina, Simona Malpezzi, Manca, Faraone (PD); Emma Bonino (Misto), Zaffini, Bertacco (FdI), Laforgia (Misto-LeU), Nencini (Misto-PSI).

I senatori dell’opposizione hanno evidenziato i giudizi negativi di BCE, FMI, Commissione europea, Banca d’Italia e Ufficio parlamentare di bilancio e hanno proposto una manovra alternativa basata sulla riduzione selettiva della spesa, le agevolazioni fiscali per investimenti e assunzioni, un piano per il Sud.

Il PD, in particolare, ha accusato il Governo di irresponsabilità e di populismo, ponendo l’accento sulla crescita della spesa per pagare gli interessi sul debito pubblico.

FI ritiene che il reddito di cittadinanza sia una misura assistenziale e l’aumento della spesa corrente non promuova crescita; confida quindi nell’azione del Ministro dell’economia Tria per riportare ordine nella manovra finanziaria.

Meno pregiudiziale la posizione di FdI, che attende l’esame della legge di bilancio e auspica interventi per il sostegno alla crescita demografica e la sanità.

La Lega ha ricordato che le politiche di austerità degli ultimi anni hanno prodotto bassa crescita ed elevata disoccupazione giovanile, senza diminuire debito e pressione fiscale che sono invece aumentati; ha quindi espresso apprezzamento per il superamento della legge Fornero, la detassazione degli utili reinvestiti e la flat tax per imprese e partite IVA.

M5S ha rivendicato con orgoglio il cambio di rotta rispetto a politiche neoliberiste subalterne alla Troika europea, che hanno sostituito la sovranità popolare con la sovranità del mercato, hanno finanziato le banche e impoverito i cittadini. Il sottosegretario per l’Economia e le Finanze Garavaglia ha accolto le proposte di risoluzione dei senatori Romeo (L-SP) e Patuanelli (M5S) n. 5 sulla Nota di aggiornamento e n. 100 sulla relazione. Ha poi ricordato che l’Italia ha il tasso di crescita più basso in Europa e che le politiche degli ultimi anni non hanno funzionato. Le risorse stanziate l’anno scorso per gli investimenti non sono state spese e il nuovo Governo ha già preso iniziative per sbloccarle e per accelerare le procedure degli appalti pubblici. Per stimolare gli investimenti privati, prevede invece un intervento sull’Ires. Il sottosegretario ha precisato infine che il reddito di cittadinanza è necessario per contrastare la povertà ma una parte essenziale della manovra riguarda le politiche attive per l’impiego. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto contrario i senatori  Julia Unterberger (Aut), Marsilio (FdI), Misiani (PD), Anna Maria Bernini (FI).

La senatrice De Petris (Misto-LeU) ha annunciato l’astensione sullo scostamento e voto contrario sulla Nota. Hanno annunciato voto favorevole  Bagnai (L-SP) e Laura Bottici (M5S). A maggioranza assoluta, con 165 voti favorevoli, l’Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 100, che autorizza il Governo allo scostamento. La seduta è terminata alle ore 18:30.

L’Aula tornerà a riunirsi martedì 16 ottobre alle ore 9:30 in cui  avranno luogo le comunicazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul Consiglio europeo.

 

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