7GIORNI IN SENATO/ Dall’assestamento di bilancio alla legge sul cinema, una parentesi sul caso Pizzarotti

Provenzano Francesco Mariadi FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Lunedì 3 ottobre, si è celebrata la prima “Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione“, istituita dalla Legge n. 45/2016 e la Sala Zuccari ha ospitato il convegno “Vedere gli stranieri”, che è stato aperto dal saluto del presidente Pietro Grasso, il quale ha esordito dicendo: “Sono orgoglioso che il Senato abbia organizzato questa prima celebrazione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, per ricordare chi, cito dalla legge, ha perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria”. Lo facciamo con questa preziosa iniziativa, che si propone come luogo di ascolto e confronto a dispetto delle troppe strumentalizzazioni che affliggono il dibatto pubblico”. Ha coordinato il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione del Senato per la tutela e la promozione dei diritti umani.

Martedì 4 ottobre viene celebrato il “Giorno del dono“, istituito dalla legge 14 luglio 2015, n. 110. Il provvedimento ( A.S. n. 1176) è stato presentato al Senato ed ha avuto, come primo firmatario, Carlo Azeglio Ciampi, Presidente emerito della Repubblica, deceduto lo scorso 16 settembre. Per il “giorno del dono”, il Senato ha promosso l’incontro tra mondo della scuola e Istituzioni. Il presidente Grasso ha partecipato ad una “lezione aperta”, in cui ragazzi e insegnanti hanno raccontato nell’Aula del Senato la propria esperienza e il loro “sogno” di dono: condividere con gli altri la propria felicità, il proprio tempo, il proprio benessere, la propria casa. Le ragazze e i ragazzi della classe V D dell’Istituto “Largo Oriani” – plesso Crispi, hanno consegnato al Presidente Grasso il segnalibro, che ciascuno di loro ha disegnato per rappresentare il proprio “sogno di dono”.

L’Assemblea alle ore 16,30 ha avviato l’esame congiunto dei ddl n. 2521, Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015, e n. 2522, Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2016, già approvati dalla Camera dei deputati. Il relatore  Santini (PD), illustrando il ddl n. 2521, ha evidenziato che i risultati della gestione di competenza mostrano per il saldo netto da finanziare un risultato negativo di circa 41,5 miliardi di euro, in miglioramento rispetto all’anno precedente (52,8 miliardi) e alle previsioni definitive dell’assestamento (-65,5 miliardi). Il relatore Fravezzi (Aut), ha illustrato il ddl n. 2522 di assestamento evidenziando, in termini di competenza, un miglioramento del ricorso al mercato e un peggioramento del saldo netto da finanziare, del risparmio pubblico e dell’avanzo primario.

Nella discussione, che proseguirà domani, sono intervenuti Boccardo, Ceroni, D’Alì, Gasparri (FI-PdL); Lai (PD); Divina (LN); Giovanna Mangili (M5S). Le opposizioni hanno posto l’accento sui dati negativi dell’assestamento, che riflettono il peggioramento della situazione economica e dei saldi di finanza pubblica, e sui contorni incerti della prossima manovra. I relatori e il senatore Lai (PD) ritengono, invece, che il deterioramento del quadro macroeconomico sia imputabile a fattori esterni (rallentamento delle economie emergenti, incertezza geopolitica, minaccia terroristica, migrazioni) e che sia necessario rilanciare politiche di crescita a livello europeo. La seduta è terminata alle ore 18,30.

Mercoledì 5 la seduta dell’Aula è iniziata alle ore 9,30.  L’assemblea ha approvato in via definitiva i ddl n. 2521, Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015, e n. 2522, Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2016. Nella seduta di martedì i relatori avevano illustrato i due provvedimenti ed è iniziata la discussione generale, che si è conclusa oggi con gli interventi di Anna Cinzia Bonfrisco (CoR), Mandelli (FI-PdL) e Magda Zanoni (PD).

La maggioranza ha posto l’accento sul fatto che le previsioni del 2015 sono sostanzialmente confermate dall’assestamento e che la politica fiscale espansiva ha rispettato i parametri europei. Le opposizioni, invece, hanno messo in evidenza il risparmio pubblico negativo, la crescita del debito pubblico al livello record di 2252 miliardi, l’aumento della pressione fiscale. In replica il vice ministro dell’Economia, Morando, ha osservato che le operazioni di revisione della spesa degli ultimi dieci anni – il decreto Tremonti sui tagli lineari, il decreto Monti di riduzione della spesa previdenziale, la razionalizzazione dell’acquisto di beni e servizi tramite Consip – hanno dato risultati quantitativi importanti, ma vanno completate con l’introduzione della valutazione per obiettivi, che dovrebbe scaturire dalla riforma della contabilità e dalla riforma della pubblica amministrazione. Sul dato della pressione fiscale Morando ha sottolineato l’effetto positivo che possono avere sul prodotto le misure di riduzione dell’Irap e del costo del lavoro. Nelle dichiarazioni di voto, hanno annunciato voto contrario  Anna Cinzia Bonfrisco (CoR), Silvana Comaroli (LN), Giovanni Mauro (GAL), Loredana De Petris (SI-Sel), Barbara Lezzi (M5S) e Azzollini (FI-PdL). Hanno annunciato voto favorevole  Gualdani (AP), Langella (AL-A) e Tonini (PD).

L’Assemblea ha poi ripreso l’esame del ddl n. 2287 nel testo proposto dalla Commissione, recante disciplina del cinema e dell’audiovisivo e deleghe al governo per la riforma normativa in materia di attività culturali, collegato alla manovra di finanza pubblica. Nella seduta pomeridiana del 28 settembre erano stati approvati, con modifiche, i primi nove articoli. Oggi sono stati approvati l’articolo 10 (senza modifiche), che riconosce incentivi e agevolazioni, e l’articolo 11 – che istituisce il Fondo per lo sviluppo di investimenti –  con l’emendamento della relatrice n. 11.500. La seduta è terminata alle ore 12:50.

Nella seduta pomeridiana delle 16,30 l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2287.  Sono stati approvati senza modifiche gli articoli 12, 13 e 14, che riguardano il credito d’imposta per le imprese di produzione e di distribuzione. All’articolo 15 è stato approvato l’emendamento del sen. Liuzzi (CoR) 15.2: che riconosce un credito d’imposta non inferiore al 20 per cento e non superiore al 40 per la ristrutturazione, il ripristino o la realizzazione di nuove sale cinematografiche. All’articolo 16, è stato approvato l’emendamento 16.302 (testo 2) a prima firma della senatrice Blundo (M5S). Gli articoli 17,18, 19, 20, 21, 22 e 23 (disposizioni di attuazione) sono stati approvati senza modifiche. All’articolo 24, sui contributi selettivi, è stato approvato l’emendamento 24.201 della senatrice Petraglia (SI-Sel). Il seguito dell’esame è stato rinviato. La seduta è terminata alle ore 18:35.

Mentre si recava in Aula ho fermato il senatore Sergio Puglia del M5S e gli ho chiesto chiarimenti sul  caso del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti. Ecco la sua risposta: E’ da quando siamo entrati in Parlamento che Pizzarotti ha sempre cercato lo spazio dove lasciare le su preziose (si fa per dire) critiche. In ogni momento di nostra difficoltà Pizzarotti anziché sostenerci ci ha sempre pugnalato, per carità non alle spalle ma a viso aperto. In effetti più le pugnalate erano fatte alla luce del sole e più spazio gli veniva dedicato nei TG. Stiamo facendo una battaglia buona e giusta che ci vede lavorare contro un sistema partitico che ha preso possesso di ogni spazio pubblico. Abbiamo bisogno che ciascuno porti idee, e se il caso critiche, ma sia le une che le altre devono essere fatte con lo spirito del dono, e quando si fa un dono non lo si va a dire ai quattro venti, perché allora non era un dono ma un modo per mettersi in mostra. Comunque Pizzarotti era stato sospeso dal M5S e la sua situazione era in valutazione. Valutazioni che sarebbero state semplificate dall’invio da parte sua dei documenti richiesti a giugno. Ha preferito fare da solo, poco male “.

Giovedì 6 l’Assemblea riunitasi alle ore 9,30 ha approvato, con 145 voti favorevoli, 6 contrari e 30 astensioni, la proposta di disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al governo per la riforma normativa in materia di attività culturali (ddl collegato n. 2287). Nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato voto favorevole Liuzzi (CoR), Barani (AL-A), Palermo (Aut), Conte (AP), Giro (FI-PdL) e Marcucci (PD). Hanno annunciato l’astensione  Silvana Comaroli (LN), Alessia Petraglia (SI-Sel) ed Elena Montevecchi (M5S). Le opposizioni hanno avanzato rilievi critici al provvedimento, che contiene troppe deleghe e, anziché istituire un centro nazionale del cinema per la gestione autonoma dei fondi, conferisce una discrezionalità eccessiva al governo sui requisiti di ammissione a tax credit e finanziamenti, che favoriranno gli operatori forti della produzione e della distribuzione audiovisiva. La seduta è terminata alle ore 16.

La seduta pomeridiana di oggi è dedicata al question time, con il ministro della difesa, Roberta Pinotti, che risponde a interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell’articolo 151-bis del Regolamento, in materia di: posizione dell’Italia nell’ambito della strategia di difesa comune europea; dispiegamento del contingente militare italiano in Libia.

Sul primo argomento – posizione dell’Italia nell’ambito della strategia di difesa comune europea – mentre Silvana Amati (PD) ha auspicato un rafforzamento della cooperazione europea,  Marton (M5S) ha espresso dubbi sulla cessione di sovranità.  Divina (LN) ha posto l’accento sulla divaricazione tra interessi nazionali e europei nel Mediterraneo, nei Balcani, in Medioriente. Tarquinio (CoR) ha giudicato inutile il progetto di un esercito comune in uno scenario in cui l’Europa rischia l’implosione. Bianconi (AP) ha chiesto chiarimenti sul ruolo dell’Italia, la gestione dei flussi migratori e l’impatto della Brexit, mentre Mineo (SI-Sel) ha evidenziato la crescita delle tensioni internazionali dopo le esercitazioni Nato ai confini con la Russia. Il ministro della difesa Pinotti ha precisato che non è in discussione lo smantellamento delle Forze armate nazionali, bensì la costruzione di una difesa comune complementare alla Nato. La proposta di una strategia europea, per pianificare le missioni comuni e per incentivare la ricerca tecnologica, è stata avanzata dopo la Brexit ed è stata discussa a Bratislava. Francia, Italia e Germania hanno registrato convergenze, mentre i Paesi dell’Est hanno espresso perplessità.

Sul secondo argomento – dispiegamento del contingente militare italiano in Libia  Manassero (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Divina (LN), Laura Bianconi (AP), Mineo (SI-Sel), Santangelo (M5S), Tarquinio (CoR) hanno avanzato domande sui connazionali rapiti, sui limiti di intervento e le regole di ingaggio della missione Ippocrate, sul rischio di una guerra civile che potrebbe internazionalizzarsi, sul reale significato della presenza italiana in Libia, sui passaggi parlamentari che hanno autorizzato l’invio di forze speciali, l’uso della base di Sigonella e la missione Ippocrate, sull’opportunità che le unità militari siano impiegate per pattugliare le coste libiche. Il ministro Pinotti ha ricordato che la missione Ippocrate, volta a fornire assistenza all’ospedale di Misurata, ha fondamento nella risoluzione ONU che ha riconosciuto il governo Serraj come governo legittimo. L’Italia punta a salvaguardare l’integrità della Libia, a mantenere una prospettiva europea, a portare avanti la riconciliazione con il generale Haftar. E’ stato avviato un dialogo con le autorità libiche per vigilare sul traffico d’armi e per affrontare il problema degli scafisti: alla fine del mese inizierà l’addestramento della guardia costiera libica. La seduta è terminata alle ore 17:00.

Novità alla buvette. Al Palazzo Madama dal 3 ottobre la Cir Food di Reggio Emilia è il nuovo gestore della buvette e del ristorante del Senato. La Cir Food ha dato subito un’impronta di professionalità sostituendo al ristorante le posate di plastica con quelle di acciaio, arricchendo un ampio e vasto menu, che consente ai senatori ed ai giornalisti un’ampia scelta. Sono tornati anche gli arancini con la novità delle pinze e delle crespelle ai vari gusti, oltre ai pomodori al riso, i panini, i tramezzini e i piatti freddi. Insomma, un buon connubio tra praticità e sobrietà.

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