Russia pronta alla tregua per Aleppo. Sortita unilaterale della Mogherini. Quelle immagini del piccolo Omran

La Russia è pronta a sostenere la proposta di una tregua di 48 ore su base settimanale ad Aleppo per consentire l’invio di aiuti umanitari nella città assediata: lo fa sapere il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo. Si dovrebbe iniziare la prossima settimana. Una richiesta di tregua era stata avanzata dalle Nazioni Unite, mentre  l’Alto rappresentante Federica Mogherini a nome dell’Ue, aveva compiuto una sortita stonata esprimendo (a nome dell’Ue) una generica  condanna della escalation della violenza ad Aleppo definendo “eccessivi e sproporzionati gli attacchi da parte del regime siriano”, dimenticando che Aleppo è tuttora sotto il controllo dell’Isis, sostenuto dai cosiddetti “ribelli” siriani, e che altri cessate il fuoco sono stati usati per ridare fiato ai jihadisti nella guerra contro Assad.

Bambino AleppoE infatti sono stati gli attivisti dell’opposizione siriana a diffondere il video di un bambino salvato dalle macerie dopo un attacco aereo su Aleppo (foto). Le immagini, diventate  “virali” sul web, mostrano il piccolo  Omran, 5 anni, coperto di polvere fino ai capelli e sanguinante alla testa, estratto dalle rovine da uno dei soccorritori e portato fino all’ambulanza, dove lo mette delicatamente su una sedia. Il piccolo è stato curato per delle ferite alla testa ed è stato dimesso. Poi si è appreso che Alì, il fratellino di 10 anni del piccolo Omran, è morto per le ferite riportate nello stesso raid. Lo scrive su twitter Caroline Anning di Save the Children.   Ammar Hammami, il paramedico che  ha strappato Omran alle macerie e portato in braccio fino all’ambulanza, dice all’Ap: “È la prima volta che vedo un bambino come lui. In genere quando i bambini sopravvivono a un bombardamento, poi piangono, le loro voci riempiono tutto. Questo bambino non parlava. L’ho portato in ambulanza e ho cercato di parlarci, ma non ha detto una parola. Niente. Alla fine ha chiesto: ‘Dove sono mia madre e mio padre?’. Questo è tutto quello che ha chiesto”. “Voglio ricordare al mondo – ha poi proseguito Hammami – che Omran non è il primo bambino ferito nei bombardamenti russi su Aleppo. Ogni giorno ci sono morti e feriti qui, ad Aleppo, feriti dagli stessi bombardamenti di aerei russi”.

Ma l’attacco aereo sul distretto di Qaterji, dicono gli attivisti dell’opposizione, ha causato otto morti, tra cui cinque bambini. Cosa purtroppo non nuova in qualunque guerra.

Intanto l’inviato speciale dell’ Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha annunciato di avere sospeso l’attività della sua task force umanitaria affermando che i continui combattimenti ostacolano gli aiuti ai civili. De Mistura è tornato a chiedere una tregua di almeno 48 ore, in particolare ad Aleppo.

 

 

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