Protesta alla Camera contro il decreto che toglie la casa a chi per 7 rate non riesce a pagare il mutuo

Protesta casa CameraREDAZIONE –

Bagarre alla Camera per il decreto che recepisce una direttiva europea in base alla quale una banca può incamerare l’immobile  in caso di morosità per 7 rate di chi ha contratto il mutuo per acquistarlo. A sollevare energicamente la questione è stato il gruppo dei Cinquestelle dopo che sul blog di Grillo era comparso l’allarme. I deputati del M5s hanno bloccato il question time (risposte dei ministri ad interrogazioni dei parlamentari) mentre la seduta era presieduta da Luigi Di Maio, contro il quale, benché abbia espulso tre suoi colleghi di partito per eccessi nella protesta, si è scagliato il capogruppo del Pd, colto in fallo dalla protesta.  I tre deputati del Movimento Cinque Stelle espulsi sono Marco Brugnerotto, Ivan Della Valle e Nicola Bianchi per aver  sollevato cartelli con scritto «Giù le mani dalla casa» e «La casa non si tocca». Espulso anche Emanuele Fiano, del Pd, perché mentre i Cinque Stelle urlavano, è andato sotto il banco della presidenza a protestare.

Comunque la seduta della Commissione è durata poco e la riunione è stata aggiornata al 3 marzo. Giovedì 3 marzo l’ufficio di presidenza di Montecitorio deve decidere le eventuali sanzioni.

Il precedente in Spagna. I 5 Stelle Luigi Di Maio e Carla Ruocco avevano anche fatto partire in mattinata un attacco dal blog di Beppe Grillo: «La prima casa deve essere impignorabile, come chiesto dal Movimento 5 Stelle con una proposta di legge, e il governo non può lasciare i cittadini in difficoltà in balia delle banche pronte a lasciare le famiglie per strada». La difesa di chi non riesce più a pagare i mutui è stata in Spagna la battaglia politica che ha fatto volare nelle urne Podemos. Adesso il Movimento 5 Stelle si candida a fare altrettanto in Italia.

La protesta.  #LaCasaNonSiTocca! Non glielopermetteremo! Siamo con i cittadini, non con le banche!”. Così Beppe Grillo aveva dato fuoco alle munizioni su twitter. “Ci hanno tolto il lavoro, ci hanno prosciugato le buste paga – ha aggiunto poi su Facebook – con tasse sempre più alte. Ora vogliono toglierci la casa senza nemmeno passare dal giudice. E’ una follia! Oggi faremo di tutto per impedire che passi questo provvedimento”. E alla Camera i deputati grillini hanno occupato la commissione Finanze e l’Aula, ritardando l’inizio del question time.

In sostanza Grillo sul suo blog spiega la protesta dei deputati e senatori del Movimento 5 Stelle “contro il decreto che consente alle banche di pignorare la casa qualora il debitore salti la scadenza di sette rate del mutuo, anche non consecutive. Abbiamo bloccato l’accesso alle commissioni Finanze che devono esprimere un parere, non vincolante, sul provvedimento. In seguito alla nostra azione, il provvedimento oggi non è stato discusso: una piccola vittoria! Non possiamo consentire, infatti, che il Parlamento rimanga come al solito spettatore ininfluente di fronte a questo scempio. Nelle prossime ore ci faremo sentire anche in aula, alla Camera, durante il question time”.

“Quante famiglie – prosegue Grillo – nell’arco di 15 o 30 anni, potrebbero trovarsi in difficoltà momentanea con i pagamenti? Basta un padre che finisce in cassa integrazione, una madre che perde il lavoro o persino una spesa straordinaria che fa saltare il bilancio domestico. Rischiamo di vedere decine di migliaia di nuclei sbattuti per strada senza neanche una procedura esecutiva. E che dire di imprenditori e piccoli commercianti che rischiano di vedersi sottratto il capannone o il laboratorio?”.

“Il decreto – aggiunge – recepisce una direttiva europea del 2014 e modifica il codice civile che oggi vieta il cosiddetto ‘patto commissorio’. Nella foga di rendere sempre più appetibili le sofferenze bancarie da rimettere sul mercato, la Ue e il governo consentono al creditore (l’istituto) di vendere la casa a qualunque prezzo, visto che il titolare del mutuo dovrà comunque coprire l’eventuale differenza negativa tra il prezzo di dismissione dell’immobile e il debito residuo. Inoltre, la clausola capestro può essere introdotta anche in un secondo momento rispetto alla stipula dell’accordo, come se fosse vera la favola che intermediario e controparte hanno lo stesso peso nel contratto di mutuo. Con questa riforma, il Bomba consente alle banche di vendere con facilità le case dei cittadini anche dopo aver applicato interessi usurari. E senza che il giudice possa bloccare l’abuso. Eurocrazie e governo – sostiene – stanno assaltando il cuore del nostro patrimonio. Noi non ci stiamo. Non possiamo accettarlo. E faremo di tutto per evitarlo”.

Enrico Zanetti, segretario politico di Scelta civica e viceministro all’Economia, ha reagito cercando di difendere il decreto pro-banche: “Ho un dubbio: la gazzarra che i 5 Stelle hanno inscenato oggi, bloccando i lavori della Commissione Finanze al grido ‘la casa non si tocca’, è perché nella foga non hanno nemmeno letto la norma, oppure perché pur avendola letta non l’hanno capita?”. Poi però ha aggiunto: “La norma è sicuramente migliorabile e la Commissione è appunto il luogo per discuterne tra maggioranza e opposizione, ma gli scenari che stanno disegnando e il cinema che hanno fatto non hanno nulla a che vedere con il testo in discussione e con la politica che serve al Paese”.

Comunque è stato sospeso il Question time con i deputati del M5S che esponevano striscioni contro il decreto di conversione della direttiva europea sui mutui. Uno striscione con su scritto “La casa non si tocca” è stato portato sui banchi del governo, sotto quello della presidenza.

Michele Pelillo, capogruppo Pd in Commissione Finanze alla Camera e Giovanni Sanga, deputato Pd e relatore del provvedimento, colti in fallo dalla protesta grillina, hanno dichiarato (tardivamente):  “Oggi il Pd era pronto a fare, alla Commissione Finanze, la sua proposta di parere sul decreto di recepimento della normativa Ue sui mutui. Per sciogliere i nodi e porre formalmente fine agli equivoci sorti in queste ore, essa conteneva la richiesta di chiarimenti e la soppressione di parte del testo. Ma ci è stato impedito di farlo, come è stato impedito al governo di entrare nell’Aula della Commissione.  La prossima settimana – aggiungono – riproporremo il testo del parere, dal quale si evincerà con chiarezza che la nuova norma sarà tutta a vantaggio del debitore. Il gravissimo episodio di oggi altro non è, dunque, che il tentativo di costruire sul nulla una volgare speculazione politica”.

Tentativo di salvarsi in corner anche da parte del capogruppo del Pd, Ettore Rosato, il quale, dopo aver affermato che “la protesta del Movimento 5 Stelle è stata una messinscena, un atto gravissimo, perché è inaccettabile che si impedisca a deputati e governo di entrare in Commissione», ha precisato che «il parere sul decreto attuativo della direttiva sarà articolato e chiederà alcune correzioni, in particolare il chiarimento sul fatto che le nuove norme non saranno retroattive, perché i mutui già in essere non possano essere toccati».

Ma il Codacons ha depositato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in merito alla direttiva europea al vaglio delle Camere, che introduce la possibilità per le banche di vendere le case dei cittadini che hanno acceso un mutuo, qualora non risultino pagate 7 rate. “Lo scorso anno 3 milioni di famiglie, circa il 12% del totale, ha avuto difficoltà nel pagamento del mutuo”, spiega l’associazione. “Negli ultimi anni in Italia si è registrato inoltre un record di suicidi o tentati suicidi da parte di cittadini che avevano perso la propria abitazione a causa dell’impossibilità di pagare le rate dei mutui; i suicidi per motivi economici sono stati addirittura 560 dall’inizio del 2012 a giugno del 2015 (320 i tentati suicidi)”.

 

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