7GIORNI IN SENATO/ DI F. M. PROVENZANO/ E la legge di stabilità si trasformò come al solito in maxi emendamento e voto di fiducia

provenzanodi Francesco Maria Provenzano –

Lunedì 16 sugli attentati di Parigi si sono riuniti gli Uffici di presidenza delle Commissioni Esteri di Senato e Camera, integrati dai rappresentanti dei Gruppi delle stesse Commissioni congiunte.  All’ordine del giorno la situazione internazionale e la lotta al terrorismo. In apertura di seduta il presidente del Senato Pietro Grasso ha commemorato le vittime dell’attacco terroristico di Parigi. “Una normale serata di un tranquillo fine settimana è diventata all’improvviso il tragico teatro di un massacro organizzato, rivolto contro i più comuni simboli della spensieratezza quotidiana: un evento sportivo, uno spettacolo musicale, la convivialità di una cena al ristorante tra amici. Tra le vittime innocenti di quelle stragi insensate piangiamo oggi anche Valeria Solesin, che a Parigi metteva a frutto il proprio talento attraverso gli studi in campo sociale alla Sorbona. La violenza e la crudeltà del terrorismo feriscono e colpiscono la libertà dei singoli, la libertà dei popoli, l’umanità tutta. L’attacco alla Francia è un attacco contro l’Europa della pace e contro tutti coloro che credono nella democrazia e nella libertà. Gesti disumani, indegni e vili. Noi rigettiamo con fermezza il tentativo di assoggettare i cittadini alla paura attraverso un messaggio di morte. La violenza, il terrore e l’offesa alla dignità umana non prevarranno. Continueremo in ogni circostanza a difendere senza tentennamenti la democrazia, la libertà, i diritti fondamentali e la libertà di credo di tutte le persone. A nome di tutta l’Assemblea, e con profonda commozione, rivolgo ai cittadini francesi, ai feriti e ai familiari delle vittime, il nostro pensiero e la nostra solidarietà. Esprimo la vicinanza di ciascuno di noi a tutti coloro, ovunque siano, che soffrono per le atrocità del terrorismo e dello Stato Islamico, abbracciandoli con l’amicizia profonda di chi si sente unito da una comune umanità. Invito l’Assemblea ad osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento”.

Martedì 17 novembre alle ore 17 si apre la 538a seduta pubblica comn una informativa dei ministri Gentiloni e Alfano sugli attentati di Parigi. Il ministro degli affari esteri Gentiloni ha affermato che responsabile dell’attacco senza precedenti – pochi giorni dopo la distruzione del jet russo e la strage di Beirut – è il terrorismo fondamentalista islamico, diventato più pericoloso con la sfida di Daesh (cioè l’Isis), che va fronteggiata, a livello internazionale, distruggendone la capacità di controllo del territorio e di attrazione di combattenti stranieri. L’Italia fa parte della coalizione anti-Daesh ed è responsabile dell’addestramento delle forze curde, che stanno svolgendo un ruolo fondamentale, e delle forze di polizia irachena. Gli incontri di Vienna hanno aperto spiragli e vanno nella direzione auspicata dall’Italia. In conclusione, il ministro ha dichiarato che non si tratta di combattere l’Islam, ma di difendere la sicurezza, senza rinunciare alla libertà e senza fare confusione tra criminali e profughi. Il ministro dell’interno Alfano ha dato conto delle misure di prevenzione adottate subito dopo gli attentati di Parigi: sebbene non vi siano segnali di iniziative terroristiche specifiche in Italia, il livello di allerta è stato innalzato al grado due (rischio elevato). La vigilanza è stata intensificata negli snodi di traffico, nelle stazioni, negli scali portuali e aeroportuali, valichi di frontiera. Sono stati convocati il Comitato di analisi strategica antiterrorismo e il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ha deciso di anticipare l’utilizzo di uomini delle Forze armate, da impiegare per il Giubileo, con lo scopo circoscritto di presidiare gli obiettivi sensibili. A Roma sono state assegnate circa 1.200 unità aggiuntive di Forze di polizia; è stato rinforzato il presidio nei centri del turismo religioso; saranno intensificati i controlli in relazione ad eventi di massa. In vista del Giubileo, il governo ha dedicato particolare attenzione al controllo dello spazio aereo. Nel dibattito sono intervenuti: la senatrice Bonfrisco (CR), la quale ha affermato che l’attentato di Parigi deve far riflettere sugli errori commessi nelle politiche dell’immigrazione e nelle politiche educative, che hanno arretrato nella difesa dell’identità cristiana. Secondo Mario Mauro di GAL la solidarietà alla Francia è dovuta, ma occorre evitare le ambiguità che si sono verificate in Libia. Secondo Centinaio della Lega Nord è in corso la terza guerra mondiale e la comunità islamica italiana dovrebbe condannare l’Isis. Secondo Amoruso di AL di fronte al terrorismo la politica ha il dovere di superare le divisioni. Secondo De Cristofaro di SEL fare di più contro il terrorismo significa interrompere i flussi finanziari e il rifornimento di armi che sostengono il Califfato. Secondo Casini di AP per intensificare la lotta al terrorismo non servono proclami roboanti, servono serietà e ragionevolezza, anche nella coalizione internazionale. Anche Giarrusso del M5S ha invocato scelte serie e responsabili, denunciando il traffico di petrolio e di armi che sostiene l’Isis.

Su questi fatti, che hanno sconvolto Parigi e il mondo intero, Domenico Scilipoti Isgrò di F.I. mi dice: “Rispondere al terrorismo islamico con un’azione militare, così come ha fatto la Francia, scatenerebbe altro odio. La strategia, invece, da seguire è quella dell’isolamento delle varie cellule terroristiche e, con un’azione unitaria e coesa fra i vari Stati, bisogna bloccare i flussi migratori per evitare infiltrazioni terroristiche e far sì che i profughi, che continuano a sbarcare nelle nostre coste, vengano aiutati nei loro paesi d’origine. L’Italia dovrebbe investire le proprie risorse direttamente in quei territori, creando delle strutture che possano dare assistenza a quelle persone che oggi sperano di trovare rifugio nel nostro Paese e dando anche sostegno ai governi regionali portatori di libertà e democrazia. Così, si azzererebbe il rischio di infiltrazioni terroristiche. La strategia dell’odio, invece, non riuscirà ad arrestare il rischio di un conflitto mondiale. I terroristi non hanno né patria né religione e l’unica soluzione è l’isolamento”.

Mercoledì 18 la commissione Bilancio presieduta da Giorgio Tonini (Pd) e alla presenza del vice ministro dell’Economia Enrico Morando continua in sede referente l’esame della Legge di stabilità (AS 2111) e l’esame congiunto con (A.S.2112) Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018. Rapporti della 1a, della 2a, della 3a, della 4a, della 6a, della 7a, della 8a, della 9a, della 10a, della 11a, della 12a, della 13a, della 14a Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Relatore: le senatrici Federica Chiavaroli di AP e Magda Zanoni del PD, che hanno trattato il seguito dell’esame congiunto e rinvio. I senatori del M5S Bruno Marton, Vito Crimi e Vincenzo Santangelo hanno divulgato in serata una nota sbugiardando Renzi, con la seguente dichiarazione: “Intervistato a Skytg24 il premier Renzi ha dichiarato: abbiamo dato la disponibilità al Parlamento di verificare se possiamo mettere più denari sulla sicurezza nella legge di Stabilità per il 2016. È una menzogna e la sua maggioranza in Senato lo ha sbugiardato immediatamente con i fatti. Mentre il premier si pavoneggiava in tv con i suoi soliti annunci ad effetto, in commissione Bilancio del Senato la sua maggioranza bocciava l’emendamento del M5s alla legge di Stabilità per potenziare i servizi di Intelligence – precisano i rappresentanti del M5S firmatari del testo -. Abbiamo previsto uno stanziamento di 20 milioni di euro per ciascuno dei prossimi tre anni in favore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Un emendamento già pronto e servito su un piatto d’argento per l’interesse nazionale ben prima dei fatti di Parigi, e non un provvedimento annunciato sull’onda emotiva. Il Movimento 5 stelle ha a cuore i fatti mentre il premier illude gli italiani a colpi di annunci”.

Giovedì 19, la seduta dell’Aula ha inizio alle ore 9:35;  l’Assemblea ha avviato l’esame dei ddl n. 2111, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016), e n. 2112, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018. Nel rispetto degli obiettivi stabiliti nella Nota di aggiornamento del DEF (indebitamento netto al 2,2 per cento nel 2016), la legge di stabilità sostiene la ripresa, contenendo il carico fiscale, aumentando la domanda aggregata e stimolando gli investimenti. L’intervento determina un peggioramento dell’indebitamento netto pari a circa 14,6 miliardi nel 2016. Sul piano fiscale l’intervento di maggior rilievo è la neutralizzazione nel 2016 delle clausole di salvaguardia inserite nella legge di stabilità dello scorso anno: l’eliminazione degli aumenti di imposta e la riduzione delle agevolazioni fiscali hanno un impatto di circa 16,8 miliardi. Per quanto concerne le spese, si segnalano quelle in materia pensionistica relative alla cosiddetta opzione donna (160 milioni per il 2016), per le lavoratrici che intendano lasciare il lavoro con 35 anni contributivi a fronte di una decurtazione della pensione. Altri interventi sono destinati al tema del disagio sociale: l’istituzione del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale (600 milioni nel 2016) e il finanziamento del Fondo per le non autosufficienze (90 milioni dal 2016). La spesa viene inoltre incrementata, per circa 0,7 miliardi, da nuove regole di finanza pubblica per gli enti territoriali che superano il Patto di stabilità interno. Le relatrici, sen. Chiavaroli (AP) e Zanoni (PD), hanno riferito sul lavoro della Commissione bilancio, che si è svolto in un clima collaborativo e costruttivo.

I principali emendamenti approvati riguardano il cosiddetto pacchetto casa: fissato un tetto alle aliquote di Imu e Tasi sulle abitazioni affittate a canone concordato; estese le esenzioni per le abitazioni non di lusso date in comodato registrato ai figli (a condizione che la casa sia stata usata come abitazione principale nel 2015); previsto un bonus per l’acquisto di mobili per le giovani coppie. La Commissione, inoltre, ha stanziato fondi per le scuole paritarie, previsto agevolazioni fiscali per gli studenti di Erasmus Plus e incentivi per il rientro dei cervelli. Altri interventi riguardano il ripristino del regime fiscale agevolato per piccoli agricoltori, il rifinanziamento della cassa integrazione per la pesca, l’istituzione di un fondo per le imprese vittime del fallimento di altre imprese, la contabilizzazione dei debiti pregressi delle Regioni, la rateizzazione in dieci anni del canone Rai e l’ampliamento della platea dei pensionati esentati, la riduzione del tetto all’uso del contante per i trasferimenti all’estero, il rifinanziamento del voucher per le baby-sitter, il finanziamento del fondo per l’acquisto di farmaci innovativi, la riduzione da 100 a 60 milioni del taglio ai Caf, il congedo di due giorni per i padri, la riduzione dell’Iva per le cooperative sociali, lo stanziamento per i parchi nazionali.

La Commissione bilancio non è riuscita a intervenire su tre temi, largamente condivisi, che saranno affrontati alla Camera: il pacchetto per il Sud (maggiore decontribuzione per i neoassunti e credito d’imposta per gli investimenti), le pensioni, la finanza locale. Il relatore di minoranza sen. D’Alì di FI-PdL ha ricordato che il governo ha presentato i documenti di bilancio con grave ritardo e ha poi compresso i tempi d’esame. Sulla manovra pende il giudizio della Commissione europea, che ha evidenziato rischi legati alla crescita del debito e del deficit. Alla discussione generale hanno partecipato i senatori Endrizzi, Buccarella, Paola Nugnes, Santangelo, Ciampolillo, Lucidi, Girotto, Daniela Donno, Cioffi, Nunzia Catalfo, Serenella Fucksia, Rosetta Blundo del M5S; Scilipoti Isgrò, Amidei, Carraro, Caliendo, Boccardi, Cerroni, Malan di FI-PdL; Del Barba, Bianco, Stefania Pezzopane, Cecilia Guerra, Lucherini, Mirabelli, Emilia De Biasi del PD; Monica Casaletto, Laura Bignami, Raffaela Bellot, Bocchino, Maurizio Romani del gruppo Misto; Divina, Tosato della Lega Nord; D’Anna di AL; Di Biagio di AP. Il M5S ha giudicato inadeguata la manovra, criticando i mancati interventi per la disoccupazione, la flessibilità previdenziale, il sostegno al reddito, la politica industriale, la green economy. Forza Italia ha ricordato le criticità evidenziate dall’ufficio del bilancio e il rischio di non conformità al Patto di stabilità. La Lega Nord ha espresso dubbi sulle previsioni ottimistiche del governo, Alleanza Liberal popolare ha preannunciato voto contrario, criticando l’aumento del debito, i tagli alla sanità, la mancata razionalizzazione della spesa. La sinistra del PD ha ribadito le sue proposte: ripristino del tetto di mille euro nell’uso del contante e maggiore equità nella tassazione degli immobili. Le senatrici Casaletto e Bignami del Gruppo Misto hanno negato il carattere espansivo della manovra. In replica il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Morando, ha evidenziato che il carattere espansivo della manovra è attestato dall’aumento dell’indebitamento dall’1,8 al 2,2. Negli anni precedenti l’obiettivo principale dei governi era il consolidamento dei conti pubblici: la svolta verso la crescita è stata resa possibile dal mutato orientamento della Commissione europea, dalla politica monetaria della BCE e dalle riforme strutturali dell’ultimo anno e mezzo. Il vice ministro ha assunto, infine, impegni sul Mezzogiorno e sulla sicurezza, esprimendo però la convinzione che il tema della sicurezza debba avere una dimensione europea, sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista degli interventi. Dopo l’approvazione, senza modifiche, dei 17 articoli del ddl di bilancio e delle annesse tabelle, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Pizzetti ha chiesto una sospensione fino alle ore 20 per una verifica della Ragioneria dello Stato. Alle ore 20 il sottosegretario per l’Economia Baretta ha chiesto un’ulteriore sospensione fino alle 21,30. Alla ripresa dei lavori, il ministro per il rapporti con il Parlamento ha presentato un maxiemendamento interamente sostitutivo degli articoli del ddl di stabilità, sull’approvazione del quale ha posto la questione di fiducia.

Il Presidente Grasso ha trasmesso il maxiemendamento alla Commissione bilancio e ha convocato la Conferenza dei Capigruppo, che ha organizzato la discussione. Domani (venerdì) mattina la seduta avrà inizio alle ore 9. La chiama avrà luogo intorno alle ore 12. Dopo la presentazione e l’esame della Nota di variazioni, sarà votato il ddl di bilancio nel complesso.  La seduta è terminata alle ore 21:46.

Ho fermato il senastore della  Lega Sergio Divina mentre usciva dall’Aula e gli ho chiesto un’opinione sulla legge di stabilità che si voterà domani. Ecco cosa mi ha risposto: “Una volta si chiamava finanziaria, oggi legge di stabilità, domani legge di prestigio! Prestigio perché, come nei giochi di prestigio, le cose appaiono e poi scompaiono. Renzi un anno fa aveva portato l’IVA sui pellet dal 10 al 22%. Aveva poi annunciato che l’avrebbe riportata al 10%, ma alla fine è stata riportata al 22%. Così è successo con l’Imu sui fabbricati agricoli: Renzi stesso l’aveva introdotta e ora magnanimamente la ritoglierà. E via dicendo con le imposte sulla prima casa, tolte dai governi di centrodestra e rimesse dal centrosinistra, Renzi che annuncia di levarle per tutte le prime case, ma poi reintrodotta per le ville e case di pregio. Apparizioni e sparizioni in continuo. Ma Renzi per quanto ancora pensa di poter prendere in giro gli Italiani”?

Venerdì 20 l’Aula si è riunita alle 9,05 e il presidente della Commissione bilancio, Tonini (PD), nel riferire sui profili di copertura finanziaria del maxiemendamento, che recepisce il testo approvato dalla Commissione, ha chiesto al governo, sulla base delle osservazioni della Ragioneria generale dello Stato, di espungere il comma 466 e di apportare correttivi ad otto commi. Il vice ministro Morando ha accolto la richiesta. Alla discussione della questione di fiducia hanno partecipato i senatori Cappelletti, Puglia, Marton, Laura Bottici, Gaetti, Girotto, Lucidi del M5S; Di Maggio, D’Ambrosio Lettieri di CR; Crosio, Candiani della Lega Notrd; Maria Mussini del gruppo Misto; Alessia Petraglia di SEL; D’Alì di FI-PdL. Nelle dichiarazioni di voto, con diversi accenti, hanno negato la fiducia i senatori Anna Bonfrisco (CR), Giovanni Mauro (GAL), Arrigoni (LN), Barani (AL), Uras (Misto-SEL), Barbara Lezzi (M5S) e Mandelli (FI-PdL). La senatrice Bencini (Misto-IdV) ha annunciato la non partecipazione al voto. Hanno annunciato voto favorevole i senatori Manuela Repetti (Misto-IpI), Fravezzi (Aut), Azzollini (AP) e Zanda (PD).

Le opposizioni hanno concordemente criticato la mancata approvazione del piano per il Sud, l’assenza di norme previdenziali per risolvere il problema degli esodati, i tagli alle Regioni che si ripercuoteranno sui servizi essenziali, i mancati stanziamenti per la sicurezza e l’intelligence. I Gruppi di maggioranza hanno ricordato i principali interventi della manovra: la neutralizzazione nel 2016 degli aumenti di Iva e accise, l’esenzione IMU sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati, l’esenzione TASI per la prima casa e le agevolazioni per gli affitti, il bonus per gli ammortamenti, la proroga, nella misura del 40 per cento, degli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato, la proroga delle detrazioni per ristrutturazioni e riqualificazione energetica, l’istituzione del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Con 164 voti favorevoli, 116 contrari e due astensioni, l’Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando il maxiemendamento sostitutivo della legge di stabilità 2016 (ddl n. 2111, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato). Ha poi approvato la Nota di variazioni, presentata dal ministro dell’Economia ed esaminata dalla Commissione bilancio, e il ddl n. 2112 (bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018) nel complesso. Il canone Rai in bolletta, l’esenzione Imu, le misure per l’emersione degli affitti in nero, la proroga del voucher per le baby sitter, il tetto del contante a mille euro per i money transfer: queste alcune delle principali novità introdotte nel testo della legge di stabilità.

 

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